Allenatori: Mourinho deciderà le panchine di mezza Europa

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Con le regole del fair play finanziario alle porte, quest’estate più che i campioni che scendono in campo, ad attirare le attenzioni saranno gli allenatori. Saranno molte le società europee che cambieranno panchina, la maggior parte in Italia, e pare che, come un effetto domino, la prima tessera a muoversi debba essere quella di José Mourinho.

Di solito un allenatore cambia aria quando non vince, lo Special One invece fa tutto al contrario. Il suo obiettivo è vincere la Champions in Spagna, e se dovesse alzare il trofeo anche quest’anno, con ogni probabilità lascerà Madrid mentre, se dovesse fallire, rimarrebbe per riprovarci. A seconda di questa decisione cambieranno molte cose.

Liga: video Real Madrid – Barcellona 1-1

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Il primo dei quattro scontri tra Real Madrid e Barcellona si chiude con un pari poco spettacolare. Se dal punto di vista del gioco il Barça è immensamente più forte del Real, ci sentiamo di dare la palma di migliore in campo a Mourinho che, dal punto di vista tattico, riesce a colmare le lacune tecniche e psicologiche dei suoi giocatori.

Lo Special One ha imparato dalla manita dell’andata e decide che il miglior modo per affrontare il Barcellona è con la cautela, e non a viso aperto. Ed il campo gli dà ragione. Per tutto il primo tempo c’è solo un’azione pericolosa per i blaugrana, ma una volta tanto a Messi rimane il colpo in canna. Ben più pericoloso Cristiano Ronaldo su punizione che sfiora il palo.

Milan: Berlusconi vuole Cristiano Ronaldo

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Trovata pubblicitaria, elettorale, semplice burla o verità? Al momento non sappiamo definirla, ma la frase del Premier Silvio Berlusconi detta ieri a degli amici è stata confermata:

Sogno di avere Cristiano Ronaldo al Milan. Ho dato carta bianca a Galliani…

Non sarebbe la prima volta che il patron rossonero corteggia il portoghese. Già nel 2009 lo tentò, prima che lui accettasse il Real Madrid, affermando che, nonostante non voglia fare follie per la squadra, ha sempre un debole per quel giocatore, l’unico per cui spenderebbe cifre importanti.

Champions League: il Real travolge il Tottenham

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Le due squadre “materasso” dei quarti di finale erano Schalke e Tottenham. Se per l’Inter il materasso si è rivelato piuttosto scomodo, il Real si dev’essere adattato molto bene, visti i 4 gol rifilati ai poveri inglesi. Tutto facile per gli uomini di Mourinho, che sembrano aver vinto già prima dell’inizio della gara quando negli occhi degli avversari si leggeva un vero e proprio terrore.

Ed infatti il Tottenham mette subito in chiaro come vuole giocare: tutti dietro la palla e contropiede, la stessa tattica usata contro il Milan. Ma Adebayor non è Ibrahimovic, e alla prima occasione segna. Calcio d’angolo ed il togolese, finora in ombra da quando è arrivato a gennaio, stacca di parecchi centimetri gli avversari ed infila l’1-0.

Inter: l’ombra di Mourinho e Guardiola su Leonardo

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Fino a sabato mattina Leonardo era considerato il salvatore della patria, e a sentire Moratti e l’entourage nerazzurro sarebbe potuto essere l’allenatore dell’Inter ancora per tanto tempo. Sono bastati i tre gol del Milan per cambiare tutto.

In conferenza stampa Leo ha dovuto rispondere agli attacchi in modo diplomatico, ma soprattutto da solo, visto che sia il suo presidente che il resto dello staff si sono dileguati. Mossa per evitare di accendere gli animi o segnale inequivocabile? Secondo l’allenatore l’importante è incanalare la rabbia in una buona prestazione perché già stasera c’è lo Schalke e poi la squadra è in gioco su tre fronti, ma la situazione non sembra tutta rose e fiori.

Liga: finita l’imbattibilità di Mourinho, Barça a +9

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I giochi sono fatti, a meno di qualche (improbabile) rivoluzione, la Liga è nelle mani del Barcellona. Nei due anticipi di ieri, mentre i blaugrana superano, non senza qualche difficoltà, il Villareal, a far notizia è l’incredibile k.o. al Bernabeu del Real Madrid contro lo Sporting Gijon, squadra al limite della zona retrocessione che mette a segno un triplice colpo: battere uno squadrone come il Real, mettere a tacere le polemiche di Mourinho che incolpava molti club, tra cui proprio lo Sporting, di favorire il Barcellona, ma soprattutto interrompere la striscia positiva del tecnico portoghese che non perdeva una partita in casa da 9 anni.

Era il 23 febbraio 2002, lui allenava ancora il Porto ed era poco più che un ragazzino (calcisticamente parlando). Quella fu l’ultima sconfitta in casa per quello che sarebbe diventato lo Special One, rimasto imbattuto al Chelsea e all’Inter, ma non al Real Madrid, per ben 150 gare. A pesare, come sempre accade, è l’assenza di Cristiano Ronaldo, la vera anima della squadra. Di solito quando manca lui i blancos pareggiano o a stento vincono, ieri invece il Gijon si chiude per quasi tutta la partita e, a pochi minuti dallo scadere, segnano il gol vittoria.

Mourinho, Capello e la panchina inglese

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Sembra una classica storia d’amore e tradimenti in cui il “lui” è Fabio Capello, “lei” è la panchina della nazionale inglese, “l’altro”, e che altro, è José Mourinho, l’allenatore più corteggiato al mondo. Siccome lo Special One non sa stare senza far polemiche, ed ora la dirigenza del Real Madrid l’ha accontentato in tutto e per tutto e dunque non ha più motivo di lamentarsi, ha deciso di cambiare obiettivo e sparare sulla nazionale di Rooney e Lampard.

In particolare, in un’intervista a L’Equipe, Mourinho ha spiegato che nel 2007, dopo l’esonero di McLaren, la Federcalcio inglese contattò lui per affidargli quella panchina. Ma il portoghese, che era in rotta con Abramovich in quel periodo, aveva intenzione di allenare ancora club in Italia o in Spagna, e rifiutò, per la gioia dei tifosi dell’Inter che con lui hanno potuto festeggiare il triplete.

Il Manchester City pronto a fare follie per Mourinho

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In campionato il Real Madrid segue le lepri del Barça a cinque punti di distanza, e finalmente in corsa per la Champions League dopo aver superato negli ottavi l’Olympique Lione. I Blancos stanno vivendo un momento complessivamente positivo.

La Casa Blanca lo deve principalmente ai suoi giocatori ma anche a José Mourinho. Lo Special One sembra aver trovato un buon equilibrio e le prestazioni dei suoi protetti ne risentono positivamente.

Real Madrid: Mourinho chiede Cavani

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La serenità ritrovata dal Napoli e dai napoletani, oltre che da Cavani che è tornato a segnare con una doppietta domenica scorsa, potrebbe essere turbata dal Real Madrid, ed in particolare da Mourinho. Il tecnico portoghese ha sempre apprezzato le qualità dell’attaccante uruguayano, e sin dai tempi dell’Inter chiese a Zamparini di cederlo.

All’epoca non se ne fece nulla, ma questa mossa portò all’allontanamento tra l’attaccante ed il patron rosanero, dato che Cavani dichiarò di voler essere il Rooney dell’Inter. Poi Mourinho andò al Real e Cavani prese la via per Napoli.

Messi e Mourinho sono i più pagati del calcio

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Chi è il giocatore più ricco del mondo? E l’allenatore più pagato? A fare i conti in tasca alle star del pallone ha provveduto France Football, che ha stilato la classifica dei Paperoni del calcio mondiale. Ebbene, pare che il calciatore più ricco del mondo, limitatamente all’anno 2011,  sia Lionel Messi, stella del Barcellona, che nell’anno in corso guadagnerà qualcosa come 31 milioni di euro.

E dire che l’ingaggio della Pulce è di “soli” 10 milioni di euro l’anno, mentre i restanti 21 arrivano dalle tante sponsorizzazioni che lo vedono come testimonial. Del resto, è normale che il talento argentino sia sul gradino più alto del podio, essendo tra i forti in assoluto del calcio moderno, anche se dal punto di vista dell’immagine forse non “tira” come altri calciatori ben più attraenti e muscolosi, come ad esempio Cristiano Ronaldo.

Liga: il derby di Madrid va al Real, il Barcellona vince per Abidal

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E’ commovente vedere quanto persino un obiettivo così importante come il campionato spagnolo passi in secondo piano di fronte ad una tragedia sfiorata come la diagnosi di tumore al fegato di Abidal dei giorni scorsi. Il pubblico continua ad inneggiare verso di lui per tutta la partita, persino le immagini sui tabelloni mostranole sue immagini, ed ovviamente anche le reti sono dedicate al difensore francese che segue la partita da un letto d’ospedale.

Ma la scienza moderna fa miracoli, e così pare che dopo l’intervento riuscito alla perfezione dei giorni scorsi, Abidal potrebbe persino tornare a giocare nella prossima stagione. Il campo vede il solito Barcellona arrembante, spinto ancor di più, se possibile, dalla volontà di dedicare una vittoria al francese, e così con un gol nel primo tempo di Dani Alves ed uno nel secondo di Bojan Krkic, mette al sicuro i tre punti. La rete del Getafe che accorcia le distanze arriva ormai a tempo scaduto.