Mourinho, niente Portogallo: il Real chiude le porte al suo allenatore

Allenare la nazionale portoghese per Josè Mourinho resta per ora un sogno. Sicuramente è una possibilità solo rimandata, ma fatto sta che nelle prossime due partite contro Danimarca ed Islanda la nazionale di Cristiano Ronaldo dovrà arrabattarsi come meglio può, mentre lo Special One dovrà rimanere a Madrid.

A renderlo ufficiale è stato ieri Perez che, senza dare spiegazioni, ha detto che Mourinho non andrà da nessuna parte, nemmeno quando al quartier generale del Real saranno rimasti tre o quattro giocatori.

Mourinho-Portogallo, decide il Real

Mourinho sulla panchina del Portogallo? Sì, ma solo ad interim, per le prossime due gare dei lusitani nelle qualificazioni europee, e solo e soltanto se il Real Madrid darà l’ok all’operazione. Trovano dunque conferma le indiscrezioni di ieri, che vedevano il tecnico di Setubal contattato dalla Federazione Portoghese:

Il Presidente Gilberto Madail mi ha offerto la panchina della nazionale per le due gare di ottobre contro Danimarca e Islanda. In quel periodo avrei a disposizione solo 3-4 giocatori del Real, perché gli altri sarebbero con le loro nazionali per cui il mio lavoro qui non ne risentirebbe.

Portogallo: richiesto Maradona, e nel frattempo tenta Mourinho

Il Portogallo è senza allenatore, e quest’assenza pesa talmente tanto da portare un solo punto nelle ultime due partite di qualificazione agli Europei (arrivato peraltro dopo aver subìto 4 gol da Cipro). Una situazione davvero insostenibile a cui i vertici della Federazione lusitana vogliono trovare una soluzione.

Finora sono stati contattati diversi allenatori con esperienza sulle panchine delle nazionali come Aguirre (ex ct del Messico) e Pekerman (Argentina), ma il sogno resta Diego Armando Maradona. L’ex ct dell’albiceleste si è detto interessato, ma finora non ha dato l’ok, e così bisogna trovare una soluzione per le prossime due partite di qualificazione che non si possono fallire. E la soluzione ha già un nome: Josè Mourinho.

Champions League: goleada inglese, ma lo spettacolo è targato Mourinho (video)

La prima giornata di Champions League è ricca di gol, e segue il filone avviato martedì. Sono ben 22 i gol in appena otto partite quelli segnati ieri, la metà dei quali arrivano da club inglesi. Nonostante le goleade però, è il Real Madrid a giocare il calcio migliore e, a differenza dello scorso anno, oltre a vincere convince pure.

Gruppo E: nel gruppo della Roma il Cluj raggiunge in vetta alla classifica il Bayern Monaco. Buone notizie per i giallorossi visto che l’unico club che potrebbe contendergli il secondo posto è proprio il Basilea tornato sconfitto immeritatamente dalla Romania. La fortuna del Cluj è quella di trovare due gol già nei primi minuti, al 9′ e al 12′, e così diventa tutto più facile, può difendersi con più ordine e non andare nel panico dopo aver subìto il gol del 2-1 sul finire di primo tempo.

Kakà-Inter, ecco il piano di Moratti

All’inizio sembrava una barzelletta, ma dopotutto lo sembravano anche il passaggio di Ibrahimovic e Robinho al Milan. Stiamo parlando di Kakà all’Inter, un vero e proprio smacco per i tifosi rossoneri a cui Moratti sta pensando per “vendicarsi” del passaggio di Ibra all’altra sponda cittadina.

Il brasiliano al momento è chiuso da Ozil e Canales al Real Madrid, Mourinho ha detto chiaro e tondo che farebbe a meno di lui, ed il rapporto con i tifosi è ormai agli sgoccioli, dato che nello scorso campionato ha giocato in totale solo 3 o 4 mesi, e quest’anno non giocherà praticamente mai. Ma da gennaio Kakà sarà di nuovo disponibile, e per lui si potrebbe aprire una vera e propria asta.

Allenatori contro la tecnologia tranne uno: il solito Mourinho

Ieri si è tenuta a Nyon, nella sede dell’Uefa, una storica riunione tra gli allenatori delle squadre che disputano la Champions League per trovare le soluzioni e le nuove regole per il calcio del futuro. In discussione principalmente c’erano due punti: la tecnologia e la nuova proposta della Fifa di eliminare i gol doppi fuori casa, ma entrambe le novità sono state bocciate.

In particolare, per quanto riguarda replay e moviola in campo, il no è stato quasi unanime, con il plauso invece all’iniziativa di mettere degli arbitri di porta in tutte le competizioni. Su questo punto l’accordo è stato quasi totale, con il solo Mourinho che si è detto favorevole all’ingresso della tecnologia nel calcio, ma solo per valutare i gol fantasma.

Liga: il Barça corre, Mourinho no

Chi pensava che la Liga con Mourinho sarebbe andata in modo diverso rispetto allo scorso anno, sarà costretto a ricredersi. Se il buon giorno si vede dal mattino, sarà un’annata piuttosto difficile per lo Special One. E’ vero che Mou aveva esordito sulla panchina dell’Inter con un pari e poi ha vinto tutto, ma la storia qui è molto diversa.

Ha contro infatti un avversario a dir poco strepitoso, il Barcellona di Messi che ci mette solo quattro minuti per avere la meglio sul Racing Santander. E’ proprio della Pulce il gol dello 0-1 con un gran pallonetto che concretizza un’azione perfetta, raddoppiato dopo pochi minuti da Iniesta che insacca approfittando di un rinvio errato del portiere. Ma i blaugrana sono forti in tutti i reparti, e lo dimostra anche Valdes che strappa gli applausi dei suoi parando un rigore che avrebbe potuto riaprire la partita. Osservato speciale era Villa, e lui non delude le aspettative, segnando la rete dello 0-3 ad inizio ripresa che chiude la gara.

Zeman contro Mourinho (e contro tutti)

Pensavate forse che l’addio al calcio italiano di Josè Mourinho ci avrebbe risparmiato una buona dose di polemiche? E invece no, perché per un polemico che se ne va ne arriva un altro forse ancora più pungente nelle esternazioni, uno di quelli che non hanno difficoltà ad esprimere a chiare lettere i propri pensieri, giusti o sbagliati che siano.

Parliamo di Zdeněk Zeman, da poco tornato nel mondo del calcio con il suo Foggia e già pronto a lanciare accuse a 360°. L’obiettivo principale delle sue invettive nell’intervista rilasciata a Max è proprio Josè Mourinho, colui che la scorsa stagione ha fatto man bassa di trofei in campo nazionale ed internazionale:

L’Inter di Mourinho ha vinto la Champions giocando l’anticalcio, non da squadra che passa per la migliore d’Europa.

Mourinho ingordo: vinco col Real, poi mondiale col Portogallo

L’ambizione di Josè Mourinho non conosce limiti, e questo lo sapevamo da un pezzo, da quando promise ai tifosi interisti che avrebbe riportato a Milano la Coppa dalle grandi orecchie. Missione compiuta e via verso nuove sfide, stavolta in terra di Spagna, ad allenare una squadra piena zeppa di campioni ed impaziente di tornare ai vertici del calcio nazionale ed europeo. Una nuova missione da compiere per il tecnico di Setubal, che ora spera di diventare l’unico allenatore capace di conquistare il titolo nei tre maggiori campionati continentali ed il primo a portare a casa tre Champions League con squadre diverse. L’unico a poterlo eguagliare, a sentir lui, è Carletto Ancelotti:

In questo momento siamo in gioco io, Carlo Ancelotti e Fabio Capello. Quest’ultimo ha vinto in Italia e in Spagna ma se, come dice lui, non tornerà ad allenare un club allora non potrà raggiungere questo obiettivo. Restiamo dunque io e Carlo, ma non so se lui ha il mio stesso obiettivo di vincere nei tre campionati più importanti al mondo. Vorrei anche vincere la Champions con tre club diversi.