Pallone d’Oro: è ufficiale, Sneijder fuori dal Podio. Mourinho, Guardiola e Del Bosque per la panchina d’oro

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Le anticipazioni di domenica scorsa erano corrette. La rivista France Football ha reso noti i primi tre posti per il Pallone d’Oro 2010, e tra questi non compare Wesley Sneijder. Siamo sicuri che dopo il triplete e la finale del Mondiale, sarebbe bastato qualche gol in campionato ed almeno uno in Champions League per far rientrare nei primi tre posti l’interista, ma visto che gli ultimi 5 mesi sono stati un calvario per lui, deve accettare la sconfitta.

Non ci sta il suo presidente, Massimo Moratti, che subito dopo l’ufficializzazione delle candidature (Xavi, Iniesta e Messi) ha sbottato:

Lo trovo molto ingiusto, Sneijder l’anno scorso ha fatto un’annata fenomenale, ha vinto tutto quello che si poteva vincere, lui per me meritava il Pallone d’Oro . Mi sembra ingiusto che venga dato a chi non ha avuto lo stesso tipo di performance tutto l’anno, anche se si tratta di un giocatore grandissimo.

Ibrahimovic: sono il numero uno

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Ha trascinato il Milan in testa alla classifica, risvegliando sogni che nel tifoso rossonero sembravano sopiti. E’ ovvio dunque che le copertine siano tutte per lui, Zlatan Ibrahimovic, arrivato a Milano per riprendersi il ruolo di protagonista che aveva perso durante la breve avventura spagnola. In questi giorni troviamo la sua faccia impressa su un paio di riviste, con tanto di interviste che hanno del clamoroso. Di fronte ai taccuini di Chi lo svedese di specchia nella sua bellezza (calcisticamente parlando):

Non vedo nel panorama calcistico un calciatore che mi assomigli. Al momento sono un pezzo unico e raro.

Barcellona-Real Madrid 5-0: fotogallery

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Cinque schiaffoni sonori ed il sorpasso in classifica. E’ triste il primo clasico di Mourinho sulla panchina del Real Madrid nel posticipo serale della tredicesima giornata della Liga. I galacticos non hanno avuto la forza di reagire di fronte ad un Barça stellare che ha comandato la gara dall’inizio alla fine. L’orgoglio di Cristiano Ronaldo ha tentato vanamente di evitare la figuraccia in mondovisione alle merengues, ma contro i blaugrana ammirati ieri sera al Camp Nou c’era ben poco da fare.

Messi comandava il gioco dei furetti catalani e già al minuto numero 5 poteva togliersi la soddisfazione della segnatura personale, quando veniva fermato solo dal palo. Ma vantaggio non tardava ad arrivare, quando il cronometro segnava il minuto numero 10 e Xavi mandava in visibilio il popolo blaugrana. Di lì a qualche minuto arrivava anche il raddoppio di Pedro e Mourinho cominciava a temere di ricevere un pallottoliere come regalo anticipato di Natale.

Mourinho e il mercato di gennaio del Real Madrid

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Il Real Madrid è un club particolare. Anche se è stata eletta miglior squadra del secolo scorso, con le sue nove Coppe dei Campioni vinte, è da anni che non ricopre più un ruolo da protagonista sul palcoscenico della Champions League, visto che finisce la sua corsa sempre negli ottavi di finale. Quest’anno, con l’arrivo di José Mourinho, l’attesa è – se possibile – ancora più grande.

L’arrivo dello Special One ha permesso alla Casa Blanca di ritrovare il rigore tattico perso negli ultimi anni. E i risultati si vedono. Prima nel girone di Champions League e leader della Liga. E ora si avvicina il mercato di gennaio.

Tracollo Inter, analisi del declino di un’armata invincibile

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Non più tardi di 6 mesi fa l’Inter sembrava la squadra più forte del mondo e tra le formazioni migliori della storia. Alla fine dell’anno d’oro 2010 invece, i nerazzurri sembrano diventati una squadretta da metà classifica. Cos’è cambiato in questi mesi? Probabilmente non l’hanno capito nemmeno a Milano.

Può essere che la squadra non fosse tutto questo splendore nemmeno 6 mesi fa, ma i problemi sono strutturali, e forse hanno un solo nome che li accomuna: José Mourinho. Non che Benitez sia tanto inferiore, ma perché Mourinho ha portato via con sé un pezzo di Inter, forse più importante di qualsiasi tattica e stile di gioco.

Rissa sfiorata tra Mourinho e l’allenatore dello Sporting Gijon

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José Mourinho è un allenatore vincente – non c’è dubbio. Ma è anche vero che spesso si lascia andare a comportamenti antipatici che possono far felici i giornali – che grazie a lui hanno sempre qualcosa da scrivere – ma non certo giocatori, tifosi e allenatori che devono confrontarsi con lui. L’ultimo episodio è avvenuto domenica sera dopo la sfida vinta dal Real Madrid per uno a zero contro lo Sporting Gijon e ha coinvolto lo Special One e José Preciado, il mister degli asturiani.

I primi screzi tra i due risalgono a settembre, quando Mourinho accusò l’allenatore dello Sporting di aver schierato le riserve contro il Barcellona regalando così la vittoria alla squadra catalana. José Preciado aveva risposto qualche giorno fa dichiarando che

Mourinho è una canaglia, un mascalzone e un farabutto….

(in realtà le espressioni usate erano ancora più colorite).

Liga: Trezeguet gol ed espulsione, bloccato il Villareal

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David Trezeguet è rinato. Non sembra più quello delle ultime due stagioni alla Juventus, un calciatore sottotono alla fine della carriera. Con la maglia dell’Hercules Trezegol torna a segnare e a combattere, forse anche troppo come dimostra il posticipo di ieri sera contro il Villareal.

Rossi e compagni puntavano al primato dopo che il Barcellona aveva sconfitto il Valencia, ma si devono accontentare di un solo punto dopo una gara pirotecnica. Un tira e molla che vede l’Hercules andare in vantaggio con Valdez, pareggiare il Sottomarino Giallo con Capdevila, e mandare ancora in vantaggio i padroni di casa con la rete dell’ex juventino. Poi la troppa veemenza del francese lo porta a beccarsi il secondo cartellino giallo per proteste e lasciare i suoi in 10.

Mourinho, in Spagna sono già stanchi di lui

Il mangia-allenatori Florentino Perez potrebbe già fare un’altra vittima. Anzi, se non fosse che ha pagato tanto Mourinho, tra contratto e “riscatto” dall’Inter, l’avrebbe già fatto fuori. La spocchiosità dello Special One è riconosciuta (ed apprezzata) in tutto il mondo, ma pare non andare a genio ai giornalisti e ai tifosi del Real Madrid. Una situazione in cui non aiutano i risultati in campionato.

In pratica le cause dell’inizio di una guerra fredda tra Mourinho e la Spagna sono due: nonostante i proclami di quello che si definisce il miglior allenatore del mondo, il Real ha 4 punti e 10 reti segnate in meno rispetto all’anno scorso, quando su quella traballante panchina sedeva Pellegrini, che l’hanno portato al quarto posto in 5 giornate; e poi non vanno giù le sue illazioni, come quella di una settimana fa che indicava come favorito il Barcellona perché gli avversari lo affrontavano con i panchinari.

Mourinho: al Barça regalano le partite

L’aria della Spagna non gli ha fatto perdere la vena polemica ed anche in quel di Madrid continua ad allietare la platea dei giornalisti con sparate a zero sull’avversario di turno. Parliamo naturalmente di Josè Mourinho, colui che Italia non perdeva occasione di scagliarsi contro Roma, Juve, Milan, a seconda della situazione e che in Spagna ha individuato nel Barcellona (naturalmente) l’avversario da affrontare anche sul piano dialettico. Stavolta a far infuriare lo Special One è l’atteggiamento del Gijon, che nella gara contro il Barça ha fatto scendere in campo un gran numero di rincalzi, favorendo dunque, a suo dire, la squadra di Guardiola:

Se ci sono squadre che regalano le partite al Barcellona, allora per noi sarà dura vincere la Liga.

Che cerchi già di mettere le mani avanti in caso di fallimento? A voi il video dello sfogo ed i commenti.