Mourinho mette paura al Real: “Resto fino a fine anno, poi…”

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Lo avevamo detto qualche giorno fa: José Mourinho non è contento di come sta andando la stagione del Real Madrid, non tanto per i risultati che bene o male arrivano, ma per il suo rapporto con la società, ben lontano rispetto a quello a cui era stato abituato a Milano. Talmente è la tensione nella casablanca che il tecnico portoghese potrebbe decidere di andarsene già a fine stagione.

Ieri le parole dell’ex interista sono state talmente forti da far passare addirittura in secondo piano la vittoria dei blancos nel derby contro l’Atletico in coppa del Re, e trattandosi del secondo segnale in pochi giorni, ai piani alti della sede del Real qualche domanda cominciano a porsela.

Eto’o difende Benitez

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Era a arrivato a Milano tra fanfare e squilli di tromba, assumendosi il non facile compito di sostituire Mourinho, ‘allenatore simbolo della rinascita nerazzurra, colui che in un solo anno ha conquistato tutto quello che c’era da conquistare, riportando l’Inter sul tetto d’Europa dopo 45 anni di digiuno.

Compito ingrato per Rafa Benitez, incapace di entrare nei cuori dei tifosi e nella testa dei giocatori, per dimostrare loro che non si può smettere di aver fame solo dopo aver gustato un (seppur ricco) antipasto. Lo spagnolo ha fatto il proprio dovere, portando a Milano una Supercoppa Italiana ed il Campionato del Mondo per Club e mancando solo l’appuntamento con la Supercoppa Europea, lasciata ai connazionali dell’Atletico Madrid. Ma questo non è bastato per salvare il posto, né è servito per avere la gratitudine dei suoi uomini, molti dei quali hanno esultato nel momento dell’addio. Molti, ma non Samuel Eto’o, che ad un mese di distanza dell’esonero del tecnico torna sull’argomento dalla poltrona del Chiambretti Night per difenderne l’operato.

Inter: Maicon resta grazie a Leonardo

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Intervistato dal sito Goal.com, uno dei procuratori più importanti al mondo, Antonio Caliendo che, tra gli altri, ha nella sua scuderia Douglas Maicon, ha rivelato un retroscena da brividi per i tifosi nerazzurri. Il laterale brasiliano infatti è stato ad un passo dal lasciare l’Inter a gennaio, forse anche più che nel giugno scorso.

Non è un segreto che, dopo la partenza di Mourinho, il brasiliano voleva seguirlo al Real Madrid, e solo la dura opposizione di Moratti lo convinse a restare. Le brutte prestazioni ed i risultati che non arrivavano nella prima parte della stagione stavano nuovamente spingendo il terzino verso Madrid, tanto che qualche discorso sui costi stava cominciando a metterlo su.

Liga: Real fermato ad Almeria, Barcellona campione d’inverno

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Comincia a perdere terreno il Real di Mourinho, che a differenza di quanto fa vedere il Barcellona, non dà l’impressione di essere la squadra più forte del mondo. Molte, forse troppe, partite vinte per il rotto della cuffia prima o poi si sarebbero pagate, e così lo Special One perde punti proprio nella partita che meno si aspettava, quella contro l’Almeria ultimo in classifica.

Era talmente sicuro di vincere Mou che manda in campo dal primo minuto Kakà sulla via del recupero e schiera una squadra senza una vera punta, ma con Cristiano Ronaldo al vertice di un centrocampo pieno zeppo di qualità. Ma senza punte nemmeno un grande club come il Real può vincere, ed infatti prima va sotto, poi quando Mourinho si rende conto dell’errore toglie Kakà ed inserisce Benzema, e qualcosa cambia. Alla fine sarà Granero a salvare la faccia dei blancos, con Cristiano Ronaldo che in pieno recupero sfiora la beffa cogliendo una traversa su punizione, ma alla fine il pari è giusto.

Balotelli: Mourinho è un maleducato

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Insieme hanno vinto tutto quello che c’era da vincere, ma tra i due non è mai corso buon sangue. L’uno giovane e ribelle, convinto di avere mezzi superiori a quelli dei suoi coetanei (e non solo) e per questo nel diritto di fare il buono ed il cattivo tempo in campo e fuori; l’altro padre-padrone che stabilisce le regole e ne pretende il rispetto. Balotelli e Mourinho, due caratteri forti, che spesso hanno contribuito a creare tensioni, con Supermario costretto il più delle volte a rimetterci in termini di panchine, tribune e partite saltate.

Alla fine della scorsa stagione hanno preso strade diverse, inseguendo il successo lontano da Milano, ma la lontananza non ha placato gli animi ed ora il giovane ribelle punzecchia l’antico maestro dalle pagine di Extra Time:

Mourinho è il miglior allenatore del mondo, ma come uomo deve ancora imparare l’educazione e il rispetto.

Pallone d’oro FIFA

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Pallone d’oro FIFA

Il Pallone d’oro FIFA è il massimo riconoscimento per un calciatore a livello personale. Il premio riunisce due trofei essenzialmente uguali dal 2010. Essi erano il Pallone d’Oro ed il Fifa World Player, assegnati da giurie diverse, ma entrambi che eleggevano il miglior calciatore al mondo dell’anno solare.

Oggi, a causa del fatto che negli ultimi anni i due premi venivano assegnati sempre allo stesso calciatore, si sono uniti nel Pallone d’oro FIFA che ha in pratica fuso i due criteri di assegnazione per premiare il miglior calciatore.

Pallone d’oro a Messi (gallery)

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Il Pallone d’Oro dovrebbe finire nella bacheca del miglior calciatore del Pianeta, a prescindere dai risultati ottenuti sul campo, ma troppo spesso succede che a venir premiata sia la visibilità nelle competizioni a livello internazionale. E’ per questo motivo che il “nostro” Wesley Sneijder è stato indicato per mesi come probabile vincitore del trofeo, avendo conquistato una tripletta con la maglia dell’Inter ed essendo giunto in finale di Coppa del Mondo con la sua Olanda.

Delusione per lui, per gli interisti e per gli olandesi, nel momento in cui si scopriva che il podio era interamente composto da calciatori del Barcellona, due dei quali, Xavi ed Iniesta, vincitori del mondiale in terra sudafricana. Delusione per lui, ma delusione anche per i due campioni del mondo, che sul filo di lana si sono visti beffare dal terzo incomodo, Lionel Messi, che si aggiudica il titolo per il secondo anno consecutivo.

Adebayor, rissa in allenamento e cessione ormai sicura

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Se di lui si parlava come di un possibile partente, dopo ciò che è accaduto ieri in allenamento la valigia la farà di sicuro. Emmanuel Adebayor è ormai sul punto di lasciare Manchester da circa un anno, ed ha fatto precipitare la situazione durante l’allenamento di ieri quando, a seguito di un’entrata un po’ troppo dura da parte di Kolo Touré, ha reagito con una mossa da wrestling stendendo il compagno. La vicenda ha ricordato molto quella tra Balotelli e Boateng di un mese fa, ma con in più il risultato di far partire immediatamente il togolese.

Su di lui ci sarebbe il Malaga che, passato in mano ai soliti sceicchi spendaccioni, sarebbe disposto a pagare qualsiasi cifra il Manchester City richieda. Ma a farsi avanti potrebbe essere anche il Real Madrid dato che Mourinho ha messo l’ex Arsenal in cima alla lista dei desideri dopo che Higuain è stato operato e probabilmente salterà tutto il campionato, Dzeko è ormai perso e Lukaku pare non arriverà prima di luglio.

Mourinho è il miglior allenatore del 2010 secondo l’IFFHS

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Redazioni specializzate ed esperti provenienti da 86 paesi hanno partecipato al voto per stabilire il miglior allenatore mondiale di club – come avviene dal 1996 grazie all’IFFHS, ovvero della Federazione Internazionale di Statistiche e di Storia del Calcio.

La scelta poteva essere fatta tra 14 coach europei, due sudamericani, due asiatici ed un africano. Tra i prescelti ci sono tre francesi, e tre coppie di spagnoli, italiani ed inglesi. Cinque di loro allenano un club inglese, tre uno spagnolo, due un club tedesco e altri due una squadra francese.

Real Madrid: tre uomini sul mercato

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Florentino Perez ne avrebbe fatto volentieri a meno, ma alla fine non ha resistito al pressing di José Mourinho: il Real Madrid cercherà un attaccante nel mercato di gennaio.

Del resto l’arrivo di un nuovo allenatore e di rinforzi come Di Maria, Özil o ancora Khedira, non sono bastati a contestare l’egemonia ormai pluriennale del Barça sulla scena spagnola.

Pallone d’oro allenatori va a Del Bosque, ancora delusione per Mourinho e gli interisti

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Dopo l’esclusione di Milito dal gruppone dei candidati al Pallone d’Oro Fifa, e dopo l’esclusione di Sneijder dal podio, gli interisti speravano di potersi rifare, facendo valere il triplete almeno con il tecnico che l’ha ottenuto. Ed invece ancora una volta arriva l’ennesima delusione: José Mourinho arriva solo secondo, dietro Del Bosque. Se finora c’erano dubbi se assegnare il trofeo al vincitore del campionato nazionale, coppa Italia e Champions League, oppure a colui che ha portato la coppa del mondo per la prima volta in Spagna, ha forse pesato il 5-0 subìto pochi giorni fa dal Real contro il Barcellona.

Oppure a pesare, come lascia intendere oggi la Gazzetta dello Sport, è il fatto che non trattandosi più soltanto di un premio di France Football, ma avendoci messo sopra lo zampino la Fifa, sia stata valutata meglio la competizione mondiale piuttosto che quella europea. Peccato perché se il Pallone d’Oro ed il Fifa World Player si sono fusi visto che negli ultimi anni premiavano sempre gli stessi calciatori, forse quest’anno sarebbe stato diverso.