Premier League: pochi gol e tante botte nella prima di campionato

Non sarà di certo una prima di campionato che passerà alla storia per il bel calcio, quella appena trascorsa in Premier League. La nuova stagione, che già si era aperta con lo spettro delle proteste di piazza che hanno fatto rinviare una partita (Tottenham-Everton), porta la violenza anche in campo, e precisamente in Newcastle-Arsenal. Protagonista è sempre il solito Joey Barton, autore di un fallaccio su Gervinho. L’ivoriano fa un po’ di scena ed il bad boy lo tira su di prepotenza, scatenando un putiferio.

Non mancano spintoni e un po’ troppo di irruenza, oltre alla solita sceneggiata di Barton che cade come se fosse stato sparato. Alla fine Gervinho verrà espulso per la manata e, al novantesimo, sono più i lividi che i gol. Steccano un po’ tutti. Il Chelsea dei miliardi non va oltre lo 0-0 contro lo Stoke che in casa è un avversario tosto, il Liverpool pareggia contro il Sunderland e così l’unica big a vincere è il Manchester United in attesa del posticipo del City.

Calciatori violenti: nei guai anche Dalmat

Pensavate forse che l’unico bad boy del calcio internazionale fosse Joey Barton? D’accordo, lui ha superato ogni limite umanamente immaginabile, finendo spesso al cospetto del giudice e pagando anche con un paio di mesi di galera per le sue malefatte, ma in giro per il Vecchio Continente non è l’unico ad essersi distinto per brutali aggressioni o risse provocate.

Poco fa  vi abbiamo raccontato del guaio combinato da Djibril Cissé, arrestato e poi rilasciato per aver aggredito una ballerina di lapdance (anche se non è ancora chiara la dinamica dei fatti), prendendola alla gola. Se le accuse venissero confermate, l’attaccante del Sunderland, in prestito dal Marsiglia, rischierebbe veramente grosso.

Stessa sorte che potrebbe toccare ad un altro francese, vecchia conoscenza del calcio italiano per aver vestito la maglia dell’Inter. Si tratta di Stephane Dalmat, capitano del  Sochaux (Prima Divisione Francese), anche lui resosi protagonista di un’aggressione ai danni di una donna.

La nuova vita di Joey Barton

Lo avevamo lasciato con una squalifica di dodici settimane (poi ridotte a sei) da scontare per la brutale aggressione al compagno di squadra Ousmane Dabo ai tempi del Manchester City. Lo stop forzato arrivava dopo 74 giorni di galera per una rissa in un pub di Liverpool, quando ubriaco fino all’osso, non aveva trovato nulla di meglio da fare che pestare a sangue un ragazzo.

Ora lo ritroviamo in campo, in cerca dell’ennesima occasione di riscatto, sebbene sia difficile scrollarsi di dosso la fama del bad boy. Lui è Joey Barton, che pure avrebbe i numeri per far parlare di sé per questioni calcistiche e che invece finisce frequentemente in prima pagina per i guai procurati dal suo carattere irascibile.

Inutile star qui ad elencare le sue bravate (tante e gravi), quello che conta adesso è che il cattivo ragazzo abbia voglia di voltare pagina e di lasciarsi alle spalle un passato che pesa come un macigno.

Newcastle: record di parolacce all’esordio, Kinnear manda 52 volte tutti a quel paese

Ci siamo sorpresi quando Mourinho alla sua prima intervista in italiano ha detto di non essere un pirla. Siamo rimasti a bocca aperta quando, partita dopo partita, litigava con tutti, allenatori e giornalisti, anche con frasi piuttosto scorbutiche. Abbiamo riso quando il Trap inveì fortemente contro la sua squadra, ed in particolar modo verso il centrocampista Strunz.

Ma stavolta c’è chi ha superato tutti i limiti, della decenza ma anche dell’indecenza: è Joe Kinnear, che alla sua prima conferenza stampa alla guida del Newcastle ha detto ben 52 parolacce, rivolte verso tutti, ma in special modo ai suoi calciatori.

Venables verso il Newcastle

La soluzione ai guai del Newcastle potrebbe chiamarsi Terry Venables, ex commissario tecnico della nazionale inglese. Nelle ultime ore si fanno sempre più insistenti le voci che lo danno per

Da Cristiano Ronaldo a Guti: le curiosità della settimana

Eccoci tornati con la rubrica dedicata alle curiosità della settimana calcistica, anche se stavolta troverete ben poche occasioni per sorridere rispetto al nostro esordio. Si parte con una storia che fa tristezza, ma che al tempo stesso si sta trasformando in una specie di farsa, essendo il suo protagonista un tale che risponde al nome di Paul Gascoigne.

Qualche giorno fa vi avevamo riportato le sue ultime bravate, con tanto di arresto e telefonate al Papa ed al Presidente degli Stati Uniti (almeno così sosteneva l’interessato), paventando la possibilità di arrivare a scrivere la parola fine su questa storia. Evidentemente qualcuno ci ha ascoltati ed ha voluto tirarci un brutto scherzo, diffondendo la notizia della morte di Gazza. Per tutta la giornata di ieri i tabloid inglesi sono stati sommersi di telefonate che chiedevano informazioni al riguardo. Tranquilli ragazzi, non è ancora arrivata la sua ora. Gascoigne è vivo e sta relativamente bene, considerando le vicissitudini dell’ultimo anno.

Da uno stravagante all’altro. Joey Barton, fresco di squalifica per l’aggressione al compagno di squadra Dabo, ai tempi del Manchester City, sta scontando una condanna a 200 ore di lavori sociali in una comunità di recupero. Servirà a fargli mettere finalmente la testa a posto? Abbiamo i nostri dubbi in proposito, ma almeno il recupero sarà utile a tenergli occupate le mani, impedendogli di aggredire qualcun altro.

Ancora una squalifica per Joey Barton

Lo chiamano bad boy e mai soprannome fu più azzeccato come il questo caso. Il ragazzo cattivo è Joey Barton, più volte finito nelle pagine di cronaca per vicende che hanno ben poco a che fare con il mondo del pallone.

L’ultima bravata (una rissa nel periodo di Natale) gli è costata la condanna a sei mesi di carcere, scontati in parte nel corso dell’estate, fino al rilascio del 28 luglio. Durante la detenzione però, Barton ha continuato ad allenarsi, nella speranza di poter tornare a calcare i campi di calcio non appena scontata la condanna.

Speranze vane. Proprio ieri è arrivata la squalifica di dodici settimane (poi ridotte a sei) per un altro episodio violento che lo ha visto protagonista qualche tempo fa, quando ai tempi del Manchester City aggredì il compagno di squadra Ousmane Dabo, procurandogli gravi lesioni alla retina. Per quella vicenda il bad boy era già stato condannato a quattro mesi di carcere, ma poi la pena era stata sospesa per due anni.

Joey Barton ancora in carcere, ecco il curriculum del calciatore più cattivo del mondo

Ogni paese ha il suo Antonio Cassano, e purtroppo, non solo per meriti calcistici. In Italia abbiamo le classiche “Cassanate“, cioè i colpi di testa (ma senza il pallone) del talento barese che gli hanno fatto beccare più di una squalifica. In Inghilterra hanno Joey Barton.

Ai più il nome di questo calciatore non dirà molto. E’ un centrocampista che definire “turbolento” è dire poco. Le cosiddette “Bartonate” superano di gran lunga le “Cassanate”, perchè delle volte (il più delle volte) si sfocia nel penale. L’ultima l’ha compiuta proprio 6 mesi fa, quando ha picchiato (da ubriaco) un ragazzo di colore. Per questo si è beccato altrettanti mesi di carcere. Ma il suo “curriculum” è poco invidiabile.

Una vera squadra di idioti!

Mancava solo un nome per completare la squadra, ma i selezionatori della “nazionale” sapevano bene che avrebbero avuto solo l’imbarazzo della scelta. E infatti eccolo qui Bradley Wright Phillips, che si è proposto per un posto da titolare nella squadra degli “idioti del villaggio”.

Si, avete capito bene, si tratta di una lista di undici giocatori definiti dal Daily Mirror “autentici stupidi” e, siccome gli inglesi non sono secondi a nessuno in fatto di classifiche e formazioni bizzarre, il tabloid ha pensato bene di proporre la sua squadra ideale.

In porta troviamo Mark Bosnich, famoso per le sue uscite a valanga, che spesso procuravano guai seri ai malcapitati avversari che gli si paravano di fronte. Ma il motivo che ha spinto i selezionatori del Daily Mirror ad offrirgli la maglia da titolare è un altro. Ai tempi del Chelsea, infatti, venne trovato positivo alla cocaina e squalificato per nove mesi. cacciato dalla squadra, non poté fare a meno di ammettere di essere un consumatore abituale della polvere bianca.