Mourinho chiama la Premier, via dal Real entro due anni

Ancora un paio di stagioni e poi sarà Premier League. E’ lo stesso José Mourinho ad annunciarlo in un’intervista rilasciata ieri dalla BBC. L’ex tecnico dell’Inter non ha mai nascosto il suo amore per il campionato inglese, ribadito ulteriormente davanti ai microfoni dell’emittente britannica, ed anche se riconosce di allenare il più grande club del mondo, non se la sente di rimanerci tutta la vita.

Il suo obiettivo è di tornare al Chelsea e fare un po’ come Ferguson che allena sempre lo stesso club da oltre un quarto di secolo, ma conoscendo Abramovich questa impresa non sarà molto semplice. Ed infatti Mourinho non ha detto chiaramente che tornerà a Londra, ma solo di voler tornare in Premier. Che siano confermate le voci che lo vogliono sulla panchina proprio di Ferguson quando il tecnico scozzese andrà in pensione?

Ronaldo non vola, e il Portogallo precipita

La Germania è la prima semifinalista di Euro 2008. Anche contro le previsioni, che davano il Portogallo per favorito, la maggior compattezza della squadra di Low ha avuto la meglio sul talento dei portoghesi, in una delle partite più belle di questo torneo, con un finale da brividi, secondo soltanto a quello tra Turchia e Repubblica Ceca.

Il terreno di gioco era pesante, e a metà primo tempo è cominciato anche a piovere, così i portoghesi non hanno potuto esprimere al meglio il loro gioco, anzi ne hanno risentito talmente tanto da andare più volte in confusione. Molto meglio i tedeschi, abituati ad un calcio più fisico, e soprattutto a giocare con le palle alte. La chiave della partita potrebbe essere proprio questa, dato che due gol su tre sono arrivati di testa, mentre tra gli uomini di Scolari il gioco aereo è stato efficace solo nell’ultimo quarto d’ora, con l’ingresso di Postiga.

Vastic fa sperare ancora l’Austria, ma il rigore l’ha visto solo l’arbitro


Si è appena conclusa una delle partite più strane dell’Europeo, ma anche della storia del calcio. Non credo si siano mai visti una quantità di gol sbagliati come questa sera. Si affrontavano due delle squadre meno dotate tecnicamente del torneo, ma con un cuore grande, messo per intero sul campo, in cui, col passare dei minuti, il destino delle due formazioni continuava a cambiare. Finale 1-1. Non risolve i problemi di nessuno, visto che la qualificazione sembra lo stesso un miraggio, ma permetterà ai contendenti di arrivare sereni all’ultima gara.

Nel pomeriggio invece la Germania, favorita per la vittoria alla vigilia, crolla contro una Croazia tatticamente perfetta, sia dal punto di vista del gioco che da quello dei nervi. Finisce 2-1 per la formazione di Bilic, ma soprattutto con i tedeschi in 10 che più volte hanno rischiato di rimanere in 9, dato che Ballack ha più volte sfiorato il cartellino rosso.

Verso Euro 2008: Germania

Una delle formazioni che ogni anno risultano tra le favorite, ma che poi difficilmente vincono il torneo, è senza dubbio la Germania. I calciatori teutonici, vuoi per il loro campionato molto difficile, vuoi per l’innato spirito di sacrificio e la competenza tecnica indiscutibile, risultano sempre come una delle squadre più difficili da battere, ma poi gli manca sempre qualcosa per fare il salto di qualità.

I tedeschi si presentano agli Europei di Svizzera e Austria con 15 calciatori su 23 provenienti dall’ultimo mondiale di casa, in cui furono eliminati proprio dall’Italia, con una formazione titolare praticamente identica. Quei calciatori sono ancora molto giovani, a parte qualche pedina d’esperienza che ci vuole sempre, e quest’anno saranno anche più preparati, dato il maggior tempo avuto a disposizione, rispetto al mondiale, di preparare un gioco di squadra all’altezza. Anche perchè quelli con meno esperienza, Marin, Jones ed Helmes, sono stati fatti fuori dal tecnico Low dalla lista dei pre-convocati.