Prandelli: troppi stranieri in Italia

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E’ difficile calarsi nel ruolo di ct di una nazionale, quando la squadra campione del massimo campionato del Paese di riferimento è composta interamente da giocatori stranieri. E’ quello che accade in Italia, dove l’Inter lo scorso anno ha conquistato tutto il conquistabile, presentando un undici titolare senza neanche un italiano. Non che la disfatta azzurra ai Mondiali sudafricani sia colpa della squadra nerazzurra, ci mancherebbe, ma è inutile lamentarsi allorché un selezionatore si ritrova a pescare in squadre non ai vertici per mettere su una nazionale presentabile. Era questo un problema di Lippi e continua ad esserlo per Prandelli, che rimpiange i tempi in cui gli stranieri si contavano sulla punta delle dita:

Quando giocavo, la mia esperienza è che alla Juventus io ero la riserva di giocatori che militavano in Nazionale, c’era molta più concorrenza e, poi, a volte, c’erano le grandi squadre che avevano un blocco di sette, otto giocatori in Nazionale. Era molto più facilitato il lavoro del commissario tecnico.

Prandelli: l’Italia ha carattere

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Si aspettava forse qualcosa in più dagli esperimenti tentati nell’ultima gara dell’anno solare, ma alla fine Cesare Prandelli non se la sente di bocciare in toto la prestazione degli azzurri al cospetto della Romania. Certo, non può permettersi il lusso di bluffare, dicendo che la sua Italia ha mostrato il meglio di sé nell’amichevole di Klagenfurt, ma quello che conta, a sentir lui, è il carattere messo in campo dalla squadra:

Abbiamo trovato una squadra molto aggressiva nel primo tempo, poi nella ripresa abbiamo avuto la possibilità di lavorare meglio nei disimpegni. La squadra ha messo in campo un carattere fantastico, fino alla fine abbiamo cercato la vittoria.

Amichevole: Italia-Romania 1-1

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Prandelli si aspettava delle buone risposte dalla giovane Italia, ma alla fine della fiera il ct ha dovuto mandare in campo l’artiglieria pesante per mostrare all’esiguo pubblico di Klagenfurt qualche sprazzo di gioco. Quattro gli esordienti al fischio d’inizio contro la Romania (Balzaretti, Diamanti, Ranocchia e l’oriundo Ledesma), nessuno dei quali è riuscito ad entusiasmare particolarmente, complice l’emozione del debutto e la scarsa abitudine a giocare insieme.

In attacco l’Italia schiera la coppia Balotelli-Rossi (quest’ultimo capitano della squadra azzurra), ma le occasioni pericolose non arrivano, nonostante il gran movimento del giocatore del City (tra l’altro fatto oggetto di buu razzisti ad ogni tocco di palla).

Italia-Romania: Prandelli lancia Balotelli-Rossi

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Non ci sono punti in palio, ma l’obiettivo è sempre lo stesso: dimostrare che questa Italia ha voglia di crescere, puntando sulla forza dei giovani, al di là di quello che può essere il risultato finale. Certo è che Prandelli vorrebbe vincere nell’amichevole di Klagenfurt contro la Romania, ma alla fine quello che conta veramente è la prestazione di una squadra piena zeppa di volti nuovi.

Ben quattro gli esordienti della nuova Italia, i quali, dopo la gioia della convocazione in azzurro, dovranno far fronte all’emozione del debutto nella nazionale maggiore. Ledesma, Diamanti, Ranocchia e Balzaretti si uniranno ai più navigati Viviano, Santon, Bonucci, Aquilani, Mauri, Balotelli e Rossi, nell’affrontare una Romania priva di Mutu, ma ugualmente pericolosa.

Italia-Romania: Balotelli sì, Cassano no

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C’era grande attesa per le convocazioni di Cesare Prandelli in vista dell’amichevole della nazionale italiana contro la Romania, prevista per il prossimo mercoledì in quel di Klagenfurt in Austria. In particolare ci si chiedeva se il tecnico avrebbe fatto valere la regola secondo la quale un giocatore messo fuori rosa nella squadra di club non può essere chiamato a difendere i colori della propria bandiera.

Ebbene, nessuna novità rispetto alle previsioni, visto che Prandelli ha seguito alla lettera il regolamento interno, lasciando fuori Antonio Cassano, che pure aveva fatto il proprio dovere nelle prime gare di qualificazione ad Euro 2012. In compenso, l’ex allenatore della Fiorentina si è sbizzarrito non poco in fatto di novità, portando in ritiro ben quattro volti nuovi, Balzaretti, Diamanti, Ranocchia e l’oriundo Ledesma.

Europei 2012, la corruzione dietro l’assegnazione a Polonia ed Ucraina

L’Europeo del 2012 doveva essere assegnato all’Italia, e solo una storia di corruzione ha spostato il tiro verso Polonia ed Ucraina. E’ quanto afferma da tempo Spyros Marangos, dirigente cipriota che sapeva per certo, fino al giorno prima, che l’assegnazione della rassegna calcistica sarebbe andata al nostro Paese.

Un fatto che Marangos conosce da due anni, e che ha tentato di denunciare in tutti i modi contattando l’Uefa, la Federazione italiana ed il reparto disciplinare di quella cipriota, ma nessuno gli ha mai risposto, o se gli rispondevano poi decidevano di non incontrarlo. Per questo il dirigente ha deciso di rivolgersi ai giornali ed è scoppiata la bomba.

Federazione serba: incidenti Genova? Colpa dell’Italia

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Continua a tenere banco il pietoso spettacolo andato in scena lo scorso martedì in quel di Genova, quando Italia-Serbia è stata prima ritardata, poi sospesa, infine annullata per colpa di un gruppetto di “bravi ragazzi” che non sapevano in quale altro modo trascorrere una tranquilla serata d’autunno, se non mettendo a ferro e fuoco la città e lo stadio.

Di parole ne sono state spese tante, forse anche troppe, ed il volto dei colpevoli (primo fra tutti l’ormai celeberrimo Ivan Bogdanov) è finito in prima pagina per diversi giorni. Ora però è il momento di stabilire di chi è la responsabilità dell’accaduto, prima ancora che gli organi sportivi internazionali si esprimano in proposito.

Ivan Bogdanov chiede scusa all’Italia

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Per tre giorni il suo volto ha riempito le prime pagine di giornali e telegiornali, da quando – incappucciato – ha animato una tranquilla serata di calcio internazionale, incitando i propri connazionali e facendo di fatto interrompere una gara valida per le qualificazioni ad Euro 2012.

Pensava di farla franca Ivan Bogdanov, nascondendosi nel bagagliaio di un pullman di tifosi serbi pronti a tornare in patria, dopo la gara non giocata contro l’Italia. Pensava di poter varcare impunemente i confini e di rientrare indisturbato in Serbia, ma l’efficienza della polizia italiana gli ha impedito di mettere in atto il suo piano.

E ora eccolo qui, all’interno di un carcere genovese, assistito da un avvocato d’ufficio (a quanto pare anche le bestie hanno diritto ad una difesa), chiedere scusa e cercare di spiegare le sue ragioni.

Italia-Serbia diventa un caso politico

All’indomani del vergognoso spettacolo passato davanti agli occhi degli italiani (e non solo) in diretta tv, si sprecano le chiacchiere sulle varie responsabilità, i commenti su cosa si poteva fare per evitare il fattaccio, i botta e risposta tra Italia e Serbia sul comportamento delle rispettive forze di polizia.

Sta di fatto che Italia-Serbia, valevole per le qualificazioni ad Euro 2012, non si è giocata per colpa di un manipolo di bestie (ci perdonino gli animalisti), partite da Belgrado con la ferma intenzione di creare scompiglio sia all’esterno che all’interno dello stadio Ferraris di Genova.

A chi dare la colpa? Chi ha aperto le gabbie, permettendo a 100-200 imbecilli di varcare la frontiera per mettere a fuoco e fiamme la città di Genova?

Italia-Serbia e la morte del calcio

Mi pagano per scrivere di calcio, la mia passione da quando avevo un paio d’anni e restavo affascinata da quella palla che rotola sul terreno, dalla gioia stampata sul volto di chi segna, dalla voglia di rivincita di chi invece è costretto ad incassare una sconfitta. Perdonate l’amarcord personale, ma di fronte allo spettacolo visto questa sera, la voglia di scrivere di calcio è davvero poca. E di calcio in realtà c’è ben poco da scrivere.

L’Italia si ritrova in testa al proprio girone con dieci punti (eh sì, perché immaginiamo che la vittoria a tavolino non ce la possa togliere nessuno), ma l’Italia non ha vinto, lo sport non ha vinto, la parte buona del tifo non ha vinto. A vincere, come sempre accade in certe situazioni, sono quei quattro imbecilli che sembrano godere nel veder distrutto il giocattolo, che mischiano la politica con il calcio, che sperano di risolvere sugli spalti i propri problemi personali o nazionali.

Italia-Serbia è sospesa

Doveva essere una festa dello sport, ma anche un modo per onorare i quattro militari italiani uccisi in Afghanistan. L’Italia con la morte nel cuore e con il lutto al braccio cercava contro la Serbia altri tre punti per la corsa alla qualificazione agli Europei del 2012. Ma festa non è stata, a causa – come spesso accade – di quattro imbecilli, che hanno deciso di trasformare una partita di calcio in una vera e propria guerra.

Stavolta gli imbecilli sono i serbi, non le decine di migliaia che sono arrivate a Genova per godersi la partita, ma quel centinaio che ha messo le ragioni politiche davanti a quelle dello sport, animando le ore precedenti alla gara con lanci di fumogeni e petardi, sia all’esterno dello stadio che all’interno del Ferraris. Il pullman che doveva portare Stankovic e compagni allo stadio è stato assalito ed il portiere titolare minacciato o colpito. Ma la situazione è degenerata a pochi minuti dall’inizio della gara, quando un tifoso serbo ha tranciato le reti di recinzione, incitando i propri connazionali alla violenza.

L’inizio della gara ovviamente è stato ritardato, mentre la polizia si schierava nei pressi del settore degli ospiti. Alla fine sembravano aver vinto le ragioni dello sport, con le due formazioni che entravano in campo, ascoltavano gli inni ed applaudivano al momento di silenzio per i caduti italiani.

Prandelli: Cassano? Va bene così

L’Italia di Prandelli comincia a prendere forma e poco importa se nella gara contro l’Irlanda del Nord il gol non sia arrivato. Quel che conta è che gli azzurri sono in testa ad un girone non proprio scontato (vedi la sconfitta casalinga della Serbia contro l’Estonia) e l’atteggiamento offensivo mostrato per larghi tratti della gara.

Nonostante ciò, qualche critica è arrivata sulla nazionale italiana, un po’ per le scarse palle-gol procurate e un po’ per la prestazione ad intermittenza (così l’hanno definita sulla stampa nazionale) di Antonio Cassano. Ma non provate a farlo notare a Cesare Prandelli, che difende a spada tratta il fantasista della Samp:

Questo Cassano mi basta e mi avanza. Sfido qualsiasi analista a trovarmi un giocatore che ti crea cinque palle gol, assist puri come ha fatto lui ieri sera. Se avesse anche una continuità di prestazioni da dieci anni a questa parte, chissà dove giocherebbe ora… Ha sempre giocato nella posizione giusta, mettendo in difficoltà la loro linea difensiva, mi ha soddisfatto molto.

Qualificazioni Euro 2012: Irlanda del Nord-Italia 0-0

Dopo i sei punti conquistati contro Estonia ed Isole Far Oer, arriva il primo pareggio dell’era-Prandelli nelle qualificazioni per gli Europei del 2012. L’avversaria di turno era l’Irlanda del Nord, squadra modesta rispetto agli azzurri, ma tosta più che mai sul terreno di gioco, quel terreno (Windsor Park di Belfast) dove l’Italia aveva giocato una sola volta nella storia, perdendo per 2-1 e mancando la qualificazione per i mondiali di Svezia.

L’Italia ce l’ha messa tutta per portare a casa la vittoria e mettere un ulteriore mattone sul muro della qualificazione, ma la fantasia di Cassano (sempre nel vivo del gioco, ma poco incisivo rispetto al solito), la forza di Borriello (bravo a tenere alta la squadra, ma non altrettanto in fase conclusiva) e le folate sulle fasce di Pepe e del redivivo Mauri non sono bastate a centrare l’obiettivo pieno.

Qualificazioni Euro 2012, l’Italia dà i numeri

Dopo i confortanti successi contro Estonia ed Isole Far Oer, l’Italia di Prandelli è chiamata ad un nuovo doppio confronto di qui a qualche giorno. Le avversarie di turno rispondono ai nomi di Irlanda del Nord e Serbia, contro le quali gli azzurri dovranno mostrare qualche progresso rispetto alle gare precedenti, ma soprattutto cercare di portare a casa punti importanti per la qualificazione ai prossimi Europei.

Intanto sono stati assegnati i numeri di maglia per le prossime due partite, con Cassano che si aggiudica nuovamente il 10, Mauri il 6 ed il debuttante Floccari il 9. Dopo il salto trovate l’elenco completo.