Eto’o: quale futuro?

Doveva essere uno dei piatti forti del mercato estivo e invece a pochi giorni dai preliminari di Champions League Samuel Eto’o è ancora incastrato nella ragnatela del Barcellona. Di parole

Amauri merita la maglia azzurra?

Ci risiamo. Torna d’attualità il caso Amauri-nazionale, destinato a riempire le pagine dei giornali e le bocche di addetti ai lavori e appassionati per chissà quanto tempo ancora. La questione comincia a diventare pesante e se non si troverà una soluzione rapida, il brasiliano rischia di diventare antipatico a molti.

Eh si, perché, finché giocava nel Palermo, il ragazzotto lanciava messaggi d’amore alla nazionale italiana, chiedendo di essere naturalizzato al più presto per poter rispondere ad una eventuale convocazione. Ed i rosanero lo accontentarono, avviando le pratiche per la richiesta del passaporto. Poi sono arrivate le sirene bianconere e con esse l’interesse di Dunga, ct del brasiliano, che da buon conoscitore del calcio italiano deve aver pensato “se piace alla Juve, vuol dire che vale”. Risultato: Amauri potrebbe giocare nella nazionale verdeoro, con tanti saluti alla maglia azzurra.

Intanto Lippi lo ha “convocato”, nel senso che gli ha chiesto senza mezzi termini di decidere su quale sponda del fiume sedersi ad aspettare una chiamata, mentre la Juve, su richiesta della Figc, si dà da fare per sveltire le pratiche per il passaporto. E lui che fa? Continuate a leggere e valutate voi se vale la pena correre dietro ad uno che si lascia andare a simili dichiarazioni.

L’Italia Olimpica pareggia, ma è ottimista

Ci si aspettava qualcosa di più dall’ultimo test della Nazionale Olimpica prima della partenza per Pechino, ma a conti fatti un pareggio contro la Romania ci può stare a questo punto della preparazione.

Ne è convinto il selezionatore azzurro, Pierluigi Casiraghi, che nella gara di ieri sera a Pistoia ha dovuto rinunciare al febbricitante Montolivo, mettendo in campo 10/11 della formazione che affronterà l’Honduras nel debutto olimpico:

Tutto sommato abbiamo disputato una buona gara, con tante occasioni da gol. Si può migliorare tanto, soprattutto la condizione fisica. Siamo in fase di precampionato, non si può pensare che i ragazzi siano al massimo. C’è tempo per migliorare fino al 7 agosto. Avevamo lavorato tanto e sapevo che avremmo fatto fatica.

Amauri ti aspettiamo tutti

Anche Lippi, con il suo solito carattere toscanaccio, ha lasciato capire che vorrebbe Amauri in nazionale. Ma siccome non vuol mai far vedere che qualcuno è più indispensabile di altri,

Giocatori svincolati: ecco le occasioni

Il mercato non è fatto solo di prestiti, comproprietà o grandi esborsi economici. E’ possibile piazzare qualche colpo importante, valutando attentamente la realtà degli svincolati. Facendo dietrologia, ricordiamo il trasferimento “record” (il Milan lo acquistò per solo due miliardi del vecchie lire riconoscendo una sorta di premio di preparazione all’Ajax) di Marco Van Basten, meglio noto come ”Il Cigno di Utrecht”, dall’Ajax al Milan di Arrigo Sacchi o quello più recente del preziosissimo Esteban Cambiasso dal Real Madrid all’Inter, con le merengues che restarono con un vero e proprio palmo di naso. Due nomi per sognare.

Ranking Fifa: la Spagna domina anche qui, Italia seconda

Almeno per i prossimi due anni saremo campioni del mondo, ma per adesso ancora non siamo arrivati al primo posto nel ranking Fifa. Dopo la vittoria al mondiale, che ci regalò il primato, bastarono poche giornate storte nel torneo di qualificazione per far sprofondare l’Italia dal primo al terzo posto.

Ieri la Fifa ha diramato la nuova classifica ufficiale, alla luce di quanto accaduto all’Europeo. Ovviamente la vittoria della Spagna ha catapultato la squadra di Aragones dal quarto al primo posto. La vittoria del torneo, e il fatto di essere l’unica squadra ad aver vinto tutte le partite, ha regalato agli spagnoli ben 254 punti, anche se, può sembrar strano, ma non è il massimo punteggio raggiunto in un colpo solo.

Tommaso Rocchi alle Olimpiadi

Il Brasile ha intenzione di portare alle Olimpiadi Ronaldinho e Robinho come fuoriquota? Quella Argentina, Riquelme e Lavezzi? Beh, l’Italia ha preparato le contromosse, convocando nientepopodimenoche Tommaso Rocchi, punta di

Marcello Lippi: a volte ritornano

E’ ufficiale da ieri pomeriggio, ma la notizia era nell’aria da giorni, da quando Cesc Fabregas ha scritto la parola fine sul sogno azzurro di conquistare l’Europa e sull’avventura di Donadoni alla guida della nazionale italiana.

Marcello Lippi torna dunque sulla panchina che gli ha permesso di guadagnarsi la fama a livello planetario, con la conquista di un titolo che mancava in casa Italia da ben 26 anni. Torna, ma l’impressione è che il tecnico viareggino non se ne sia mai andato.

Sembra passato un secolo da quando l’Italia si risvegliò orfana del proprio ct, che se andava a causa del coinvolgimento del figlio nella vicenda di calciopoli. Ma già da allora si sospettava che il suo fosse solo un arrivederci, in attesa di giorni migliori e di acque più calme. La stessa scelta della federazione di sostituirlo con un tecnico giovane e poco esperto lasciava presupporre che il nuovo arrivato dovesse rivestire il ruolo di traghettatore.

I rigori? Meglio farli tirare ai gregari

Una volta c’era la monetina o, nel migliore dei casi, la ripetizione della partita. E una volta c’era l’Italia fortunata. Poi arrivarono i calci di rigore ed il termine fortuna sparì dal dizionario della lingua italiana.

Solo questione di buona o cattiva sorte? No, secondo la Open University, che ha studiato le gare più importanti finite ai rigori, elaborando una particolare teoria sui motivi che determinano la sconfitta di una squadra.

A sentire il professor John Billsberry, autore della ricerca e fondatore di un sito internet dedicato proprio al tiro dal dischetto, la vittoria o la sconfitta di una squadra dipendono dai giocatori che si assumono la responsabilità di calciare il penalty. Bella scoperta! Tutto qui? Ci aspettavamo qualcosa di più da un docente universitario! Ovviamente non è come sembra. Secondo la teoria di Billsberry i giocatori più famosi (e anche più pagati, perché no?) non dovrebbero mai presentarsi all’appuntameno con la lotteria dei rigori, perché è scontato che siano chiamati a sopportare pressioni maggiori rispetto a quelli meno quotati. Facile no?

L’Italia dalle stelle alle stalle. A chi dare la colpa?

Alla fine aveva ragione chi diceva che, se siamo diventati Campioni del Mondo per la quarta volta, qualche merito lo dobbiamo pure alla fortuna (quella con la C maiuscola come dice un nostro lettore).

Eh si, perché dopo tanti proclami sul fatto di essere i favoriti solo per aver cucito sul petto il fregio numero 4, siamo dovuti scendere sulla Terra e renderci conto che molte squadre erano più accreditate per la vittoria finale ad Euro 2008.

Un azzurro sbiadito quello che ci accompagnati dal 16 agosto del 2006 (data del debutto di Donadoni) fino alla disfatta con la Spagna, ma questo non potevamo certo dirlo fino a due giorni fa, quando c’era da esaltare l’Italia e spronarla a regalarci un altro sogno. Inutile a questo punto cercare i responsabili. Alla fine pagherà l’allenatore, come sempre, ma siamo sicuri che le colpe stiano da una parte sola?

Donadoni non vuole andarsene, ma Lippi prepara già l’Italia del futuro

L’eliminazione dagli Europei soltanto ai quarti non è andata giù a nessuno. Ancor meno è andato giù il gioco spezzettato e senza idee degli azzurri, che forse ha fatto ancora più male della sconfitta ai rigori, che dopotutto, ci può anche stare.

Se in patria qualcuno chiedeva già chiedeva la testa di Donadoni dopo l’umiliazione contro l’Olanda, adesso le pressioni sono diventate ancora più insostenibili, e la domanda che tutti si pongono non è come l’Italia farà a riprendersi, ma chi sarà il prossimo allenatore degli azzurri.