Cassano, entro 6 mesi in campo

Una buona notizia arriva dal fronte Cassano, e stavolta non si tratta di cassanate. Intervistato ieri da Striscia la Notizia al momento della consegna del Tapiro d’Oro dell’anno, Fantantonio ha parlato del suo passato, ma soprattutto del suo futuro:

C’è stato l’imprevisto. L’importante era tornare a vivere. Devo aspettare sei mesi per giocare. Intanto cammino, cammino, cammino. Con tutti i chilometri che sto facendo arrivo a Bari

ha scherzato l’attaccante del Milan.

Roberto Mancini: “Inter? Finito un ciclo”


Il tecnico del Manchester City Roberto Mancini torna a parlare della sua ex-squadra, l’Inter, che sta attualmente attraversando un difficile periodo di forma con tre sconfitte consecutive nelle prime tre partite ufficiali giocate. Non accadeva dal 1921.

Secondo Mancini, che con l’Inter ha vinto 3 scudetti (1 a tavolino), 2 coppe Italia e 2 Supercoppe Italiane, il momento dei nerazzurri è naturale conseguenza di un calciomercato estivo deludente, che ha fatto più rumore per la partenza di Eto’o che per gli arrivi di Zarate e Forlan tra gli altri, e di un ciclo vincente ormai giunto a conclusione.

Nesta: “Voglio smettere il più tardi possibile”

Foto: Ap/LaPresse

E’ pronto ad iniziare la sua decima stagione in rossonero Alessandro Nesta, e non sembra proprio che questo possa esser il suo ultimo campionato. Il difensore classe 1976, ha rilasciato una intervista ai microfoni di sky sport 24, in cui ribadisce il desiderio di giocare ancora diversi anni e si dichiara pronto per il campionato e per la Champions, con l’auspicio di difendere il titolo e fare meglio dell’anno scorso in Europa:

Se non avessi più stimoli, se pensassi di starmene da una parte avrei smesso, invece ho ancora tanta voglia di fare. Sono a disposizione dell’allenatore. Abbiamo iniziato da una settimana ed è presto per parlare di futuro, ma la mia intenzione è di smettere il più tardi possibile e in modo decente. Speriamo di fare piu’ in Champions League rispetto all’ultima stagione. Vedremo se siamo in grado di poter competere contro il Barcellona, che ha fatto vedere che è di un altro pianeta, ma noi facciamo parte della competizione e proviamo a vincerla, vediamo cosa succede.

Pinilla: “Se parte Pastore ci sarà qualcun altro che mi farà gli assist”

Foto: Ap/LaPresse

Siamo entrati nel mese di Luglio e molte squadre stanno iniziando il ritiro estivo e la preparazione precampionato. Una delle prime società a radunarsi in vista dei preliminari di Europa League è il Palermo del nuovo tecnico Stefano Pioli. Dopo la conferenza stampa di ieri tenuta dall’allenatore e dal presidente Zamparini, arriva oggi la prima voce di chi il campionato lo vivrà sul campo: Mauricio Pinilla. Il giocatore ha parlato a ruota libera su diversi argomenti, rilasciando dichiarazioni interessanti sulla sua condizione, sul mercato del Palermo e sulle ambizione dell’annata che inizierà tra poco. Ecco alcuni passaggi salienti:

Sto migliorando dall’infortunio che mi ha tolto la possibilità di giocare le ultime partite, sono contento di tornare ad allenarmi con la squadra e sono concentrato per questo ritiro. Sono qui per dare il massimo, sarà l’allenatore a decidere se giocherò o meno. L’anno scorso ero arrivato come quarto attaccante, salvo poi diventare titolare col lavoro.

Sneijder offende Maradona e Dunga

Ha trascinato la sua Olanda sino alla semifinale della Coppa del Mondo a suon di gol ed ora sogna di poter completare una fantastica quaterna, aggiungendo il Mondiale a scudetto, Coppa Italia e Champions League. Ma Wesley Sneijder forse farebbe bene a contare fino a dieci prima di dare giudizi su due calciatori che hanno vinto molto più di lui, specie con le maglie delle rispettive nazionali. Pare infatti che il numero 10 olandese si sia lasciato andare ad una frase infelice nei confronti di Diego Armando Maradona e Carlos Dunga, ct di Argentina e Brasile nella kermesse sudafricana:

E’ bello avere qualcuno al timone che riesce a trasmetterti calma e serenità, non panico. Anche se eravamo sotto col Brasile, il mister è rimasto calmo. Preferisco avere uno come Van Marwijk in panchina piuttosto che due idioti come Maradona o Dunga.

Lippi a ruota libera

Ci ha portato alla conquista di un Mondiale ed è pronto alla nuova sfida, nella speranza di poter emulare le gesta di Mister Pozzo che nel ’34 e nel ’38 regalò all’Italia la più grande delle gioie sportive. Bisognerebbe solo avere un po’ di fiducia in Marcello Lippi, tecnico vincente e preparato, eppure considerato testardo ed arrogante, al punto da non voler neppure prendere in considerazione l’idea-Cassano. Lui va avanti per la sua strada e si confessa all’Espresso in un’intervista che tocca diversi temi:

In tanti dicono che sono testardo e arrogante. Il mio vero difetto è invece la coerenza. Tifosi e giornali sono come i partiti politici. Per la Nazionale ognuno ha il suo candidato. È legittimo, per carità. Ma io seguo con convinzione le mie idee. E quando non do spiegazioni è perché sono certo che ci costruirebbero su altre polemiche.

Questa è la risposta alla mancata convocazione di Fantantonio, che ci piaccia o no, e se gli chiedete di essere più preciso, vi sentirete rispondere:

Vedo episodi brutti. Gente che cerca di sobillare. A Villafranca faccio entrare una scolaresca nel campo. Inneggiano a Buffon, Pirlo, Cannavaro. Poi un paio di ragazzini vengono avvicinati da un gruppetto di adulti e cominciano a gridare: Cassano, Cassano. A Cesena una Nazionale sperimentale, senza campioni del mondo, sta mettendo sotto la Svezia. Tutto fila liscio ma a un minuto dalla fine si alza il coro: Cassano, Cassano.

Marcello Lippi a ruota libera da Fazio

I gay nel mondo del calcio, la debacle delle italiane in Europa, i colleghi allenatori: questi ed altri i temi toccati da Marcello Lippi nel corso della sua lunga intervista a Fabio Fazio. Ospite della trasmissione Che tempo che fa, il commissario tecnico della Nazionale Italiana non si è tirato indietro di fronte alle domande del conduttore, accettando di discutere anche di argomenti delicati come, appunto, quello dell’omosessulità nel circo calcistico:

Non ho mai conosciuto omosessuali nel mondo del calcio, ma se un giocatore venisse da me a dirmelo, gli direi di vivere la sua vita come vuole, senza però dirlo ai compagni. E’ difficile confessare di essere gay in una squadra di calcio.

Questo il pensiero del tecnico viareggino, chiamato a ribadire un concetto già espresso qualche mese fa, quando gli veniva domandato se avesse avuto difficoltà a convocare un giocatore di tendenze omosessuali.

Quel romantico di Ronaldinho

E’ uno dei più forti giocatori del pianeta, per qualcuno addirittura il più grande talento in attività. Di lui conosciamo vita, morte  miracoli, calcisticamente parlando, ma del Ronaldinho-uomo è difficile avere notizie dettagliate, vista la sua riservatezza di fronte all’argomento.

Stavolta però il Gaucho ha voluto fare un’eccezzione, concedendosi alla telecamera ed al microfono di Detras de la fama, programma molto seguito in Brasile in onda sull’emittente Multishow.

Il ritratto che ne vien fuori è per certi versi sorprendente, se si considera che stiamo pur sempre parlando di un calciatore professionista, abituato alle luci della ribalta ed agli sguardi curiosi della gente. Eppure, nonostante ciò, la timidezza non lo ha mai abbandonato, condizionandolo anche dal punto di vista sentimentale.

Mourinho: in Italia non mi rispettano!

Il campionato è fermo per dar spazio alle qualificazioni per i Mondiali del 2010, ma in un modo o nell’altro lui, allenatore di una squadra di club, riesce sempre ad attirare l’attenzione, togliendo spazio persino alla nazionale italiana.

Lui è Josè Mourinho, presente un giorno si e l’altro pure sulle pagine dei quotidiani. Sarà perché è l’allenatore di una delle squadre prime in classifica (ma allora dove sono Rossi e Marino?) o sarà perché uno come lui riesce a far parlare di sé anche quando non parla (vedi delega concessa a Baresi dopo la gara contro il Lecce), sta di fatto che giornali e tv fanno a gara per sentire le sue verità.

Ieri è stata la volta del Tg5 che ha provato a pungolarlo sulla solita questione relativa alla sua antipatia. E figuriamoci se non prendeva la palla al balzo e non approfittava dell’occasione per attaccare i suoi detrattori.

Ilary Blasi racconta Totti

Lui è fermo ai box da mesi, impegnato nel non facile recupero del ginocchio operato. Corre e suda come non mai sul campo di allenamento per tornare ad essere utile alla squadra che non sta andando così bene in campionato. Intanto Lei fa la “Iena” dagli schermi di Italia 1 e si racconta sulle pagine dei giornali, tirando in ballo anche il suo rapporto con lui.

Lui e lei sono Francesco Totti ed Ilary Blasi, coppia invidiata e strachiacchierata, spesso al centro di pettegolezzi che avrebbero potuto mettere in crisi il loro rapporto:

Sono la più grande cornuta d’Italia, tradita un giorno sì e l’altro pure. E’ questo che scrivono i giornali: e alla fine, che sia vero o no, la gente lo pensa ugualmente. Ho imparato a non farci più caso.