Fantacalcio: stanchezza da coppa la vera incognita

Giornata fondamentale la 33esima di serie A. Questa sarà una di quelle giornate in cui regna l’incertezza più totale e in cui tutto può veramente succedere. Personalmente proverò ad indicare quali saranno i giocatori più opportuni da schierare, ma le variabili sono veramente tante, e quindi sarà difficile prevedere ciò che accadrà.

Prima variabile sarà sicuramente l’impegno di coppa. La Fiorentina viene da una difficile trasferta in Olanda, e da una partita giocata al massimo per 90 minuti, con gli stessi giocatori che scenderanno in campo contro l’Inter, ad eccezione di Donadel squalificato.
Difficile anche il recupero della Roma, che al contrario della Fiorentina, ha il morale sotto i tacchetti, e come i viola, viene da un viaggio oltremanica per niente rilassante. Ai guai giallorossi dobbiamo aggiungere anche l’incertezza sulle condizioni di Totti, che deciderà all’ultimo momento se scendere in campo, e quelle di Aquilani e Cassetti, non al meglio.

Da Rocchi a Eto’o: gli scarti diventati fenomeni

Ci sono calciatori comprati e poi rivenduti, considerati dei mezzi bidoni da spedire subito verso altri lidi, oppure ci sono quelli cresciuti nel settore giovanile di un club e poi mandati a maturare altrove. E’ questo il caso di Mattia Cassani, bomber per un giorno, che contro la “sua Juve” ha segnato il primo gol in A, il gol della vita.

Un rimpianto per i dirigenti bianconeri? Probabilmente no, però con il suo gol ha confezionato uno scherzetto niente male alla sue ex squadra, facendo tornare alla mente altri casi, anche più noti, di calciatori troppo frettolosamente ceduti.

Sempre per restare in casa Juve, per esempio, possiamo ricordare Tommaso Rocchi, che tanto bene sta facendo nella Lazio. Ebbene, l’attaccante ha iniziato la propria carriera proprio a Torino, ma i bianconeri non hanno avuto fiducia nella sua crescita, spedendolo a farsi le ossa in giro per la penisola. E Tommaso ha “ringraziato” a modo suo, quando con la maglia dell’Empoli segnò alla Juve tre reti in una sola gara, per poi ripetersi due volte con la maglia biancazzurra.

I dieci calciatori più ciccioni della storia

Dimenticatevi i fisici da bronzi di Riace dei calciatori. Non è detto che solo perchè sono atleti debbano avere il fisico scolpito nel marmo. Anzi molto spesso fanno anche tenerezza (e ridere) i cosidetti, per dirla alla spagnola, “Gordi“. Ma vista la lista di nomi, si può capire come magari qualche chiletto in più può portare anche ai successi.

La speciale quanto poco invidiabile classifica l’ha stilata il Sun, la stessa che, per intenderci, ha fatto la classifica delle maglie più brutte della storia.
Fuori da questa classifica sono rimasti dei giocatori che non erano propriamente dei fuscelli come Paul Gascoigne o Angelo Peruzzi, ma non credo si tratti di dimenticanze, perchè tra questi 10 era veramente difficile mettere…la pancia. Non è presente neanche Maradona perchè El Pibe de Oro è ingrassato dopo aver smesso di giocare.

Juventus seconda? Forse nemmeno terza!

Altro che secondo posto e sogni scudetto, la Juventus vista ieri sera a Palermo deve guardarsi le spalle da ora in poi, se vuole mantenere saldo il terzo posto in classifica!

La squadra ammirata contro i siciliani (almeno nel primo tempo) è solo la brutta copia di quella che un paio di settimane fa metteva sotto l’Inter, riaprendo il campionato e rivatizzando una Roma quasi rassegnata. Da quella sera, molti proclami in casa Juve, con sogni impossibili che si spingevano anche al di là della conquista della seconda piazza.

Poi lo stop “forzato” di Parma, per i noti fatti di cronaca che hanno riempito le pagine dei giornali, e la concentrazione che è venuta a mancare proprio nel momento in cui serviva dare un segnale forte. L’avversaria era abbordabile, non perché non sia capace di offrire un bel gioco, ma perché veniva da quattro sconfitte consecutive, che le avevano fatto perdere il treno per la zona Uefa.

Franco Causio: il Barone

A Torino lo chiamavano Brazil, soprannome che gli affibbiò Vladimiro Caminiti, penna magica del giornalismo sportivo e grande intenditore di pallone. Franco Causio però è ricordato da tutti come “il Barone”, per via di quello stile inconfondibile che lo caratterizzava sia in campo che fuori.

Cresciuto calcisticamente nel Lecce, squadra della sua città, trovò la sua grande occasione nella chiamata di Gianni Agnelli alla corte bianconera. Qualche stagione in prestito qua e là per la penisola e poi il rientro a Torino per diventare titolare inamovile in una squadra di grandi campioni.

Le enciclopedie dl calcio lo indicano come l’inventore del ruolo di “ala tornante”, con il compito di attaccare e l’obbligo di difendere all’occorrenza, ed insieme a Bruno Conti è considerato il più forte cursore di fascia della sua epoca.

Walter Mazzarri tra amarcord e speranze

Sono passati solo quattro anni da quando Walter Mazzarri compiva il miracolo, riportando il Livorno in serie A dopo ben 52 anni di assenza. Oggi ritroverà gli amaranto, impelagati nella lotta per non retrocedere, a soli 29 punti e con una salvezza che al momento appare come un lontano miraggio.

Lui invece se la gode lassù tra le grandi, a soli quattro punti dalla Champions League, nonostante un inizio non proprio entusiasmante sulla panchina della Sampdoria.

Nel girone di ritorno, però, è riuscito a trovare la quadratura del cerchio e, a guardare i risultati da gennaio fino ad oggi, la sua squadra sarebbe in testa al campionato (esclusi gli anticipi di ieri, ovviamente), con 24 punti, davanti a Roma, Juve (che però deve recuperare la gara con il Parma), Milan ed Inter. Ma non è tutto.

Ronaldinho: ora c’è anche la Juve, ma a chi serve veramente?

Ronaldinho alla Juventus? E’ il consiglio di Gigi Buffon, affascinato dall’idea di poter ammirare le magie del brasiliano in maglia bianconera. La telenovela, dunque, si arricchisce di una nuova puntata e, dato per scontato il suo addio al Barcellona, le squadre italiane sulle sue tracce diventano tre.

Ma è un affare possibile o, come qualcuno fa giustamente notare, dalle nostre parti non si può sostenere un simile sacrificio economico? Se il Barcellona facesse valere la clausola rescissoria -ormai sui contratti della gran parte dei calciatori-, investire sul brasiliano sarebbe impresa proibitiva per qualunque club.

Chi pagherebbe 130 milioni per assicurarsi le sue prestazioni? Il prezzo però dovrebbe aggirarsi tra i 16 ed i 30 milioni e l’affare a questo punto diventerebbe fattibile anche per i club del Bel Paese, alle prese con continui problemi di bilancio.

L’Inter ripescata in Champions e gli altri pesci d’aprile

Primo aprile ragazzi, attenzione agli scherzi! Ce lo ripetiamo tutti gli anni e puntualmente arriva la bufala a trarci in inganno, perché, soprattutto se si parla di calcio, niente sembra così improbabile.

Ad aprire le danze è stata la trasmissione Scorie di Rai2, che poco dopo la mezzanotte di lunedì ha lanciato la notizia del possibile ripescaggio dell’Inter in Champions League. Il motivo? Il Liverpool nella gara di ritorno al Meazza avrebbe schierato un extracomunitario in più!

E sembrava così seria la faccenda che a pochi è venuto il dubbio che si trattasse di uno scherzo, tanto più che il direttore del Guerin Sportivo, Matteo Marani, contribuiva a renderla più credibile, mostrando la copertina del settimanale con la notizia in bella evidenza. Immaginiamo i cuori dei tifosi nerazzurri, convinti di poter rigiocare la partita o addirittura di avere la vittoria a tavolino! Ma non si ride (o si piange, fate voi) solo in casa Inter. Sentite cos’hanno inventato dalle parti di Genova, dove veniva dato per certo lo “scambio del secolo”.

Fantacalcio: 11 punte per 3 posti

Nella giornata strana di domenica sono stati molti i risultati sorprendenti, almeno sulla carta. Ma si sono confermati quei sospetti su alcune squadre poco in forma, e che vi avevamo segnalato già sabato nella nostra Fantafomazione. Si sono confermate infatti le difficoltà della Roma, che non è andata oltre il pareggio con il Cagliari, quelle della Fiorentina, fatta a pezzi da un Udinese mai così bella, del Milan, che proprio non ci sta con la testa, e che si permette pure di sbagliare un rigore al novantesimo, e del Palermo, che sembrava aver recuperato la concentrazione e la voglia di giocare dopo l’esonero di Guidolin, ma non riesce a superare la sfortuna per un gol preso al 92esimo.

Sarà bella la sfida per le 3 maglie dell’attacco nella nostra top 11, dato che quelle per gli altri ruoli sono abbastanza scontate.
Ad esempio per quanto riguarda il portiere, senza dubbio il migliore è Coppola, che oltre a disputare una gran partita nel bombardamento di San Siro, para il suo secondo rigore quest’anno, e recupera sulla mezza papera del gol preso 5 minuti prima.