Fantacalcio: puntate su Cagliari e Catania

A 5 giornate dalla fine finalmente sembra che si stiano recuperando gli ultimi acciaccati, e a parte gli infortunati di lungo corso che hanno già finito la stagione da un pezzo, la maggior parte delle squadre di serie A potrà contare sulla rosa completa, o perlomeno su tutti i titolari.

Le uniche squadre che non potranno godere dei ritorni sono le solite inguaiate dall’inizio della stagione: Inter, Milan e Lazio. I nerazzurri andranno a Torino senza quasi tutto il centrocampo, tant’è che Mancini sembra intenzionato a schierare Zanetti e Chivu sulla linea dei centrocampisti, e schiererà ancora una volta Balotelli in attacco, viste le non perfette condizioni di Crespo e Suazo, e dell’operazione incombente di Ibra, che potrebbe tornare per le ultime due gare di campionato. Il Milan invece ha problemi in difesa, dove rientreranno dalle squalifiche Nesta e Kaladze, ma dove perderà Maldini, che ha subito una lesione ai flessori della coscia sinistra, e Bonera, squalificato. Per la Lazio i problemi invece sono a tutto campo. Le assenze più gravi sono quella di Behrami che ha un problema muscolare, e di Pandev e Bianchi, sicuri assenti, che porteranno Rossi a schierare Tare dall’inizio.

Attacco di Blanc alle milanesi: “Non potranno spendere miliardi per sempre”

Da quando la Juve è risalita dalla serie B, tutto l’ambiente si è tolto una soddisfazione dietro l’altra. Non contano più (non per ora almeno) i trofei, ma quello che mancava alla Juventus degli ultimi anni erano le soddisfazioni morali, e mai come quest’anno i bianconeri hanno la pancia piena.

La prima è stata vedere i veri uomini che ci tenevano alla Juve e hanno patito l’anno di B per farla tornare grande (Buffon, Del Piero, Nedved, ecc.); poi il fatto che l’Inter sia diventata la squadra più antipatica d’Italia (primato che fino a due anni fa spettava alla Juventus); poi sono arrivate le vittorie negli scontri diretti e il terzo posto ormai acquisito, per una qualificazione in Champions a cui nessuno credeva.

Walter Zenga: dai pali alla panchina!

Dalla solitudine tra i pali al freddo di una panchina la strada è lunga, ma Walter Zenga ha dimostrato negli anni di potersela cavare in entrambi i ruoli. La sua marcia di avvicinamento al professionismo cominciò tra i pulcini dell’Inter, quando a soli 10 anni venne scelto da Italo Galbiati per difendere una porta ancora troppo grande per lui.

Ma Walter aveva tutte le qualità per arrivare in alto, se è vero che il club con il quale giocava precedentemente (la Maccalesi), aveva contraffatto la data di nascita sul suo cartellino, pur di farlo giocare con i ragazzi più grandi.

All’Inter divideva il suo tempo tra le partite nelle giovanili e il “mestiere” di raccattapalle a San Siro, pretendendo di stare sempre dietro la porta di Bordon, suo mito e futuro collega.

Calciomercato o Fantacalcio? Ronaldo in Giappone e Ibra ai Galacticos

Ieri abbiamo parlato del mercato faraonico che aspetta la Juve, ma grossi cambiamenti ci potrebbero essere anche per altre squadre, e non solo in Italia.
Ma la vera notizia è che l’Inter pigliatutto di due anni fa, in cui girava per l’Europa a prendere tutti i calciatori che voleva, la prossima estate potrebbe diventare il supermercato preferito dei grandi club europei.

Primo fra tutti il Real Madrid. Sfumato il sogno Cristiano Ronaldo, che il Manchester non vuol cedere neanche per 120 milioni di euro, sembrerebbe che Mijatovic si stia facendo vivo con il club nerazzurro per chiedere informazioni su Ibrahimovic. E l’assegno che ha portato con se sembra avere tanti zeri: 70 milioni per l’Inter e 12 all’anno per Ibra, cifre da far vergognare anche lo stesso Ronaldo. Altra punta, altra corsa. Stavolta è il Chelsea a mettere gli occhi su uno dei gioielli di Moratti. Abramovich infatti sembra molto interessato all’acquisto di Balotelli, per continuare la campagna acquisti verde per il prossimo anno. L’offerta iniziale è di 10 milioni di sterline, ma potrebbe aumentare a breve.

Ligue 1: unico campionato ancora aperto, incertezza su tutti i fronti

La Ligue 1 più bella degli ultimi 7 anni si sta svolgendo proprio in questi giorni, tra l’indifferenza dei media europei. Se le attenzioni sono tutte rivolte al campionato inglese, tra i capricci di Cristiano Ronaldo e lo strapotere del Manchester, o sul campionato italiano, dove l’Inter ormai ha mezzo scudetto cucito sulla maglia, o magari si dà la precedenza ai campionati spagnolo e tedesco, in cui la distanza tra prima e seconda è già 9-10 punti, sono in pochi a sapere che l’unico campionato ancora aperto si svolge in Francia.

Infatti il Lione che sembrava aver stravinto Le Championnat, ha subito un calo vistoso nelle ultime gare, bruciando 5 punti in due settimane. Probabilmente i pluricampioni di Francia si sono sentiti troppo sicuri della vittoria quest’anno, e che i bravi ragazzi del Bordeaux non fossero tanto convinti di farcela a recuperare.

Fantacalcio: domina l’Inter, anche qui

Per trovare gli 11 calciatori per la nostra Fantaformazione questa settimana ho avuto un pò di difficoltà. Alcune volte non credevo ai miei occhi nel vedere certi nomi, altre dovevo districarmi tra i vari parimerito.

Stranamente questa settimana i giornalisti della Gazzetta sono stati molto di manica larga nel mettere i voti, e mentre è capitato che chi avesse qualche malus fosse ulteriormente penalizzato dai voti in pagella, stavolta si potranno contare voti più alti. Ad esempio la prima sorpresa è stata vedere Frey prendere un 7,5 in pagella. Il francese è stato bravissimo tra i pali, e ha preso tutto quello che poteva prendere, ma alla fine dei conti è durato solo un tempo, e di solito, con due gol subiti, il voto in pagella cala molto. Quindi in questa giornata il migliore si riconferma Julio Cesar, con “solo” 7 in pagella, ma senza aver subito gol.

Fantacalcio: molta incertezza tra centrocampo e attacco, ma occhio alla sorpresa Viera

Giornata difficile da interpretare la 33esima di campionato. Infatti l’unica certezza sarà che di fianco ad Inzaghi, nella top 11 ci sarà anche Acquafresca, tornato finalmente al gol, per il suo Cagliari che adesso non vede più la salvezza come una cosa irraggiungibile.

Per il resto regna molta incertezza, prima di tutto per quanto riguarda i portieri. Abbiamo detto ieri della buona prova di Agliardi, che dalla sua ha il fatto di non aver subito gol. La sua prova è stata senza dubbio eguagliata da Campagnolo, in grado di non far segnare delle bocche da fuoco come Bellucci e Cassano (anche se è stato molto aiutato dall’imprecisione dei due), e da Iezzo, bravo a chiudere la porta in faccia all’Atalanta. Ma meriterebbe un posto nella top 11 Sebastian Frey, a dir poco eroico nelle sue parate che equivalevano ad un gol, venute nonostante le gambe malconce. Peccato che la sua difesa si fidi troppo delle sue parate, e si dimentichi Cambiasso e Balotelli, facendogli perdere due punti importanti. La sensazione è che il miglior portiere di giornata sarà Julio Cesar, dato che anche lui non ha sfigurato, soprattutto davanti alle conclusioni di Mutu.

Franco Baresi: il simbolo del Milan!

Lo abbiamo visto correre e sudare su e giù per il campo, ultimo baluardo della difesa e capace di proporsi in folate offensive palla al piede; lo abbiamo visto piangere per un Coppa del Mondo buttata al vento nel caldo asfissiante di Pasadena; lo abbiamo visto alzare coppe e trofei e restare il solito umile ragazzo quale era al su arrivo giovanissimo in maglia rossonera.

In un tempo in cui le bandiere avevano ancora un senso, Franco Baresi ha rappresentato più di ogni altro il simbolo di una sqaudra, vestendo la stessa maglia dal giorno dell’esordio a quello del ritiro.

E pensare che l’Inter lo aveva scartato, ritenendolo troppo gracile per uno che pretende di giocare in difesa e preferendogli il fratello Giuseppe. Ma il piccolo Franco non si diede per vinto e volle sostenere un provino anche per il Milan, squadra per cui tifava. Inizia qui il sodalizio tra la squadra rossonera ed il giovane talento, che entrò a far parte a 15 anni della grande famiglia per non uscirne più.