Sandro Mazzola: predestinato di classe

Un destino nel nome, un predestinato che deve sempre dimostrare di essere erede degno di un padre così importante. E’ la storia di Sandro Mazzola, figlio di Valentino, capitano del Grande Torino, prematuramente scomparso nella tragedia di Superga.

Sandrino all’epoca era un bambino ed ancora oggi confessa di aver cancellato quella fetta di esistenza che precedeva il grande dolore. Iniziò a tirar calci ad un pallone spinto da una vocazione naturale, sapendo sin da allora che il confronto con il papà-campione sarebbe stato inevitavile. Ha sempre ammesso che suo padre era di un altro pianeta e per quanto poi nella carriera Sandro ebbe modo di dimostrare grandi doti, non raggiunse mai la classe sopraffina del genitore.

Lo portò all’Inter Giuseppe Meazza, più per pietà verso un ragazzino che aveva perso suo padre in un modo così tragico, che per l’effettivo talento del giovane Mazzola. Ma Sandro negli anni riuscì tirar fuori la classe e ad onorare il cognome che portava.

35^ giornata: nessun verdetto

Poche certezze e qualche sorpresa al termine della 35^ giornata di campionato. La matematica non regala ancora verdetti definitivi né in testa né in coda e bisognerà attendere almeno la prossima domenica per saperne di più.

La domenica di tutte le gare giocate in contemporanea ci regala solo la sicura partecipazione della Juventus alla Champions League del prossimo anno. Per ora da terza classificata con 70 punti, ma, a tre giornate dal termine, i cinque punti cha la separano dalla Roma sono sulla carta recuperabili. Al tempo stesso, le sei lunghezze che separano i giallorossi dall’Inter capolista non danno la certezza di uno scudetto già assegnato.

Alla fine dei giochi probabilmente le posizioni d vertice rimarranno le stesse, ma finché non ci sarà la sicurezza dei numeri continueremo a parlare di campionato aperto.

Roma attenta! La Juve ora ci crede

Incrocio di destini domani sull’asse Roma-Torino. La 35^ giornata di campionato ci propone due sfide che potrebbero valere l’ingresso in Champions League dalla porta principale, senza dover passare per gli scomodi preliminari di agosto.

Ad onor del vero non si può negare che la Roma sia favorita, forte della sua posizione lì a due passi (anzi sei) da quella vetta lungamente inseguita e rimpianta. La Juve è dietro e non può far altro che compiere il proprio dovere contro una Lazio con scarse ambizioni, nella speranza magari che i cugini granata le facciano un bel regalo, fermando l’armata di Spalletti.

Certo che il calcio è proprio strano! Fino ad una settimana fa la Roma era nella posizione di chi aspetta uno scivolone altrui per avvicinarsi. Ci ha creduto fino alla fine che l’Inter potesse perdere terreno, lasciando qua e là qualche punticino prezioso. E invece, quando meno te lo aspetti arriva il Livorno, la Cenerentola che scende all’Olimpico senza pretesa alcuna, ed un gol all’ottantanovesimo uccide ogni speranza.

Fantacalcio: giocatori contati a causa delle 26 squalifiche

Il finale di stagione ribalta un pò le sorti degli indisponibili. Ai fini del Fantacalcio questa è una cosa positiva, perchè se finora la maggior parte degli infortunati facevano parte delle big del campionato (che danno almeno il 70% dei calciatori alle Fantasquadre), ora le grandi squadre stanno recuperando tutti i giocatori, salvo rare eccezioni, ma li stanno perdendo le piccole.

Stavolta a pagare sono soprattutto le squadre che hanno subito espulsioni nell’ultima giornata di campionato (pensate che il Parma ha 5 squalificati, il Palermo e la Lazio 3), e altre piccole che stanno subendo un infortunio dopo l’altro, e stanno rimanendo senza giocatori. L’Empoli e il Torino, da questo punto di vista, sono le squadre più a rischio, dato che dovranno fare a meno rispettivamente di 7 e 9 calciatori, tutti titolari per i toscani, quasi tutti per i granata. Il Parma nel complesso, tra infortuni e squalifiche, dovrà fare a meno di 10 giocatori, e tenendo conto che non è l’Inter, le assenze si faranno sentire.

Questione di contratti…

Sembrava strano che ultimamente le squadre italiane stessero sborsando fior di quattrini per accaparrarsi i campioni internazionali. Se da una parte si escono tanti soldi, dall’altra si cerca di risparmiarli,

Cuper spara a zero su tutti: arbitri e società dell’Inter nel mirino

C’era da aspettarselo. Uno come Hector Cuper non è uno che le manda a dire, e prima o poi sarebbe dovuto scoppiare. Sarà che il suo Parma è bistrattato dagli arbitri, sarà che ora rischia seriamente la serie B, ma fatto sta che in un’innocua intervista alla Gazzetta dello Sport prima del ritiro di Roma della squadra, l’ex tecnico di Inter e Valencia è sembrato un fiume in piena, a cui è bastata una sola goccia per farlo traboccare.

E la goccia gliel’ha data proprio il giornalista, tornando sul famoso 5 maggio che vide la disfatta sua e dell’Inter. “Si sa tutto, ormai – spiega il tecnico” – lo scandalo del calcio ha chiarito ogni cosa e quando sono uscite le prime verità sono stato malissimo. Dire amareggiato è poco, molto poco”.

Fantacalcio: Konko si dimostra il miglior centrocampista della A

Avevamo sottovalutato i due mattatori di giornata. Kakà e Del Piero portano da soli 34 punti, circa la metà del punteggio di una Fantasquadra con poche pretese. I due hanno preso 8 in pagella, strameritato, per la gioia di chi è riuscito a schierarli entrambi.
Credo sia la prima volta che, nonostante abbiano vinto, non ci sono in Fantasquadra giocatori dell’Inter e, ironia del Fantacalcio, sono presenti giocatori di squadre che non hanno vinto.

Gli 11 di oggi non sono sorprese, sono più o meno tutti giocatori presenti in quasi tutti i Fantacalci d’Italia, quindi chissà che qualcuno non abbia tutti questi giocatori in formazione, oggi è veramente possibile, visto il mix di campioni e “operai”.

Fantacalcio: Kakà e Del Piero regalano almeno 33 punti in due

Tanti gol ma anche tantissime espulsioni in questa 34esima giornata di campionato. Il finale si fa sentire e i nervi cominciano a saltare. E così i punteggi che potranno essere molto alti, grazie ai 24 gol di giornata, rischiano di calare a causa delle 11 espulsioni, record stagionale.

Sugli scudi sicuramente due grandi del nostro campionato, Kakà e Del Piero, triplette per entrambi, e se per uno non è nulla di strano (a parte il fatto di aver segnato 3 gol nella stessa partita, prima volta in Italia), per l’altro è un acuto che ha un valore enorme, soprattutto in chiave europei. In ottica Fantacalcio potrebbero regalare 33 punti alle loro squadre, dato il +9 dei gol e il probabile 7,5 minimo in pagella, visto che non sono stati nemmeno ammoniti.

Giacinto Facchetti: un terzino nato attaccante

Difficile per un calciatore nato attaccante essere arretrato al ruolo di terzino, ma Helenio Herrera non per niente veniva definito “Mago” e per Giacinto Facchetti prevedeva un futuro speso a correre dietro agli attaccanti avversari, a menar pedate per togliere il pallone dai piedi altrui.

L’avventura di Giacinto Magno, come lo chiamerà poi Brera, comincia proprio con un cambio di posizione in campo e quello spilungone abituato a buttarla dentro per la causa della Trevigliese si ritrovò improvvisamente terzino con licenza di offendere.

Correva la stagione ’60-’61 ed il ragazzo all’esordio contro la Roma non fece un’ottima impressione sugli addetti ai lavori, che già si chiedevano cosa avesse potuto convincere il Mago a portarlo a Milano. Ma Herrera aveva l’occhio lungo e sapeva che Facchetti sarebbe diventato una colonna fondamentale della sua Inter.

La Roma perde scudetto, Totti e… americani!

Un sabato così a Roma, sponda giallorossa, se lo ricorderanno per molto tempo. Tutto tremendamente storto in una giornata che poteva significare l’ennesimo -1 dall’Inter, in attesa della gara di stasera, ed alimentare ancora una volta le speranze scudetto.

Ma le disgrazie non arrivano mai da sole ed allora ecco servito l’infortunio a Totti, serio come previsto sin dall’inizio, e già si parla di stop dai 4 ai 6 mesi. Una tegola che non ci voleva proprio a questo punto della stagione ed ora appare tutto più difficile.

Finiti qui i guai della Roma? Già così sarebbe abbastanza, ma nella Capitale stamattina non si sente parlare del pareggio casalingo né dei guai fisici del capitano. L’argomento principe è lo stop della trattativa con gli americani e c’è già chi accusa i Sensi di tradimento. Nel suo sabato nero, la Roma potrebbe aver perso scudetto, capitano e americani! Ma andiamo per ordine.