Pato e non solo. Il campionato rossonero è cominciato nel peggiore dei modi, se si considerano gli infortuni muscolari che hanno colpito diversi giocatori della rosa. Un problema – a dire il vero – iniziato lo scorso anno e non ancora risolto, nonostante il cambio del preparatore atletico. Robinho e Montolivo sono solo gli ultimi nomi di una lunghissima lista, che vede tra i suoi frequentatori abituali il Papero brasiliano, vittima spesso di guai muscolari. A chi dare la colpa per i numerosi infortuni che colpiscono il Milan? Galliani non ha una risposta, ma sa che il problema potrebbe condizionare pesantemente la stagione rossonera.
infortuni
Udinese a pezzi, Di Natale e Isla ko
Il 2-1 subito nell’anticipo di campionato è forse il male minore per l’Udinese di Guidolin, che all’indomani della prima sconfitta casalinga si ritrova con un’infermeria piena di pezzi da novanta. Più grave del previsto l’infortunio di Mauricio Isla, uscito in barella dopo un contrasto con Ambrosini nel corso della ripresa.
Il centrocampista ha riportato “una distorsione del ginocchio destro con interessamento capsulo-legamentoso: lesione del legamento collaterale e interessamento del legamento crociato anteriore” e sarà costretto ad un lungo stop, che gli farà saltare il resto della stagione.
Tracollo Inter, analisi del declino di un’armata invincibile
Non più tardi di 6 mesi fa l’Inter sembrava la squadra più forte del mondo e tra le formazioni migliori della storia. Alla fine dell’anno d’oro 2010 invece, i nerazzurri sembrano diventati una squadretta da metà classifica. Cos’è cambiato in questi mesi? Probabilmente non l’hanno capito nemmeno a Milano.
Può essere che la squadra non fosse tutto questo splendore nemmeno 6 mesi fa, ma i problemi sono strutturali, e forse hanno un solo nome che li accomuna: José Mourinho. Non che Benitez sia tanto inferiore, ma perché Mourinho ha portato via con sé un pezzo di Inter, forse più importante di qualsiasi tattica e stile di gioco.
Pirlo ko, pronto Cossu
Continua la lista dei probabili assenti illustri al mondiale sudafricano, vista l’esclation di infortuni che sta interessando le varie nazionali. Stavolta la tegola pesante cade sulla testa della comitiva azzurra,
Juventus: Camoranesi di nuovo out, gli infortuni diventano 50
E siamo a 50. A tanto ammontano gli infortuni in casa Juve dall’inizio del campionato, un vero record. La sfortunata stagione dei bianconeri, dopo aver contato contro l’Ajax il suo
Juve, anche Del Piero ko: niente Inter
Un’altra tegola cade sulla testa della Juventus, claudicante in campionato, fuori dalla Champions, in crisi di risultati da almeno un paio di mesi e decimata dagli infortuni. L’ultimo a dare
Guardiola spera in Messi
Dentro o fuori. La gara del Camp Nou di domani sera tra Barcellona ed Inter potrebbe rappresentare la fine dei sogni di gloria per una delle due pretendenti alla Champions League. Rischia grosso l’Inter, che deve andare a giocarsi la qualificazione nella tana del nemico, ma rischiano anche i padroni di casa, che in caso di sconfitta e di contemporanea vittoria del Rubin Kazan sarebbero tagliati fuori dal discorso qualificazione.
Certo è che in casa Barça non si respira un’aria tranquilla, considerando che Pep Guardiola potrebbe vedersi costretto a rinunciare alle sue punte di diamante, Messi ed Ibrahimovic, convocati per la gara clou della stagione, ma non al meglio della condizione fisica. Il tecnico catalano non nasconde la preoccupazione:
I medici non ci hanno dato alcuna certezza, ma se stanno bene giocheranno. Messi? E’ il migliore al mondo, quindi è chiaro che cambia qualcosa se non c’è. E’ come se i Bulls avessero fatto a meno di Jordan o i Lakers di Bryant.
Ronaldo, addio al calcio nel 2010
Piedi da giocoliere, gol che valevano da soli il prezzo del biglietto, come si suol dire, ma anche la sfortuna di nascere con i legamenti fragili e delicati, non adatti
Cristiano Ronaldo e il malocchio definitivo: “smetterà con il calcio”
Che ci crediate o no, Pepe El Brujo, sedicente stregone che ha mandato il malocchio a Cristiano Ronaldo, finora ci ha azzeccato. Tutto è cominciato poco più di un mese
Cristiano Zanetti: la Juve è stata scorretta
Cristiano Zanetti parla già da fiorentino e getta veleno su quella che fino a ieri è stata la sua squadra. L’ex centrocampista della Juventus si presenta davanti ai taccuini e punta il dito contro Alessio Secco:
Assurdo dire che io avrei chiesto garanzie tecniche. mai chiesto niente a Secco, anche perché lui non ha mai preso in considerazione un mio eventuale rinnovo. Tre anni?!? Ma se non abbiamo mai parlato. Diceva che non stavo bene? Non credo di essere l’unico che nell’ultima stagione ha avuto degli infortuni alla Juventus, comunque se il problema era questo si poteva anche fare un altro anno di contratto, vincolato al numero di presenze. Ah, dimenticavo: alla Fiorentina non ho fatto tre anni, ma due più opzione sul terzo, tanto essere onesti.
Zanetti non ci sta a passare per esoso né per quello che crea problemi all’interno dello spogliatoio, chiedendo garanzie che possono essere concesse solo ai supercampioni.
Non hanno mai avuto nessuna intenzione di rinnovare il mio contratto. E io, in questo spogliatoio, ero l’unico giocatore in scadenza.
Che fine ha fatto Francesco Coco?
Sicuramente si tratta di uno dei più grandi misteri del calcio. Per un certo periodo, tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del 2000, Francesco Coco era considerato anche un buon calciatore. Poi però gli infortuni, ma soprattutto le donne, gli hanno tolto quella verve, quella voglia e quella stabilità mentale per scendere in campo e correre dietro ad un pallone, tanto da far passare la sua carriera da calciatore in secondo piano.
Di certo facendo il nome di Coco, subito parte l’associazione mentale con Manuela Arcuri. Ma anche con la De Grenet, tantissime altre donne dello spettacolo e non, fino ai recenti fatti di cronaca, con due donne che sono arrivate a lottare (letteralmente) per lui. Insomma, la carriera da calciatore di Francesco Coco si può riassumere in 5-6 stagioni, ma poi più nulla.
Ronaldo: in Brasile ho ritrovato il gol e la vita
C’era una volta il Fenomeno, un ragazzotto venuto dal Brasile per incantare le platee del Vecchio Continente, segnando gol di straordinaria fattura tra dribbling e colpi da bilardo da spellarsi le mani per gli applausi. Il più forte giocatore in attività, diceva qualcuno, e forse all’epoca il Fenomeno non aveva veramente rivali sulla piazza.
Chi fermerà Ronaldo? Difficile in quegli anni trovare un difensore che riuscisse a strappargli il pallone dai piedi senza commettere fallo, ma il bresiliano non immaginava ancora che l’avversario più arcigno era proprio in quei tendini di cristallo che non ne volevano sapere di reggere la sua possente muscolatura, Infortuni a ripetizione, interventi, riabilitazione ed ogni volta la stessa domanda: tornerà quello di prima?
Oggi Ronaldo è di nuovo in campo. Non gioca più nei palcoscenici luminosi del Vecchio Continente, ma il tocco è quello di una volta ed il gol è tornato a far parte del suo quotidiano. Cinque retti in sette partite, da far invidia a qualunque attaccante del mondo. Ma non basta. Ronaldo ha ritrovato il sorriso e, come raccontato a La Repubblica, lo deve al suo Brasile, alla sua gente.
Quanti danni hanno causato le nazionali!
I presidenti di mezza serie A staranno maledicendo la settimana delle nazionali. Chi più chi meno tornerà con il morale sollevato dalle buone prestazioni o dalle vittorie della propria nazionale, molti torneranno stanchi e stressati dai lunghi viaggi, ma qualcuno tornerà pure con le stampelle.
Tra partite ed allenamenti le nazionali di tutto il mondo stanno restituendo gli uomini alla serie A tutti incerottati. L’ultimo in ordine di tempo è Maicon. Tira e tira, la corda prima o poi si spezza, verrebbe da dire. E così se nell’Inter ha giocato praticamente sempre (40 partite su 42 ufficiali quest’anno) e nella nazionale non ha mai saltato un turno, ecco che alla fine un infortunio muscolare doveva capitare. Stiramento di secondo grado per il terzino uscito in barella a metà primo tempo nella sfida contro l’Ecuador, che significa almeno un mese di stop e niente big match contro la Juventus.
Da Abbiati a Koch, storie di portieri sfortunati
Portieri in prima pagina: generalmente accade in occasione di papere eclatanti o (meno spesso) per interventi miracolosi o rigori parati. Stavolta a rendere protagonisti due numeri 1 sono i gravi infortuni riportati sul rettangolo verde.
Cominciamo dal più recente, quello cioè che visto cadere Christian Abbiati dopo un contrasto con Favalli e che gli è costato il resto della stagione. La diagnosi parla di lesione del legamento crociato del ginocchio destro, il che significa sei mesi di stop e addio sogni di gloria. Il portierone del Milan si è detto pronto a ricominciare da capo, ma ammette che i momenti successivi all’incidente non sono stati affatto facili:
Domenica ero veramente arrabbiato, erano anni che non piangevo dai nervi, dalla disperazione, ma l’ho accettato. Ormai già ci rido sopra… Solo quando ho provato a rialzarmi ho capito che l’infortunio era al ginocchio e da lì ho iniziato a piangere dal nervoso, perché ho capito che era finita e tutto quello che avevo fatto fino a quel momento certamente non svaniva, ma si fermava lì.