Guti, addio a Madrid tra le lacrime

Non è riuscito a trattenere le lacrime José Maria Gutierrez, meglio conosciuto solo come Guti, durante la conferenza stampa di addio alla città dove è cresciuto. 24 anni di militanza tra le merengues, di cui 15 in prima squadra e oltre 500 partite ufficiali disputate. Partendo a 33 anni il centrocampista lascia in Spagna un pezzo di cuore.

Ora andrà al Besiktas dove lo attende un contratto triennale da 3,5 milioni di euro a stagione, ma soprattutto Bernd Schuster che gli ha assicurato un posto da titolare. Un posto che al Real poteva solo sognare ormai, dato che negli ultimi anni era diventato un panchinaro fisso.

L’Inter insegue Guti

Per il prossimo calciomercato, l’Inter guarda alla Spagna. E’ noto che i nerazzurri siano alla ricerca di una punta, visto che se vogliono andare avanti su tre fronti non sono

Liga: il Barça cade ancora e il Real è a solo -4

Raul non si ferma, il Real nemmeno, soprattutto ora che il Barcellona si è sgonfiato. Si riapre incredibilmente la Liga spagnola, dopo che il Barça è stato a +12 dalle inseguitrici per quasi tutto il campionato. Un pareggio e due sconfitte sono stati i risultati delle ultime tre gare della squadra di Guardiola, che forse distratta dalla Champions, ma soprattutto convinta di aver già vinto il campionato, si è improvvisamente spenta, crollando fino al +4 dal Real Madrid.

Certo, una gara come quelle di questa domenica tra l’altro, era davvero impensabile.  Avanti per 0-2 in casa dell’Atletico Madrid dopo mezz’ora (uno-due micidiale firmato Henry-Messi), avrebbe spezzato le gambe a qualsiasi squadra. Ma non all’Atletico, forte di un formidabile Forlan che accorcia subito le distanze. Il pareggio di Aguero arriva in apertura di ripresa, e da quel punto in poi tutto può succedere. Ancora Henry e ancora Forlan fissano il punteggio sul 3-3, fino al novantesimo, quando un errore incredibile di Puyol apre la strada al Kun Aguero che si ritrova a tu per tu con Valdes e lo trafigge. Finisce 4-3 e i blaugrana cominciano seriamente a preoccuparsi.

Liga: Barça troppo più forte del Real, il primato è irraggiungibile

In questo weekend non c’è stato soltanto Juve-Milan come big match, ma c’era anche un Barcellona-Real Madrid da brividi. I blaugrana erano chiamati a confermare il loro ottimo momento, il Real a tentare di ridurre lo svantaggio dagli eterni rivali, e soprattutto a regalare la prima vittoria a Juande Ramos. Ci mette molta buona volontà il Real, ma la terza sconfitta di fila è inevitabile, troppo forte questo Barça, e i punti di distacco ormai sono 12, un abisso.

Peccato perchè i blancos non erano partiti male. Faceva un pò impressione vedere il Real Madrid giocare con il catenaccio. Solo Guti in avanti, in 10 dietro la linea della palla, interventi duri su Messi ed Henry e ripartenze in contropiede. E dire che all’inizio sembrava anche funzionare questa tattica. Il Barcellona praticamente non si è mai reso pericoloso nel primo tempo, e anzi in contropiede quasi quasi il Real sfiorava anche il vantaggio.

Da Cristiano Ronaldo a Guti: le curiosità della settimana

Eccoci tornati con la rubrica dedicata alle curiosità della settimana calcistica, anche se stavolta troverete ben poche occasioni per sorridere rispetto al nostro esordio. Si parte con una storia che fa tristezza, ma che al tempo stesso si sta trasformando in una specie di farsa, essendo il suo protagonista un tale che risponde al nome di Paul Gascoigne.

Qualche giorno fa vi avevamo riportato le sue ultime bravate, con tanto di arresto e telefonate al Papa ed al Presidente degli Stati Uniti (almeno così sosteneva l’interessato), paventando la possibilità di arrivare a scrivere la parola fine su questa storia. Evidentemente qualcuno ci ha ascoltati ed ha voluto tirarci un brutto scherzo, diffondendo la notizia della morte di Gazza. Per tutta la giornata di ieri i tabloid inglesi sono stati sommersi di telefonate che chiedevano informazioni al riguardo. Tranquilli ragazzi, non è ancora arrivata la sua ora. Gascoigne è vivo e sta relativamente bene, considerando le vicissitudini dell’ultimo anno.

Da uno stravagante all’altro. Joey Barton, fresco di squalifica per l’aggressione al compagno di squadra Dabo, ai tempi del Manchester City, sta scontando una condanna a 200 ore di lavori sociali in una comunità di recupero. Servirà a fargli mettere finalmente la testa a posto? Abbiamo i nostri dubbi in proposito, ma almeno il recupero sarà utile a tenergli occupate le mani, impedendogli di aggredire qualcun altro.

Guti beccato con un uomo. Quanti gay nel calcio?

Guti gay? Problemi suoi, ammesso che l’essere omosessuale rappresenti un problema, ma le foto scattate dalla rivista spagnola “Cuore”, che lo ritraggono in un bacio appassionato con un uomo, riaprono prepotentemente il dibattito sulle preferenze sessuali dei calciatori.

Del madridista già si sapeva, o almeno si sospettava che dietro quell’atteggiamento gentile e a modo si nascondesse in realtà un animo, diciamo così, femminile. Le immagini non fanno altro che confermare i dubbi che in molti avevano, nonostante la situazione familiare di Guti, sposato con la presentatrice tv Arancha de Benito e padre di due figli. Ed ora chissà quali saranno le reazioni dei tifosi avversari, che già da tempo lo prendono di mira, indirazzandogli cori di scherno ed appellativi non proprio edificanti!

Del resto pallone e omosessualità non sono mai andati troppo d’accordo e fino a qualche anno fa nessuno si permetteva di accostare in qualche modo i due mondi, forse per quell’idea che vuole il calcio uno sport per uomini veri, come se un gay non possa essere considerato un uomo a tutti gli effetti.