Platini: servono tre arbitri

Il gol di mano di Adriano fa ancora discutere a tre giorni dal derby milanese, vinto dai nerazzurri anche grazie a quell’episodio. La giustizia sportiva ha deciso di non condannare

Gol di mano: Adriano rischia 2 turni di stop

Minuto numero ventinove del derby milanese: la palla corre sulla fascia destra tra i piedi del resuscitato Maicon (che neppure doveva giocare), poi si stacca improvvisamente e finisce sulla testa di Adriano, solo davanti alla porta e in attesa del passaggio giusto per trafiggere Abbiati e riconquistare il titolo di Imperatore. Un colpo sporco, la palla finisce sul braccio del numero 10 e si insacca alle spalle del portiere, che prova a protestare, arrendendosi poi di fronte alla fermezza dell’arbitro.

Adriano ha chiuso gli occhi ed ha colpito. Il tocco è assolutamente involontario, ma se il gol fosse stato annullato, non avremmo certo gridato allo scandalo.

Parole di Mister Mourinho al termine di un derby spettacolare ed infuocato, che ha mortificato le residue speranze di gloria del Milan, lanciando l’Inter verso il terzo scudetto consecutivo vinto sul campo. Vero è che il tocco di mano c’è stato e non si può certo dire che sia stato ininfluente nell’economia della gara. Resta da stabilire se sia stato volontario o meno e, soprattutto, se larbitro Rosetti ha visto nel migliore dei modi la dinamica dell’azione. Intanto il caso finisce sul tavolo del giudice sportivo e l’attaccante interista rischia due giornate di squalifica.

Gol di mano di Gilardino: giusta la squalifica?

Due giornate di squalifica: tanto è costata ad Alberto Gilardino la furbata che ha portato al primo gol della Fiorentina, nel posticipo di domenica sera al Barbera di Palermo. E’ stata così parzialmente accolta la richiesta del presidente Zamparini, che chiedeva l’intervento del giudice sportivo e ben cinque giornate di squalifica per l’attaccante viola.

Le immagini sono davanti agli occhi di tutti e forse è fuori luogo star qui a discutere sulla volontarietà o meno del gesto o sulla spinta che avrebbe indotto Gila a colpire proprio in quel modo. E’ evidente che quel braccio non si trovava lì per caso e non si può certo negare il movimento verso la palla.

Non potevamo certo aspettarci che andasse dall’arbitro, chiedendo di annullare la rete o che non esultasse, ma almeno la giustificazione poteva risparmiarsela, specie dopo aver visto e rivisto le immagini televisive.