Liga: poker di Eto’o e Higuain, spettacolo in Spagna

Il Barcellona è una macchina da gol praticamente inarrestabile. Terza gara in cui i blaugrana vanno in gol per ben 6 volte, ma stavolta l’eroe della serata non è il solito Leo Messi, autore comunque di una gran partita e di un paio di assist, ma l’attaccante che sembrava doversene andare la scorsa estate, Samuel Eto’o.

Il camerunense segna 4 gol al Valladolid e diventa così anche capocannoniere della Liga con 13 gol. E dire che stava per andare a giocare in Uzbekistan. Tutto facile comunque per gli uomini di Guardiola, in vantaggio già dopo 6 minuti e ora primi nella Liga, con il miglior attacco e la miglior difesa del campionato.

Champions League: record di gol, 36 in 8 partite

Altri 2 gironi in campo oltre a quelli delle squadre italiane nella serata di ieri sera, ma soprattutto 36 gol in sole 8 gare probabilmente non si vedevano da tempo. Il record di giornata va a Villareal-Aalborg. Sembrava una partita come le altre, con un inizio in sordina che faceva pensare ad una gara tattica per studiare le mosse dell’avversario. E invece il vaso di Pandora viene scoperchiato al ventesimo da Saganowski. Non l’avesse mai fatto. Rossi pareggia dopo 8 minuti, e da quel momento in poi le reti arrivano a grappoli. Il primo tempo si chiude sul risultato di 2-2 con i gol arrivati tutti nel giro di un quarto d’ora. Alla fine della partita sul tabellino si leggerà 6-3 per gli spagnoli, con l’Aalborg che oramai dice addio ai sogni qualificazione, se mai ne ha avuti.

Può sperare solo nel posizionamento Uefa, dato che anche la concorrente Celtic non fa una bella figura a Manchester, dove lo United passeggia 3-0 con doppietta di Berbatov. Ormai la qualificazione di Manchester United e Villareal è solo una questione di settimane.

Liga: il Barça balla, il Real traballa

Buone notizie per la Juventus, cattivissime notizie per tutte le altre squadre di Champions. La sesta giornata di Liga consegna un Real in piena crisi difensiva, ma un Barcellona degno dei tempi migliori. La squadra di Cannavaro subisce altri due gol dall’Espanyol, “vantando” una delle difese peggiori del campionato, seconda solo al disastroso Gijon e ad un altro paio di squadre.

Tant’è che, due volte sotto, i Blancos si sono dovuti affidare al talento del solito Raul per venirne fuori, e ora, nonostante la vittoria, sono ancora fermi al quinto posto, troppo lontani, se non per i punti, almeno per il gioco espresso, dalla coppia di vertice formata da Villareal e Valencia.

Olimpiadi 2008: l’Italia è fuori!

Volevamo evitare di incontrare il Brasile nei quarti di finale. Troppo forte la squadra di Dunga per poter sperare di eliminarla in una gara di qualificazione. Meglio più in là, magari in finale, dove le motivazioni possono contare ancor più del talento. E poi, a dirla tutta, la nazionale azzurra aveva ben impressionato nel proprio girone, rifilando tre gol ad Honduras e Corea del Sud e pareggiando con il Camerun. Missione compiuta e Brasile evitato, ma non tutto è andato come si sperava alla vigilia.

La voglia di medaglia della nazionale olimpica di Pierluigi Casiraghi si è bruscamente fermata ai quarti di finale. Stavolta l’avversaria non si chiamava Honduras né Corea del Sud e neppure Camerun, che, seppur temibile, era apparso timoroso di prenderle e di venire eliminato. Stavolta l’avversaria si chiamava Belgio e sin dall’inizio ha dimostrato di tenere bene il campo e di giocarsi tutte le chances di passaggio del turno.

E dire che le premesse per far bene c’erano tutte, con l’Italia che conquistava subito un rigore per un fallo subito da Acquafresca, con l’aggravante dell’espulsione del difensore avversario. In 11 contro 10, i nostri ragazzi avrebbero potuto controllare e giocare di rimessa, ma la sfortuna ci ha messo lo zampino ed il Belgio si vedeva regalare un gol molto dubbio su tiro di Dembele. Ed alla fine del primo tempo arrivava anche la beffa del raddoppio belga con un tiro dal limite di Mirallas.

L’Italia Olimpica pareggia, ma è ottimista

Ci si aspettava qualcosa di più dall’ultimo test della Nazionale Olimpica prima della partenza per Pechino, ma a conti fatti un pareggio contro la Romania ci può stare a questo punto della preparazione.

Ne è convinto il selezionatore azzurro, Pierluigi Casiraghi, che nella gara di ieri sera a Pistoia ha dovuto rinunciare al febbricitante Montolivo, mettendo in campo 10/11 della formazione che affronterà l’Honduras nel debutto olimpico:

Tutto sommato abbiamo disputato una buona gara, con tante occasioni da gol. Si può migliorare tanto, soprattutto la condizione fisica. Siamo in fase di precampionato, non si può pensare che i ragazzi siano al massimo. C’è tempo per migliorare fino al 7 agosto. Avevamo lavorato tanto e sapevo che avremmo fatto fatica.

Pechino 2008: all’Italia il girone più facile

Le Olimpiadi si avvicinano, e l’urna di Pechino ha emesso il suo verdetto: l’Italia dovrà vedersela con Corea del Sud, Camerun e Honduras.
Questi nomi non dovrebbero far tremare i nostri azzurrini, ormai abituati al calcio che conta, ma nelle Olimpiadi tutto può succedere, e poi tra ragazzini la differenza tecnica non è così marcata come nelle nazionali maggiori.

A leggere la nostra formazione titolare non dovremmo avere problemi. Possiamo schierare un ariete come Acquafresca, due giocatori rapidissimi come Rossi e Rosina, difensori come Chiellini, Criscito, per non parlare dei centrocampisti Montolivo, Aquilani e Giovinco, o dei “panchinari” come Balotelli, Pazzini e Palladino. Insomma, una generazione di campioni che però non deve prendere sottogamba gli avversari, per svariati motivi.

Liga: il Barça perde partita e posizione, ora è terzo

Il Real riprova la fuga, e a 8 giornate dalla fine sembra quella definitiva. Non che i “Galacticos” stiano impressionando più di tanto, ma perchè non sembra che ci sia nessuno in grado di infastidirli.
Nella stagione in cui i madrileni perdono di più (addirittura già 7 le sconfitte per loro), fa peggio il Barcellona, unica inseguitrice, che si fa superare addirittura dal Villareal che zitto zitto si è appostato dietro ai blaugrana, e al primo passo falso li ha superati. La qualificazione in Champions non è in pericolo, il distacco dalla quinta è ancora 8 punti, ma disputare i preliminari la prossima estate potrebbe essere preso come una sconfitta da una squadra che può permettersi alcuni tra i giocatori più forti del mondo.

Il Real intanto sorride e si coccola il suo gioiello Raul, al 290esimo gol in maglia blanca, che ora ha come unico obiettivo Alfredo Di Stefano, miglior marcatore della storia del Real Madrid, a quota 307.

Liga: campionato riaperto grazie allo strepitoso Villa

Per un campionato aperto che si chiude, ce n’è un altro chiuso che si riapre. La vetta dei campionati europei non è mai stata in bilico come quest’anno, e a farne le spese stavolta è il Real Madrid. Batosta clamorosa in casa contro un Valencia rinato, e solo 4 punti di distacco dal Barcellona che adesso sembrano veramente pochi.

Non se lo meritava questa volta la squadra di Schuster di perdere. Nonostante ultimamente stesse giocando molto male e quando vinceva lo faceva a stento, contro il Valencia sono ritornati ad essere galacticos Cannavaro e compagni. Peccato che hanno trovato sulla loro strada un David Villa in stato di grazia che pareggia con la sua doppietta quella di capitan Raul, e ad un minuto dalla fine della gara Arizmendi segni il gol della vittoria, che al Valencia non serve a un granchè, ma che al Real pesa molto. Ora sono 4 le sconfitte nelle ultime 6 partite, e contando l’eliminazione in Champions, se non dovesse arrivare lo scudetto Schuster farebbe bene a lasciare Madrid di corsa e senza voltarsi indietro.

Liga: Il Real perde ancora, ma il Barça va troppo lento

Se pensate che vincere lo scudetto sia la coronazione del lavoro fatto da agosto a maggio, ed è la cosa più bella che possa capitare ad un club di professionisti, non parlatene in presenza dei tifosi del Real Madrid. I giornalisti spagnoli parlano in senso funebre della prossima vittoria della Liga da parte dei Blancos, visto che giocando così male non meriterebbero nemmeno di posizionarsi a metà classifica. Il brutto, anzi bruttissimo 1-0 in casa del Deportivo fa precipitare l’indice di popolarità di Schuster, riuscito addirittura a far rimpiangere ai tifosi del Real un allenatore come Capello, tutt’altro che simpatico.

La partita è noiosa, il Real non spinge e il Depo aspetta, e siccome nessuna delle due squadre prova a scuotersi, ci pensa Pepe a gonfiare la rete, ma quella della sua porta, portando così a 6 le sconfitte nelle ultime 9 gare (compresa la Champions). Mai così male la storia dei Galacticos. Per loro fortuna però il Barcellona non è da meno, e sembra voler fare di tutto per fargli vincere lo scudetto. Non fatica nemmeno tanto l’Almeria a portare a casa un punto, grazie anche alla rete decisiva di Uche a 5 minuti dalla fine. Saranno pure tanti gli infortuni che hanno colpito i blaugrana, ma se non vinci per un mese difficilmente darai fastidio ai diretti concorrenti, lontani ancora 7 punti.

SuperMario regala la sesta coppa Carnevale all’Inter

Si dice che il bello del calcio è che non sia una scienza esatta. Ma delle volte pare proprio che lo sia. Quando si hanno i fuoriclasse in squadra, prima o poi si vince. E’ la regola che segue l’Inter da un paio di anni a questa parte, non solo in campionato, ma adesso anche al torneo di Viareggio.

E’ bastato un super Balotelli per aver ragione delle altre squadre di ragazzini talentuosi, ma non poi così eccellenti. Molti sono in odore di serie A, alcuni addirittura di nazionale di categoria, ma quando hai in squadra un giocatore che segna 7 gol in 5 partite, c’è poco da competere.