Corna e cornetti, ferri di cavallo ed amuleti di ogni genere: non siamo al festival anti-jella, ma in qualunque spogliatoio di calcio che si rispetti. O credevate forse che le partite si vincano solo comprando fior di giocatori?
E allora chiedetelo ai vari protagonisti della domenica, che si esibiscono in veri e propri riti scaramantici per attirare la buona sorte. Nessuno ne parla, ma basta osservare calciatori, allenatori e persino presidenti, per rendersi conto che certi gesti ripetuti all’infinito altro non sono che pura superstizione.
Dalla barba incolta di
Amadei, alla scarpa sinistra di
Zambrotta infilata sempre per prima, dall’abitudine di
Sivori e
Maradona di dirigersi palla al piede verso la porta, prima dell’inizio della partita, per poi
calciare senza portiere, ai due fili d’erba strappati e poi masticati da
Nicola Caccia: sono solo alcuni dei riti che i calciatori non dimenticherebbero mai di compiere.