Allenatore Lazio, dubbio Zola-Mazzarri col sogno Di Matteo

Dalla partenza di Reja si sono fatte soltanto tante ipotesi su chi potesse sostituirlo, ma ancora la Lazio è senza tecnico. Anche se il calciomercato ufficialmente si apre a luglio, le decisioni più importanti bisogna prenderle prima, e dunque non ce la si può prendere comoda. Per questo sembra che in questa settimana la dirigenza abbia deciso di imprimere un’accelerata nelle trattative tanto che si spera che al massimo entro i primi di giugno i biancocelesti abbiano un nuovo allenatore. Al momento il più probabile sembra Gianfranco Zola, ma attenzione a possibili sorprese.

Allenatore Lazio, Reja si dimette

La storia si ripete, ma questa volta il finale potrebbe avere contorni diversi dal solito. Più volte Edy Reja ha annunciato le proprie dimissioni da allenatore della Lazio, sebbene la situazione sia sempre rientrata nei binari, con tanto di messaggi di pace scambiati con il patron Lotito. Ma stavolta il tecnico goriziano sembra fermo sulle proprie decisioni, tanto che difficilmente la dirigenza riuscirà a cancellare la parola dimissioni dal contratto in via di rinnovo.

Lazio, Reja resta. Tramonta l’ipotesi-Zola

Nulla di nuovo sotto il cielo di Roma, dopo un paio di giorni caratterizzati dal caos totale, in seguito alle dimissioni di Reja presentate, respinte e congelate. Il tecnico goriziano resta alla guida della Lazio nonostante i dissapori con Lotito, nonostante le tre sconfitte consecutive tra campionato ed Europa League, nonostante l’aria sempre meno respirabile della Capitale.

Chelsea sempre più italiano: licenziato Wilkins, arrivano Maldini, Galli o Zola

Foto: AP/LaPresse

E’ successo tutto in pochi minuti. Durante la sfida tra Chelsea riserve e Bayern Monaco riserve, l’assistente di Carlo Ancelotti, Ray Wilkins, è stato convocato dalla dirigenza dei Blues che gli hanno comunicato il licenziamento. Una notizia shock, che lui non si aspettava minimamente e che rimane avvolta dal mistero.

Non si sa infatti se a volere la sua testa fosse Ancelotti, Abramovich o qualche altro dirigente, ma fatto sta che non si conosce nemmeno il motivo, ed è strano visto che lui è uno dei professionisti più apprezzati del campionato inglese. La sua funzione lo scorso anno è stata di insegnare il calcio britannico ad Ancelotti, assisterlo con la lingua ed inserirlo nella squadra. Ma ha anche funzioni tecniche da vero e proprio vice, e dunque il suo compito non si poteva dire già concluso.

Gianfranco Zola vince il premio Facchetti

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Va a Gianfranco Zola il premio “Giacinto Facchetti – il bello del calcio”, un premio che è giunto alla quinta edizione e che va alle personalità che nel mondo del calcio si sono dimostrate leali, corrette e che hanno interpretato al meglio lo spirito del fair play.

La giuria, composta da Gianfelice Facchetti (figlio dell’ex dirigente dell’Inter), Gianni Petrucci e Andrea Monti ha assegnato il premio all’ex allenatore del West Ham per

riconosciute capacità tecniche e le doti umane.

Top 5: i migliori gol del decennio secondo il Sun

Abbiamo appena salutato l’arrivo del 2010, ma è già tempo di bilanci sulla decade appena trascorsa. In particolare ci riferiamo ai gol messi a segno negli ultimi 10 anni nel Regno di Sua Maestà, terra in cui i tabloid sono abituati stilare classifiche anche parecchio stravaganti. Stavolta a proporci la Top è il Sun, che ha deciso di mettere in fila le 20 reti più belle del decennio, tra le quale ne spiccano almeno un paio di origine italiana. E allora diamo un’occhiata alla classifica, limitandoci alla visione delle migliori cinque (se non altro, per motivi di spazio).

Il gol più bello in assoluto risulta essere quello siglato da Dennis Bergkamp nell’2-0 rifilato dall’Arsenal al Newcastle il 2 marzo del 2002. L’olandese volante (neanche poi tanto, vista la sua paura di viaggiare in aereo) dimostrò in quell’occasione le proprie doti di giocoliere, inventando un gol di pregevole fattura, alla faccia di chi lo aveva bocciato nell’avventura con la maglia dell’Inter.

Top ten: i piccoletti più forti nella storia del calcio (gallery)

Nella botte piccola c’è il vino buono, recita un vecchio proverbio, creato forse per consolare chi non può vantare un’altezza “nella media”. Ma nel mondo del calcio spesso la scarsa statura nasconde doti non concesse a noi poveri umani dalla statura “normale” ed è molto frequente l’equazione scarsa altezza=talento.

Di esempi se ne potrebbero citare a dozzine, tanto che il quotidiano inglese The Sun ha pensato bene di stilare una sorta di top ten dei “piccoletti” più forti nella storia del calcio a partire (ma va?) da Diego Armando Maradona, colui che punì proprio l’Inghilterra colpendo la palla con la mano laddove la testa non poteva arrivare.

Dall’Argentina di ieri a quella di oggi, con il secondo classificato Lionel Messi, talento puro “incastrato” in un corpo di appena 169 centimetri. Il terzo gradino del podio spetta invece a Zico (172 cm.), fantasista brasiliano noto da queste parti per aver vestito la maglia dell’Udinese negli anni ’80.