Under 21: Italia in semifinale

Bielorussia – Italia 1-2 Bastava un solo punto all’Italia di Casiraghi per conquistare la semifinale dell’Europeo Under 21, ma gli azzurrini non si sono accontentati ed hanno giocato una gara

Che fine ha fatto Thomas Berthold?

Continua il nostro viaggio alla ricerca di giocatori più o meno conosciuti dei quali si sono perse le tracce da tempo. Oggi cercheremo di scoprire che fine abbia fatto Thomas Berthold, difensore tedesco esploso nei Mondiali del 1986, nonostante la sconfitta contro l’Argentina nella finale messicana.

La Germania ebbe poi modo di rifarsi quattro anni dopo, quando conquistò il trofeo più ambito a Italia ’90 proprio contro Maradona & Co. Berthold all’epoca giocava con la Roma e per lui si trattò di una doppia soddisfazione, visto che la finale si giocava allo Stadio Olimpico davanti al suo pubblico.

Il tedesco restò in maglia giallorossa fino al 1991, facendo appena in tempo a sollevare una Coppa Italia. Ma poi che fine ha fatto?

Franz Beckenbauer: il Kaiser

Lo chiamavano il Kaiser, l’Imperatore, in un periodo in cui i soprannomi non venivano elargiti con tanta sufficienza. Ma Franz Beckenbauer il titolo lo meritava tutto, perché nessuno come lui in Germania è riuscito a vincere tanto con la maglia di club, con quella della nazionale e nelle vesti di allenatore.

In patria viene considerato una sorta di monumento, specie dai tifosi del Bayern Monaco, che hanno potuto godere delle sue prestazioni per quattordici stagioni di fila, durante le quali Kaiser Franz contribuì ad arricchire la bacheca del club con 4 titoli Nazionali, 4 Coppe di Germania, 3 Coppe dei Campioni, 1 Coppa delle Coppe e 1 Coppa Intercontinentale.

Durante il periodo della militanza nel Bayern, la stella di Beckenbauer ebbe modo di brillare anche a livello internazionale, tanto che con la casacca del suo Paese conquistò sia il Campionato Europeo nel ’72 che la Coppa del Mondo nel ’74.

La Polonia invade la Germania, calcisticamente parlando

Non c’è solo il Sudafrica ad avere problemi con l’organizzazione del Mondiale. Infatti, com’è noto, anche la scelta di far disputare l’Europeo 2012 a Ucraina e Polonia non è stata felicissima. Il paese di Shevchenko infatti ha molti problemi, soprattutto di natura politica, non organizzativa. Le infrastrutture ci (dovrebbero) essere, ma quello che manca è la sicurezza per le strade, perchè con il clima attuale c’è sempre il pericolo di qualche sommossa.

Come se già questo non bastasse, il presidente della federazione calcistica Grigory Surkis è stato accusato di corruzione, e nel 2004 gli è addirittura stato negato l’accesso agli Stati Uniti. Per questa instabilità l’Ucraina potrebbe a breve vedersi sfilare da sotto il naso l’organizzazzione dell’Europeo.

Giocatori svincolati: ecco le occasioni

Il mercato non è fatto solo di prestiti, comproprietà o grandi esborsi economici. E’ possibile piazzare qualche colpo importante, valutando attentamente la realtà degli svincolati. Facendo dietrologia, ricordiamo il trasferimento “record” (il Milan lo acquistò per solo due miliardi del vecchie lire riconoscendo una sorta di premio di preparazione all’Ajax) di Marco Van Basten, meglio noto come ”Il Cigno di Utrecht”, dall’Ajax al Milan di Arrigo Sacchi o quello più recente del preziosissimo Esteban Cambiasso dal Real Madrid all’Inter, con le merengues che restarono con un vero e proprio palmo di naso. Due nomi per sognare.

Spagna Campione d’Europa: il fotoracconto

E’ andata come doveva andare. La Spagna è Campione d’Europa, a dispetto di chi la vedeva bella e perdente, a dispetto di chi avanzava statistiche e dati, per dimostrare che non era capace di azzeccare i grandi appuntamenti. Più volte su queste pagine abbiamo messo in evidenza la paura di vincere delle Furie Rosse, contrapposta all’abitudine tutta tedesca di arrivare sempre in fondo.

Stavolta non c’è stato niente da fare per una Germania, che pure ha provato a smontare il bel gioco degli spagnoli, ma che alla fine deve anche ringraziare il cielo se il punteggio non è stato umiliante.

Le parole servono a poco. Meglio affidarsi alle immagini, come facciamo di solito all’indomani dei grandi appuntamenti, per rivivere insieme la gara attraverso i volti dei protagonisti.

Aspettando Germania-Spagna

E’ il grande giorno. Stasera finalmente sapremo chi salirà sul tetto d’Europa, scrivendo il proprio nome sulla Coppa. Quest’anno nessuna sorpresa, come fu per la Grecia nell’Europeo del 2004: in finale sono giunte due delle favorite alla vigilia, la concreta Germania e la spumeggiante Spagna.

Diverso il gioco proposto finora dalle due formazioni, diverso anche il cammino che le ha condotte fino all’appuntamento con la storia.

La Spagna non ha praticamente mai steccato, indovinando un filotto di vittorie nel girone di qualificazione, per poi battere l’Italia ai rigori e la Russia con una valanga di gol. Meno brillante la Germania, che qualche rischio lo ha corso, uscendo sconfitta nella gara contro la Croazia e vincendo con uno striminzito 1-0 ai danni dell’Austria. Poi l’impresa nella gara contro il Portogallo, per poi calare ancora vistosamente nella semifinale con la Turchia.

Aspettando Germania-Turchia

Dopo due lunghi giorni di digiuno ricomincia l’avventura delle quattro regine d’Europa, a caccia del titolo continentale.

Questa sera si alzerà il sipario sulla prima semifinale che vedrà confrontarsi la solita Germania (solita perché abituata a grandi palcoscenici) e la sorprendente Turchia, arrivata fin qui con molta determinazione ed un pizzico di fortuna.

L’opinione comune vuole che la squadra di Fatih Terim abbia ben poche speranze di passare il turno. La fortuna aiuta gli audaci, ma non può durare in eterno, specie se ci troviamo di fronte ad una squadra che fa fatica a mettere insieme 11 giocatori, tra infortuni e squalifiche.

Aspettando Italia-Spagna

Germania, Turchia e Russia: tutte e tre finite al secondo posto nei rispettivi gironi, tutte e tre qualificate per le semifinali di Euro 2008. Non possiamo basarci su un elemento simile per sperare nel passaggio del turno, ma è comunque confortante sapere che non sempre vince chi alla vigilia viene dato per favorito.

D’accordo, prima dell’esordio con l’Olanda eravamo noi i più accreditati alla vittoria finale, ma è bastato qualche minuto di non-gioco per renderci conto che non è sufficiente un titolo vecchio di due anni per far punti. E così, via via i favoriti sono diventati gli altri che vincevano dando spettacolo, mentre noi pregavamo che ci venisse evitato l’ennesimo amaro biscotto.

Ora la favorita si chiama Spagna e non solo per la gara di stasera, ma per la vittoria finale nel torneo. Tanto meglio. Lasciamoli specchiarsi nel loro bel gioco, lasciamo loro credere che sono i migliori, senza proclami di vittoria sicura. Quelli spettano a loro, ad Aragones che invita i propri calciatori a Vincere o morire sul campo, alle pagine dei quotidiani che gridano Vendetta, ricordando ancora Usa ’94.

St. Jakob Park: lifting a tempo di record!

Gli Europei in corso di svolgimento ci hanno offerto la possibilità di scoprire stadi di cui ignoravamo persino l’esistenza, vista la scarsa importanza a livello continentale dei campionati dei paesi ospitanti.

Qualche tempo fa vi abbiamo proposto un mini giro turistico tra gli impianti svizzeri e austriaci, tessendo le lodi degli organizzatori, che sono riusciti in breve tempo a dotare le varie città di strutture all’altezza della situazione.

A quanto pare, però, non tutti hanno fatto i conti con le piogge torrenziali che si sono abbattute nel centro Europa nei giorni scorsi e che hanno condizionato lo svolgimento di alcune gare. Anzi, di una in particolare, che vedeva impegnata la squadra di casa contro la Turchia al St Jakob Park, in quel di Basilea. Lo spettacolo è stato pietoso e, soprattutto nel primo tempo, il campo era al limite della praticabilità, con la palla che faceva fatica a rimbalzare. Un bel problema, visto che il campo in questione è stato scelto per ospitare due quarti di finale ed una semifinale, con il rischio di penalizzare le squadre più tecniche. Ed è per questo che subito dopo la gara tra Svizzera e Turchia si è provveduto alla rizollatura completa del terreno di gioco.

Italia-Spagna: i pronostici, aspettando Toni

Il primo quarto è archiviato: la Germania è la prima semifinalista di Euro 2008, qualificata ai danni di un Portogallo presuntuoso e sceso troppo mollemente in campo. Tra oggi e domani conosceremo i nomi di altre due pretendenti al titolo, mentre per la nostra Italia dovremo aspettare domenica sera. Mancano ancora due giorni abbondanti, ma già la febbre sale e sui quotidiani è guerra di pronostici.

Ognuno è sicuro della propria forza, ognuno è convinto di vincere. Scende in campo addirittura il premier spagnolo, Luis Zapatero, sicuro del 3-2 finale. Per le Furie Rosse, naturalmente!

Previsione ottimistica per una Spagna che non riesce a batterci in sfide ufficiali da ben 88 anni, anche se questo dato fa solo statistica e con quella non si guadagnano punti.