Beckenbauer: Spagna-Olanda? L’anti-calcio

Spagna-Olanda non si può certo inserire tra le finali mondiali più entusiasmanti della storia, come abbiamo sottolineato più volte in questi giorni, ma finora nessuno aveva dato un giudizio così duro sulla gara che ha consentito alle Furie Rosse di laurearsi Campioni del Mondo. A picchiare duro è Franz Beckenbauer, che probabilmente non ha ancora digerito l’eliminazione della sua Germania in senifinale:

Avrebbe dovuto essere il momento culminante ma sfortunatamente è stata uno spot pubblicitario anti-calcio.  Il gioco non scorreva, ci sono state proteste continue e un arbitro cui è mancata una visione d’insieme.

Luca Toni spacca il Bayern Monaco

Nel bene o nel male finisce sempre in prima pagina. Lui è Luca Toni, attaccante del Bayern Monaco e della nazionale italiana, finito negli ultimi tempi sulle copertine delle riviste patinate per vicende che vanno al di là del fatto puramente sportivo.

Stavolta invece è la sua capacità di attaccante a venir messa in discussione e non da uno sconosciuto e poco esperto giornalista, ma da Franz Beckenbauer in persona, un mito del calcio tedesco, nonché presidente del club bavarese:

Luca Toni è un tipico attaccante italiano, che vede solo se stesso, la palla e la porta.

Maradona ct: consigli, auguri e bocciature

Il suo arrivo sulla panchina dell’Argentina è stato preceduto da una serie di discussioni sull’opportunità o meno di affidare la guida di una selezione così importante ad uno che ha poca esperienza nelle vesti di allenatore.

Alla fine ha vinto Maradona, sbaragliando la concorrenza di altri nomi noti del calcio argentino ed ora tutti si sentono in diritto di dire la propria opinione al riguardo, chi semplicemente per fare gli auguri al campione, chi per consigliare, chi addirittura per stroncare la sua carriera di ct prima ancora che abbia inizio.

Cominciamo dall’opinione di colui che divide con Diego il trono di calciatore più forte del mondo, ovvero Pelè, non sempre tenero con il Pibe de Oro nelle sue esternazioni.

Franz Beckenbauer: il Kaiser

Lo chiamavano il Kaiser, l’Imperatore, in un periodo in cui i soprannomi non venivano elargiti con tanta sufficienza. Ma Franz Beckenbauer il titolo lo meritava tutto, perché nessuno come lui in Germania è riuscito a vincere tanto con la maglia di club, con quella della nazionale e nelle vesti di allenatore.

In patria viene considerato una sorta di monumento, specie dai tifosi del Bayern Monaco, che hanno potuto godere delle sue prestazioni per quattordici stagioni di fila, durante le quali Kaiser Franz contribuì ad arricchire la bacheca del club con 4 titoli Nazionali, 4 Coppe di Germania, 3 Coppe dei Campioni, 1 Coppa delle Coppe e 1 Coppa Intercontinentale.

Durante il periodo della militanza nel Bayern, la stella di Beckenbauer ebbe modo di brillare anche a livello internazionale, tanto che con la casacca del suo Paese conquistò sia il Campionato Europeo nel ’72 che la Coppa del Mondo nel ’74.

Storia degli Europei: Belgio 1972

Trentadue squadre divise in otto gironi: questa la formula inventata dagli organizzatori dell’Europeo 1972 per decidere le partecipanti alla fase finale. L’italia si presentava da campione in carica , ma il 4-1 subito dal Brasile nei Mondiali messicani di due anni prima, ne aveva ridimensionato le ambizioni.

Sulla panchina ancora Ferruccio Valcareggi, ritenuto responsabile numero uno della sconfitta in Messico, con quella staffetta Mazzola-Rivera mai completamente gradita al pubblico nostrano, tanto che al rientro la comitiva azzurra venne accolta da pomodori e fischi.

L’Europeo del ’72 doveva rappresentare l’occasione del riscatto, in un’epoca in cui l’Italia aveva grandi mezzi per dominare a livello continentale. Nel girone di qualificazione ci toccarono Austria e Svezia, vere insidie per il gioco degli azzurri, oltre all’Irlanda, cenerentola del girone e destinata a presentarsi solo come comparsa.