Francesco Totti tra recupero e campagna acquisti

Prosegue senza sosta il recupero di Francesco Totti che sin dal giorno dell’intervento al ginocchio ha sempre ammesso di voler bruciare le tappe, per poter tornare quanto prima ad essere utile alla causa giallorossa.

Nell’ultima parte della scorsa stagione l’assenza del capitano ha pesato non poco sull’equilibrio della squadra, sebbene la Roma sia arrivata a sfiorare il colpaccio proprio all’ultima giornata.

Ma questo fa parte del passato: ora c’è una nuova avventura da vivere e Totti vuole farsi trovare pronto all’appuntamento, a cominciare dal primo impegno ufficiale, il 24 agosto in Supercoppa.

Lippi-Donadoni, chi la spunterà?

Più passano le ore, più il nome del futuro allenatore della Nazionale sembra incerto. Ieri vi avevamo dato quasi per scontato che da luglio in poi sarà Lippi a sedere sulla panchina dei campioni del mondo. Pareva fatta anche per la Gazzetta dello Sport, che anzi, andava ancora più sul sicuro, dando per certo il cambio di allenatore.
A rovinare la festa a tutti è stato Petrucci, presidente del Coni, che non vuol sentir parlare di esoneri, ma lascerebbe Donadoni in panchina fino ai prossimi mondiali. Insomma, in questo clima si rischia di non capirci più niente.

L’Italia dalle stelle alle stalle. A chi dare la colpa?

Alla fine aveva ragione chi diceva che, se siamo diventati Campioni del Mondo per la quarta volta, qualche merito lo dobbiamo pure alla fortuna (quella con la C maiuscola come dice un nostro lettore).

Eh si, perché dopo tanti proclami sul fatto di essere i favoriti solo per aver cucito sul petto il fregio numero 4, siamo dovuti scendere sulla Terra e renderci conto che molte squadre erano più accreditate per la vittoria finale ad Euro 2008.

Un azzurro sbiadito quello che ci accompagnati dal 16 agosto del 2006 (data del debutto di Donadoni) fino alla disfatta con la Spagna, ma questo non potevamo certo dirlo fino a due giorni fa, quando c’era da esaltare l’Italia e spronarla a regalarci un altro sogno. Inutile a questo punto cercare i responsabili. Alla fine pagherà l’allenatore, come sempre, ma siamo sicuri che le colpe stiano da una parte sola?

11 punte per me, posson bastare

E’ tempo di fare una Roma con i fiocchi, che possa puntare seriamente a scudetto e Champions League. Ma senza punte, si sa, non si va da nessuna parte. Vucinic da solo non può far miracoli, Totti ormai passa più tempo in infermieria che sul campo, e i 32 anni cominciano a farsi sentire. Esposito non è affidabile, Giuly non è una prima punta, e anzi Spalletti lo fa giocare quasi da centrocampista, Mancini a giorni cambierà maglia. Pare insomma che la Roma abbia urgente bisogno di una punta. Una vera, stavolta.

Una di quelle alla Batistuta, che ormai mancano nella capitale da troppo tempo. Si sperava nel talento di Okaka, destinato ad essere come Balotelli, ma che quest’anno in serie B ha dimostrato di avere ancora molta strada da fare. E così Spalletti si è stancato di aspettare e ha presentato al direttore sportivo Pradè la sua lista di attaccanti, 11 per la precisione, sperando che almeno uno di essi il prossimo anno vesta la maglia giallorossa.

Coppa Italia: cronaca di un trionfo!

E fanno nove! Con quella portata a casa ieri sera davanti ad un Olimpico vestito a festa, la Roma raggiunge la Juventus in vetta alla classifica per Coppe Italia conquistate. Il trofeo non prenderà la strada per Milano ed il prossimo anno i giallorossi potranno ancora fregiarsi della coccarda tricolore cucita sul petto.

Ci si aspettava una serata di bel calcio, una festa dello sport, in campo e sugli spalti. Lo è stata per gran parte, se si esclude il solito gruppetto di imbecilli, che prima della gara ha preso a lanciare bottiglie e petardi contro i tifosi nerazzurri in fila davanti ai cancelli.

Per il resto tutto come previsto: correttezza sugli spalti garantita da duemila uomini delle forze dell’ordine che hanno fatto parlare da più parti di Olimpico blindato. Per la festa finale anche il Presidente della Repubblica ha voluto essere presente, regalandosi l’onore finale di consegnare la Coppa nelle mani dei vincitori.

Coppa Italia: Roma-Inter atto quarto

Roma vestita a festa in questo sabato di tarda primavera per l’ultimo atto di una stagione infinita. Di fronte le avversarie di sempre, i soliti noti, che da quattro anni a questa parte si contendono la Coppa nazionale, quel portaombrelli tanto snobbato ad inizio stagione che poi diventa quasi indispensabile vincere, per salvare la faccia a fine campionato.

Ancora Roma-Inter dunque, dopo un campionato intenso che ha visto i nerazzurri sempre avanti ed i giallorossi ad inseguire speranzosi fino al minuto sessantuno dell’ultima giornata. Alla fine ha vinto l’Inter, ma la Roma è uscita a testa alta dallo stadio Massimino, con la consapevolezza di aver giocato una splendida stagione.

Lo sanno bene i tifosi, accorsi a Fiumicino ad attendere la squadra di ritorno da Catania al grido di Coppa Italia sarà, per concludere la stagione così come era cominciata, alzando cioè un trofeo.

Manchester City e Herta Berlino qualificate in Uefa grazie al fairplay

Di classifiche strane ce ne sono davvero tante. Ma quella più importante tra quelle più assurde è sicuramente quella del fairplay perchè, può sembrar strano, ma concede tre posizioni nella prossima coppa Uefa. Questa strana classifica esiste già da 14 anni, ma nessuno poteva immaginare che avesse un valore così alto, in quanto ancora nessuna squadra italiana ne aveva usufruito.

Questa classifica parte dal presupposto che ci siano delle nazioni più corrette di altre, sia durante i 90 minuti che fuori dal campo. A seconda della classifica nazionale poi vengono stilate le graduatorie dei singoli club, e siccome l’Italia finora è sempre risultata intorno al trentesimo posto (l’anno scorso eravamo 34esimi), non ci aveva mai sfiorato questa possibilità.

Alessandro Del Piero: dall’inferno alla rinascita!

Più volte su queste pagine ci siamo occupati di lui, ma alla luce dei risultati raggiunti quest’anno sia a livello personale che di squadra, Alessandro Del Piero merita un capitolo a parte nella rubrica dei più grandi numeri 10.

Al momento, con Totti fermo fermo ai box, Alex è sicuramente quanto di meglio ci possa essere nel panorama calcistico nazionale e chi continua ancora ad avere dei dubbi sulla sua classe può tranquillamente accomodarsi sulla poltrona dell’antijuventino a prescindere.

Ed ora alzi la mano chi avrebbe scommesso un centesimo sulla sua ripresa completa dopo il grave infortunio di 10 anni fa in quel di Udine. “Finito” è il termine che più spesso è stato accostato al nome di questo campione, che si è dannato l’anima per tutto questo tempo, per dimostrare di essere ancora Alessandro Del Piero, il talento di San Vendemiano.

Volata scudetto: è qui la festa?

Ci siamo. Dopo una settimana di parole e titoloni sui giornali, domani finalmente sapremo se l’Inter dovrà scucirsi lo scudetto dal petto o se potrà continuare a giocare con le stesse maglie anche nella prossima stagione.

Già, dipende tutto dall’Inter che deve solo vincere ed evitare di far calcoli, restando attaccata alla radiolina per tutto il pomeriggio. Non c’è altra soluzione, o almeno non deve essere presa in considerazione.

Resta da stabilire quanto i nerazzurri credano nella possibilità di conquistare il titolo all’ultima giornata dopo i match point falliti nelle ultime settimane, perché quando si tratta di Inter nessuna possibilità può essere esclusa.

Coppa Italia: la finale è Roma-Inter. Come sempre!

Passano gli anni, ma il ritornello non cambia. Ancora Roma-Inter in finale di Coppa Italia, per la quarta volta negli ultimi quattro anni. Ieri sera non c’è stata alcuna sorpresa al Massimino ed il Catania non è riuscito a interrompere la tradizione.

Del resto la formazione proposta da Walter Zenga non lasciava pensare ad una riscossa tentata dai rossazzurri: titolari a riposo per la gara di domenica contro la Juventus, nel tentativo di salvare il salvabile, con l’obiettivo dichiarato di restare nella massima serie.

Anche Spalletti non ha schierato la formazione migliore, ma nel caso della Roma è prassi abbastanza usuale, come per tutte le grandi squadre, che in Coppa Italia lasciano spazio a chi in campionato non ne trova. E poi il risultato di 1-0 dell’andata (gol di Totti) lasciava i giallorossi piuttosto tranquilli sul passaggio del turno.

Storia degli Europei: Portogallo 2004

Ultimo appuntamento con la storia degli Europei di calcio, prima di dedicarci ampiamente alla manifestazione della prossima estate che ci vedrà scendere in campo da favoriti, nonché Campioni del Mondo in carica (come suona bene!).

Ci occupiamo oggi dell’Europeo 2004, organizzato dal Portogallo e vinto da una sorprendente Grecia proprio sui padroni di casa, che già pregustavano il dolce sapore del successo davanti ai propri tifosi.

Ancora un appuntamento amaro per i colori azzurri, nato sotto una cattiva stella e concluso ancora peggio, non solo per nostro demerito. La Nazionale era affidata a Giovanni Trapattoni, ancora sulla panchina azzurra, nonostante la figuraccia al Mondiale nippo-coreano. Già alla partenza della squadra per il Portogallo, le critiche verso il mister occupavano le pagine di tutti i giornali sportivi e non. Motivo? L’esclusione di Alberto Gilardino, sostituito da Alessandro Del Piero (com’è strano il calcio: quest’anno il capitano bianconero si trova sulla sponda opposta del fiume).