Amsterdam ArenA, gioiello olandese

Dopo la capatina in Messico alla scoperta del mitico Stadio Azteca, teatro di imprese memorabili, torniamo in Europa per visitare uno degli stadi più imponenti del Vecchio Continente, l’Amsterdam ArenA.

La storia di questo impianto sportivo è abbastanza recente, essendo stato costruito solo nel 1994 (l’inaugurazione avverrà due anni dopo con una gara che ha visto misurarsi l’Ajax ed il Milan) per dare una casa ai Lancieri ed alla nazionale olandese che gioca qui le sue partite interne.

L’Amsterdam ArenA ha una particolarità che salta subito all’occhio, anche solo osservando le immagini che lo ritraggono, ovvero la presenza di una strada (anzi, di un’autostrada) che corre sotto lo stadio, quasi a volerne bucare il ventre.

Il Real Madrid tra tatuaggi e aerei

Con il campionato fermo a causa delle gare di qualificazione per i mondiali del 2010, i giornali spagnoli vanno alla ricerca di storie bizzarre da raccontare. Vi riportiamo le due notizie più curiose pubblicate rispettivamente da Marca ed As, ma riguardanti entrambe il Real Madrid.

Partiamo da Marca che riporta il diktat dei dirigenti delle merengues a proposito dei tatuaggi, così di moda tra i calciatori (non solo, ma soprattutto). A sentire il quotidiano spagnolo, da oggi in poi chiunque voglia farsi dipingere la pelle in modo permanente deve prima avvisare i medici della squadra. Il motivo? Le numerose infezioni che possono presentarsi in seguito ad un tatuaggio fatto non rispettando le norme igieniche.

Questo significa che non vedremo più in campo emuli di Beckham completamente dipinti? Non è proprio così. In realtà la società non obbliga i propri tesserati a chiedere il permesso, ma fa sapere che sarebbe preferibile far visita ad un artista del tatoo nel periodo di vacanza o quando si è infortunati, sempre avvisando prima la società della propria intenzione. E meno male che Beckham si è traferito ai Galaxy, altrimenti chissà quante volte sarebbe stato costretto a passare in sede per avvertire…

Che fine ha fatto Cristiano Ronaldo?

Dopo il tormentone che ci accompagnato per gran parte dell’estate, sembra che Cristiano Ronaldo sia riuscito a defilarsi, uscendo finalmente dalla spirale di esposizione mediatica massiccia che lo ha disturbato non poco negli ultimi mesi. Ed ora ci chiediamo: che fine ha fatto il fenomeno portoghese?

L’ultima volta lo avevamo lasciato all’interno di una concessionaria di automobili di lusso, intento ad acquistare una favolosa Rolls Royce, munita di ogni comfort. Nel frattempo ci giungevano notizie confortanti riguardo al suo recupero dopo l’intervento alla caviglia destra.

Oggi lo troviamo di tutt’altro umore, rattristato dai risultati dei controlli ai quali si è sottosposto, che parlano di un prolungamento dei tempi di recupero di almeno due settimane. Insomma, per rivederlo in campo dovremo aspettare la metà di novembre, il che significa che dovrà saltare 10 gare di Premier League e 4 di Champions.

National Stadium: un nido di uccello nel centro di Pechino

Nel nostro tour mondiale alla scoperta degli impianti sportivi più affascinanti del pianeta, non poteva certo mancare una tappa a Pechino, nello stadio che ospiterà le cerimonie di apertura e chiusura dei prossimi giochi Olimpici, le gare di atletica e la finalissima del torneo di calcio.

Stiamo parlando del National Stadium, ribattezzato sin dall’inizio dei lavori di costruzione “The Bird’s Nest” (nido di uccello), per la particolare forma che lo caratterizza.

E proprio grazie a questa peculiarità il progetto degli architetti svizzeri Herzog e De Meuron è stato scelto tra numerose altre proposte, aggiudicandosi la vittoria del concorso bandito nel 2002. I lavori, poi, dovevano essere realizzati entro la fine del 2007, come per tutti gli altri impianti che ospiteranno le gare olimpiche, ma vista la difficoltà della messa in opera, è stata concessa una proroga di qualche mese.

Ronaldinho si presenta

Un sogno che si realizza. Non avevamo mai corteggiato così tanto un giocatore. Il presidente Berlusconi è “innamorato” di lui. Dopo 3 anni finalmente ce l’abbiamo fatta.

A parlare è Adriano Galliani, artefice del colpo dell’anno, almeno per quanto riguarda il campionato italiano. Dalle 21.15 di ieri sera Ronaldinho è ufficialmente un giocatore del Milan. Lo dice la firma sul contratto, apposta in diretta tv (anche se solo a beneficio degli abbonati di Milan Channel, che hanno potuto ammirare il brasiliano mentre sanciva il suo legame con il club rossonero.

Una serata da ricordare per lui e per l’ambiente tutto, per un matrimonio lungamente rimandato ed ora divenuto la più bella delle realtà.

Le donne di Cristiano Ronaldo

In questi giorni attendevamo di conoscere il suo futuro sportivo e mai ci saremmo aspettati di avere notizie clamorose riguardanti la sua vita privata. Stiamo parlando di Cristiano Ronaldo, da tempo sulle prime pagine dei giornali per il trasferimento che dovrebbe portarlo in Spagna.

Da un paio di giorni però non si parla più di Manchester e Real Madrid, né di Ferguson o della caviglia operata. Ora ad attirare l’attenzione è la sua vita privata e la rottura con la donna che aveva promesso di sposare in caso di vittoria ad Euro 2008.

Ma pensavate forse che la bella Nereida Gallardo fosse l’unica donna nella vita del portoghese? Niente di più sbagliato! Se avrete la pazienza di seguirci scoprirete chi è una certa Dolores e, soprattutto, cosa lega Cristiano Ronaldo a Paris Hilton.

Giampiero Boniperti: bianconero a vita

Avremmo dovuto dedicargli una pagina un paio di giorni fa, in occasione del suo ottantesimo compleanno, ma abbiamo voluto aspettare oggi, per inserire il suo nome nella rubrica della domenica sui grandi campioni del passato.

Stiamo parlando di Giampiero Boniperti, strepitoso attaccante bianconero degli anni ’40-’50, prima che dirigente e presidentissimo della Juventus.

Una vita professionistica vissuta interamente con la maglia della Vecchia Signora cucita addosso, sin dal primo campionato in cui riuscì a giocare solo 6 gare (segnando però 5 reti). Aveva solo 19 anni, ma il suo destino era già scritto. L’anno successivo nessuno si permise di toglierlo dalla formazione titolare e lui ripagò tanta fiducia, vincendo la classifica cannonieri, davanti al grande Valentino Mazzola, con ben 27 reti.

Cristiano Ronaldo: il punto della situazione

E’ diventato il tormentone dell’estate e ci sta accompagnando ormai da diverse settimane tra indiscrezioni più o meno verificabili e smentite piovute da ogni dove. Tra qualche giorno dovremmo finalmente conoscere il futuro di Cristiano Ronaldo, pezzo pregiato del mercato estivo e sogno nemmeno tanto nascosto dei presidenti di mezza Europa.

Con quale maglia sceglierà di alzare trofei dalla prossima stagione? Preferirà il rosso accesso dei Red Devils o il bianco delle merengues? A questo punto ci piacerebbe proprio saperlo, dopo aver trascorso almeno mezzo mese a scommettere sul suo trasferimento che sembrava cosa fatta.

E Invece le voci che arrivano da Spagna, Inghilterra e Portogallo continuano a confonderci le idee e, come se non bastasse, ci si è messa pure la caviglia ballerina a complicare la situazione.

Lo stadio Renzo Barbera: un gioiello nel centro di Palermo

Ancora una tappa italiana nel nostro giro turistico alla scoperta degli stadi più belli del mondo. Stavolta, di ritorno da Vienna, ci fermiamo a Palermo, in uno degli impianti più imponenti del Mezzogiorno italiano, il Renzo Barbera, così chiamato in onore di uno dei presidenti della squadra locale.

In principio si chiamò Littorio, essendo stato costruito in epoca fascista e, come tanti altri impianti, il nome era imposto dal regime. Nel ’36 fu intitolato a Michele Marrone, un eroe caduto durante la guerra di Spagna e, dopo il secondo conflitto mondiale, si decise di chiamarlo La Favorita, poiché sorgeva nei pressi della tenuta di Federico I di Borbone, fino al 2002, quando prese l’attuale denominazione.

La costruzione del Renzo Barbera risale al 1932 e per l’epoca l’impianto risultava essere uno dei più moderni d’Italia. Era costituito da un campo in erba, circondato da una pista di atletica. Le autorità avevano la possibilità di sistemarsi su una tribuna coperta, mentre la gente comune trovava posto sul lato opposto. Le curve non avevano posti a sedere ed erano caratterizzate dal terreno inclinato che permetteva un’ottima visuale anche dai punti più alti.

Spagna Campione d’Europa: il fotoracconto

E’ andata come doveva andare. La Spagna è Campione d’Europa, a dispetto di chi la vedeva bella e perdente, a dispetto di chi avanzava statistiche e dati, per dimostrare che non era capace di azzeccare i grandi appuntamenti. Più volte su queste pagine abbiamo messo in evidenza la paura di vincere delle Furie Rosse, contrapposta all’abitudine tutta tedesca di arrivare sempre in fondo.

Stavolta non c’è stato niente da fare per una Germania, che pure ha provato a smontare il bel gioco degli spagnoli, ma che alla fine deve anche ringraziare il cielo se il punteggio non è stato umiliante.

Le parole servono a poco. Meglio affidarsi alle immagini, come facciamo di solito all’indomani dei grandi appuntamenti, per rivivere insieme la gara attraverso i volti dei protagonisti.

Euro 2008: le foto più curiose!

E così, dopo 22 giorni di sogni, speranze ed illusioni, sta per calare il sipario sulla 13esima edizione degli Europei di calcio. Aspettiamo che Spagna e Germania si contendano il titolo sul prato dell’Ernst Happel Stadion nella gara di domani sera, prima di lanciarci in valutazioni di tipo tecnico sulla qualità offerta dalla manifestazione.

Ma già da ora possiamo affermare che, come al solito, il vero spettacolo è quello che si è visto sugli spalti, dove i tifosi non hanno mancato di esibirsi in curiosi travestimenti, degni del miglior carnevale.

Ve ne proponiamo alcuni, nella speranza di farvi ritrovare il sorriso, nonostante la delusione azzurra, perché il calcio, anche se ormai non ci crede più nessuno, è soprattutto divertimento.

Ernst Happel Stadion: il teatro della finale europea

Nel nostro viaggio virtuale alla scoperta degli impianti più suggestivi del mondo, non poteva certo mancare una tappa nello stadio che tra poco più di quarantotto ore avrà milioni e milioni di occhi puntati addosso, l’Ernst Happel Stadion, scelto come sede per la finale di Euro 2008.

Fu costruito in soli ventitre mesi di lavoro negli anni a cavallo tra il ’29 ed il ’31 ed oggi rappresenta il più grande ed importante stadio austriaco, potendo contenere poco più di 50.000 spettatori.

Inizialmente venne denominato Praterstadion e solo nel 1992 venne ribattezzato con il nome attuale in onore di Ernst Happel, il più forte giocatore austriaco di ogni tempo, nonché allenatore, capace di conquistare ben 18 titoli con sei squadre diiverse in Belgio, Germania, Austria ed Olanda. Un vero monumento del calcio austriaco insomma.