Pippo Inzaghi fa 300

Non sarà Pelè e neppure Romario, inarrivabili con i loro mille e passa gol, ma da queste parti 300 reti in carriera sono veramente tante. L’eroe della giornata risponde al nome di Filippo Inzaghi, che con la doppietta di oggi al Siena ha raggiunto lo storico traguardo, alla faccia di quanti lo davano per finito e di chi in fase di convocazione guarda solo la carta di identità.

Superpippo ha 36 anni, ma a vederlo battersi sul campo non si direbbe proprio. Certo non c’è più lo scatto del ragazzino né la tenuta atletica per tutti i novanta minuti, ma all’occasione ricorda sempre dov’è la porta e non ha mai perso il vizio del gol. Già, il vizio. Berlusconi disse di lui:

Ha questo vizietto di fare sempre gol, è un vizioso.

Video: Mourinho come Mazinga

Solo contro tutti, come un supereroe che combatte per il bene dell’umanità: questa è l’impressione che dà a volte Josè Mourinho, persino commovente nel tentativo di attirare su di sé

Gascoigne e Maradona, campioni ritrovati

Eroi in campo, deboli fuori. Capaci di incantare con il pallone tra i piedi, infiammando la fantasia dei tifosi, ma troppo fragili nel carattere, tanto da ritrovarsi schiavi di un vizio che difficilmente lascia scampo. E’ la storia che accomuna Diego Armando Maradona e Paul Gascoigne e, sebbene sia difficile un paragone calcistico tra i due, resta la somiglianza negli eccessi fuori del campo.

I guai del Pibe de Oro sono lontani nel tempo, ma è scontato che il suo nome venga fuori ogni qualvolta ci si trova a parlare di talenti che buttano al vento il grande privilegio che gli è stato concesso, come è accaduto a Paul Gascoigne, ad esempio. Ora Diego ha trovato la sua dimensione ideale, coronando un sogno che inseguiva da tempo, finalmente libero da vizi e schiavitù:

Ero praticamente morto, dopo molti anni ora mi sento felice. Mi sveglio tutti i giorni con una fiducia rinnovata nella vita. Mi sono reinventato, si può uscire dalla droga.

Pelè, una pensione da 1000 euro al mese!

E’ stato uno dei giocatori più forti del mondo, per qualcuno addirittura il migliore che abbia mai calcato l’erba verde di un rettangolo di calcio, eppure, a quanto ci dicono i giornali di stamattina, è “costretto” a vivere con una pensione di 1000 euro al mese.

Verrebbe da dire “povero Pelè!”, se non fosse lui stesso a rivelarci che l’assegno di anzianità versatogli mensilmente dall’Inss (l’ente pensionistico equivalente al nostro inps) gli serve solo per arrotondare un capitale di per sé consistente:

Posso dire che i miei nipoti, se sapranno amministrare il patrimonio che ho accumulato, non avranno bisogno di lavorare.

Amauri vittima di razzismo e “beccato” da Gattuso

Su queste pagine ci siamo occupati spesso del tema del razzismo, limitandoci per lo più a riportare episodi legati all’avvenimento sportivo, a quei fastidiosi buu o cori rivolti a questo o a quel giocatore con l’intenzione di offendere il colore della pelle o l’etnia.

Spesso però gli episodi di razzismo non si limitano al campo di calcio e può capitare che un professionista sia costretto a subire discriminazioni anche nella vita quotidiana. E’ quello che è successo qualche tempo fa ad Amauri, che ora racconta la sua disavventura ad un noto settimanale:

E’ successo anche a me. Qualche tempo fa in una farmacia mi hanno accusato di rubare un pacco di pannolini. Li stavo posando, lo scaffale era vicino all’uscita e la porta automatica si è aperta. La farmacista voleva chiamare i carabinieri e io non avevo fatto nulla, semplicemente ero straniero e non parlavo un italiano perfetto. Le ho risposto: ‘Li chiami pure, poi la denuncio io: lei è razzista…’. E ho aggiunto: ‘Sono più italiano di lei, e magari un giorno rappresenterò il suo paese’.

Ronaldo se la spassa e il mister si preoccupa

Era tornato in Brasile per riprendersi dall’ennesimo infortunio e recuperare la forma perduta, in attesa di una chiamata importante per rilanciarsi a livello internazionale. Poi le cose sono andate diversamente ed alla fine Ronaldo ha deciso di restare a casa, sebbene abbia scelto “di tradire” il suo cuore, firmando per il Corinthians.

Ma qualunque sia il club scelto per concludere la sua carriera, pare che le abitudini di nottambulo del Fenomeno non siano cambiate di molto, a giudicare dalle foto apparse sui giornali nei giorni scorsi. Una situazione che comincia a infastidire il club brasiliano, tanto che il tecnico Mano Menezes si è lamentato pubblicamente:

Queste sue abitudini creano preoccupazione e ci causano problemi. Rispetto le abitudini personali di ogni giocatore, però sono preoccupato. Non mi metterò a seguire di notte ogni mio calciatore, anche perché San Paolo è grande e non riuscirei a trovarli. Ognuno è responsabile per la propria vita professionale. L’importante è che un certo tipo di comportamento non pregiudichi il lavoro quotidiano.

Borriello vuole sbirciare nelle mutande di Beckham

Era il dicembre del 2007 e sui cartelloni pubblicitari delle grandi metropoli campeggiava una foto che ha fatto molto discutere sia gli appassionati di calcio che i semplici curiosi.

Di cosa si trattava? Della campagna pubblicitaria di Emporio Armani Underwear che ritraeva un David Beckham in posa quasi osè con la sua camicia bianca sbottonata a mostrare un petto decisamente depilato, ma soprattutto un “pacco” piuttosto abbondante, tale da far pensare ad un miracolo di Photoshop.

E’ passato molto tempo da allora, ma c’è ancora qualcuno desideroso di verificare se in quelle mutande ci sia veramente tanta abbondanza o se si tratti solo di un rigonfiamento creato apposta per attirare l’attenzione. Chi sarà mai il curioso di turno? Che ci crediate o no, non è una “calorosa” fan del calciatore, ma Marco Borriello, compagno di squadra dello Spice Boy e al momento fuori squadra per infortunio.

Top 10: i migliori soprannomi della storia del calcio

Divertenti, ironici, a volte irriverenti: un soprannome è come un marchio di fabbrica, che accompagna per tutta la vita, facendo a volte dimenticare persino il nome dell’interessato. Il mondo del calcio ne è pieno, tanto che qualcuno ha pensato bene di stilare una classifica dei più curiosi, anche se non sempre così noti.

L’idea è del Mirror, non nuovo a iniziative di questo tipo, sebbene dimostri ancora una volta la sua faziosità, inserendo nella lista per lo più nomi di calciatori inglesi. Ed eccola allora la classifica dei 10 soprannomi più bizzarri della storia del calcio.

10 – René Highuita

Uno dei pochi “non inglesi” della lista: lo Scorpione Higuita, così chiamato per l’incredibile parata in un Inghilterra-Colombia di qualche anno fa. Ne abbiamo parlato più volte su queste pagine e, se volete, potete anche gustarvi il video.

Ilary Blasi racconta Totti

Lui è fermo ai box da mesi, impegnato nel non facile recupero del ginocchio operato. Corre e suda come non mai sul campo di allenamento per tornare ad essere utile alla squadra che non sta andando così bene in campionato. Intanto Lei fa la “Iena” dagli schermi di Italia 1 e si racconta sulle pagine dei giornali, tirando in ballo anche il suo rapporto con lui.

Lui e lei sono Francesco Totti ed Ilary Blasi, coppia invidiata e strachiacchierata, spesso al centro di pettegolezzi che avrebbero potuto mettere in crisi il loro rapporto:

Sono la più grande cornuta d’Italia, tradita un giorno sì e l’altro pure. E’ questo che scrivono i giornali: e alla fine, che sia vero o no, la gente lo pensa ugualmente. Ho imparato a non farci più caso.