Ronaldo verso il Flamengo

Se era già parlato lo scorso inverno, quando Ronaldo si era trasferito in pianta stabile dalle parti di Rio De Janerio ed aveva lasciato intendere di voler indossare un giorno la maglia del club più titolato del Brasile, il Flamengo.

All’epoca sembrò una di quelle notizie confezionate tanto per riempire le pagine dei giornali ed accendere i sogni dei tifosi, ma evidentemente le dichiarazioni di Ronie e della società brasiliana avevano un fondo di verità, se è vero che a distanza di mesi vengono riproposte e confermate. A parlare stavolta è Marcio Braga in persona, presidente del Flamengo, in un’intervista a GloboEsporte:

Siamo già d’accordo con l’agente di Ronaldo. Quando sarà guarito ci siederemo a un tavolo per definire il contratto.

Ronaldo: il futuro, i figli, la dieta

Dopo tanto clamore sulla sua vita privata, Ronaldo torna a parlare di calcio giocato, di recupero fisico, di progetti per il futuro. Lo fa dalle telecamere di Rede Globo, nella trasmissione Mais Voce, in un’intervista subito ripresa da Globoesporte.

E’ tornato ad essere loquace, dopo i giorni della vergogna che lo hanno visto rinchiudersi in casa, protetto da parenti ed amici, pronti a difenderlo contro l’assalto dei paparazzi. Ma ora parla ed è un fiume in piena:

Subire una rottura totale del tendine rotuleo è molto difficile. Bisogna avere uno squilibrio muscolare e io in effetti lo avevo. La prima volta ci ho messo un anno e mezzo per recuperare, questa volta lo farò in molto meno tempo, penso di impiegare la metà.

Calciomercato o Fantacalcio? Ronaldo in Giappone e Ibra ai Galacticos

Ieri abbiamo parlato del mercato faraonico che aspetta la Juve, ma grossi cambiamenti ci potrebbero essere anche per altre squadre, e non solo in Italia.
Ma la vera notizia è che l’Inter pigliatutto di due anni fa, in cui girava per l’Europa a prendere tutti i calciatori che voleva, la prossima estate potrebbe diventare il supermercato preferito dei grandi club europei.

Primo fra tutti il Real Madrid. Sfumato il sogno Cristiano Ronaldo, che il Manchester non vuol cedere neanche per 120 milioni di euro, sembrerebbe che Mijatovic si stia facendo vivo con il club nerazzurro per chiedere informazioni su Ibrahimovic. E l’assegno che ha portato con se sembra avere tanti zeri: 70 milioni per l’Inter e 12 all’anno per Ibra, cifre da far vergognare anche lo stesso Ronaldo. Altra punta, altra corsa. Stavolta è il Chelsea a mettere gli occhi su uno dei gioielli di Moratti. Abramovich infatti sembra molto interessato all’acquisto di Balotelli, per continuare la campagna acquisti verde per il prossimo anno. L’offerta iniziale è di 10 milioni di sterline, ma potrebbe aumentare a breve.

Ronie ammette: il suo ritorno sarà difficile

Ce lo aspettavamo un po’ tutti, era prevedibile, ma sentirlo dire dalla bocca del diretto interessato fa impressione. Ronaldo ha espresso il proprio stato d’animo, ha confermato che esiste la concreta possibilità di un suo addio al calcio. Troppo grave l’infortunio, troppo lunghi i tempi di recupero e troppi gli anni del “Fenomeno” per uscirne fuori e ritornare quello di un tempo. Le sue parole sono duri colpi per le orecchie ed i cuori di chi tifa per lui da anni, di chi lo stima per la sua classe e le sue giocate, indipendentemente dalle varie maglie che ha indossato. Non ha escluso totalmente la possibilità di un ritorno sui campi di gioco, spiegando che tutto dipenderà dalla risposta che gli darà il corpo alla fine della riabilitazione.

Romario va in pensione!

Stavolta sembra proprio che l’avventura agonistica di Romario de Souza Faria sia giunta al capolinea. Ha promesso più e più volte di appendere gli scarpini al chiodo, ma poi la voglia di giocare ed il desiderio di raggiungere i 1000 gol in carriera lo hanno convinto a restare ancora sul rettangolo di gioco.

Ora ha 42 anni e nulla più da dimostrare: forse è il momento più opportuno per dare l’addio ad una professione che gli ha regalato molto, sin dall’esordio tra i professionisti con il Vasco da Gama nel lontano ’85. Da lì una serie di squadre si sono assicurate le sue altissime prestazioni sia in sudamerica che in Europa: PSV Eindoven, Barcellona, Flamengo, Valencia e Fluminense. Tentò addirittura l’avventura in Qatar, che non gli valse successi e allori, ma fior di quattrini nelle tasche: tre partite, nessun gol e ben 1,7 milioni di dollari in più sul conto in banca!

Può vantare anche un’esperienza nel soccer americano, con il Miami FC, ed una con l’Adelaide United, squadra australiana, per la quale giocava la domenica, tornando poi di corsa in Brasile, dove lo attendeva una squadra di serie C, per l’incontro del giovedì: dodici ore di fuso orario e due incontri a settimana per raggiungere più facilmente quota 1000!

Arthur Antunes Coimbra: semplicemente Zico

Arthur Antunes Coimbra, questo il suo nome, ma nessuno lo chiama più così da anni, come da tradizione brasiliana, che vede affibbiare dei nomignoli a tutti i suoi campioni. Per tutti lui è ed è sempre stato semplicemente Zico, il Galinho, uno dei più grandi campioni che questi occhi hanno visto calcare un campo di calcio.

Era il primo giugno del 1983 quando l’Udinese annunciò al mondo di aver acquistato l’asso trentenne del Flamengo, stella di prima grandezza nel panorama internazionale. Lo precedeva, nel suo viaggio in Italia, la fama di più forte giocatore brasiliano di quel periodo, capace con la maglia del suo club di segnare oltre 600 gol, che gli permisero di conquistare il titolo di capocannoniere per ben 11 volte consecutive.

L’Italia lo aveva ammirato nei Mondiali in terra di Spagna dell’anno precedente, quando il suo Brasile di fenomeni cadde sotto i colpi di Paolo Rossi, che per tre volte infilò la porta verdeoro, nel suo cammino vincente verso la notte magica del Bernabeu. Fu quello il secondo dei tre Campionati del Mondo disputati da Zico, che può vantare con la maglia del Brasile uno score di tutto rispetto, con 52 gol messi a segno in 72 partite ufficiali.

Festa per Zico al Maracanà

Brasile! Terra del carnevale, del caffè, del calcio spettacolo. Nell’immaginario collettivo un gruppo di ragazzi che gioca a pallone su una strada sterrata, in una terra che sforna campioni a

Ronaldo al Flamengo: è quasi fatta

Dopo Adriano, tornato in patria per curarsi e poi ingaggiato in prestito dal San Paolo per sei mesi, un altro campione del campionato nostrano potrebbe lasciare l’Italia per far ritorno