Milan, Ronaldinho sempre più lontano

Guai su guai si accumulano sul Milan. Ai capricci dei veterani e all’assenza di liquidi si aggiunge anche la grana Ronaldinho. Il brasiliano non è indispensabile, o almeno questo ha fatto capire Allegri nei primi giorni di preparazione. L’attaccante è l’ideale in un tridente, ma se l’ex allenatore del Cagliari dovesse riproporre le due punte, lui sarebbe un po’ come un pesce fuor d’acqua.

Meglio invece cambiare aria, in una squadra che lo tratterebbe da re. In Brasile sono sicuri che sceglierà il Flamengo. Dinho ha sempre detto di voler chiudere la carriera a casa, e potrebbe scegliere di firmare per il club carioca l’ultimo pluriennale della sua vita, anche se sarà costretto a dimezzarsi l’ingaggio. L’alternativa sono i soliti Los Angeles Galaxy che gli farebbero guadagnare molto di più, ma l’unico ostacolo potrebbe chiamarsi Silvio Berlusconi.

Bruno ha ordinato di ammazzare e fare a pezzi l’amante

Dal Brasile giungono novità sulla vicenda che vede coinvolto il portiere del Flamengo Bruno Fernandes de Souza, sospettato di aver ucciso una modella con cui aveva avuto una relazione ed anche un figlio. A quanto pare la ragazza non era la sua ex fidanzata, ma secondo la stessa ammissione del calciatore, sposato con due figli, è stata solo una relazione fugace di una notte in cui malauguratamente si è rotto il preservativo, e per questo è nato il figlio illegittimo

Secondo la versione della ragazza, diffusa poco prima di sparire, i due erano invece amanti, e quando la donna ha scoperto di essere incinta ha voluto tenere il bambino perché innamorata dell’uomo e intenzionata a fargli riconoscere la paternità. Ma la storia è andata in maniera diversa da quanto previsto.

Ronaldinho al Flamengo?

A Milano sembra risorto, ma non è detto che sia lì che Dinho finirà la carriera. Anzi, a sentire i media brasiliani pare proprio che il futuro del fantasista rossonero

Adriano convocato e felice

Sei mesi fa l’ultima apparizione in maglia verdeoro, nella notte che ridimensionò le ambizioni dell’Italia campione del mondo in quel di Londra. Poi per Adriano si chiusero le porte della