Delio Rossi non se ne va

C’è aria di tempesta in casa Lazio dopo le ultime sconfitte che hanno allontanato la squadra di Delio Rossi dai sogni di gloria lungamente cullati. Tutto ciò ha portato all’incrinatura dei rapporti con il tifo più acceso, fino alla contestazione civile, ma pur sempre decisa, in quel di Formello.

A finire sul patibolo il portiere Carrizo e Delio Rossi, reo di non aver indovinato qualche scelta determinante nelle gare clou dell’ultimo periodo. In un clima così infuocato è logico quindi che saltino fuori voci relative all’esonero del tecnico, sebbene lui continui a difendersi dicendo di non aver mai parlato di traguardi ambiziosi.

Da parte sua l’allenatore ha l’appoggio incondizionato della società, che ancora una volta ha ripetuto l’intenzione di andare avanti con la stessa guida tecnica. Rossi resta al suo posto, checché ne dica la curva, e non vuole nemmeno sentir parlare di ultimatum.

Osvaldo al West Ham

Proprio pochi minuti fa la conferma da parte del procuratore del calciatore. Sembrava dovesse finire al Bologna, o comunque dovesse rimanere in Italia, ma l’italo-argentino Pablo Daniel Osvaldo firmerà per

Segna il Papero, ma la stella è Kakà

E’ stata la serata di Kakà e non ci voleva la sfera di cristallo per intuirlo. Cori e striscioni erano tutti per lui nella notte di San Siro, in quella che potrebbe essere stata l’ultima uscita rossonera del fenomeno brasiliano. Beckham faceva l’esordio di fronte ai propri tifosi, ma la scena stavolta è stata tutta per lui, per colui che negli anni ha contribuito a far grande il Milan, togliendosi parecchie soddisfazioni.

Se nel calcio contassero i sentimenti, non staremmo qui a far discorsi di questo tipo e magari ci toccherebbe commentare una bella dichiarazione a fine partita, nella quale il brasiliano annunciava al mondo la voglia di invecchiare alla corte di Berlusconi. Si, forse trent’anni fa era così, ma ora non più.

Quello che resta immutato è il calore dei tifosi, la passione della gente che ti mette su un piedistallo sebbene sappia che hai già deciso di cambiare aria, non per ambizione professionale, ma solo per rincorrere il vile denaro. Ieri sera c’era tutto il popolo rossonero ad implorare il proprio beniamino di restare. Tutti per lui, nonostante la presenza di Beckham in campo, nonostante l’ennesima magia del Papero, che con la sua rete ha reso meno faticosa la rincorsa alla testa della classifica.

Serie A 19^ giornata: Milan-Fiorentina in attesa di sviluppi sul caso Kakà

Kaka è tra i convocati della sfida interna contro la Fiorentina, ma la notizia della settimana di un suo possibile addio direzione Manchester City, è l’argomento principale che fa passare in secondo piano l’incontro con i viola. Una vicenda che ha visto svilupparsi così rapidamente tanto che i tifosi rossoneri ancora non sono riusciti a capirne le motivazioni.

Il City che fa un’offerta di 100 milioni di euro per Kaka, il brasiliano che ringrazia ma rifiuta, poi il colpo di scena con la società che ci fa un pensierino sopra, quindi il lavoro psicologico del suo agente (il papà) che gli fa notare l’eccessivo guadagno che l’arabo Bin Fayed gli ha messo a disposizione, fino ad arrivare a  giovedì sera, con la risposta della società di autorizzare il brasiliano a trovare un accordo con il club inglese.

La partita ovviamente sarà condizionata da questa vicenda, ma tutto il Milan si è stretto intorno alla volontà del giocatore, spetterà lui decidere se restare o andare via. I rossoneri dopo il buon secondo tempo di Roma, ripartono sperando in un calo di Juve ed Inter. I bianconeri hanno un cliente non facile come la Lazio che ha vinto a Reggio Calabria, mentre i nerazzurri andranno in quel di Bergamo con l’Atalanta. Ancelotti ha convocato Kaka, ma dovrebbe andare in panchina, mentre in campo ci saranno Ronaldinho, che ha preso tre giornate di squalifica in Coppa Italia per la prova tv, e David Beckham.

Pazzini ringrazia la Samp

L’operazione era nell’aria da giorni, ma l’ufficialità si è avuta solo qualche ora fa. Da oggi Giampaolo Pazzini è approdato ufficialmente alla corte di Mazzarri, dopo indiscrezioni che lo volevano

Fiorentina, pronta una mezza rivoluzione

Con l’eliminazione dalla Champions League diminuiscono gli introiti, ed in qualche modo bisogna far cassa. D’altra parte però c’è la qualificazione in Uefa da rispettare, nonchè l’obiettivo dichiarato da parte della società viola di arrivare a vincere almeno questo trofeo.

Per questo motivo a gennaio sarà probabile una mezza rivoluzione, tipo quella andata in scena la scorsa estate. I calciatori che non giocano saranno ceduti, ed in previsione futura arriverrano dei giovani interessanti, di quelli che solo uno con l’occhio lungo come quello di Pantaleo Corvino può scovare e portare a Firenze. Ma uno più di tutti è destinato a lasciare la squadra: Giampaolo Pazzini.

Juventus e Fiorentina: missione compiuta

Pronostico rispettato e missione compiuta per le due italiane impegnate ieri sera nell’ultima giornata di Champions League. La Juventus, già qualificata prima di scendere in campo, cercava il punto della sicurezza che le avrebbe garantito il primato matematico nel girone H; la Fiorentina aveva bisogno almeno del pareggio per acciuffare un posto in Uefa, dopo l’estromissione dalla massima competizione europea.

I bianconeri erano impegnati in casa contro il Bate Borisov, con la testa già alla sfida di domenica contro il Milan. Ranieri ha riproposto sin dall’avvio Sebastian Giovinco, lasciando Del Piero a scaldare la panchina (si fa per dire, visto il gelo di Torino). Da segnalare anche il rientro dal primo minuto di Zanetti, dopo l’infortunio che l’ha lasciato fuori squadra per più di tre mesi.

Nella prima frazione di gioco, la gara è filata via senza troppe emozioni, con la Juve a cercare di creare e i bielorussi bravi a chiudere i varchi.

Champions League: Juventus avanti tutta, Fiorentina per la Uefa. Già sicure del passaggio Manchester, Villareal, Arsenal, Real Madrid e Bayern

Con gli otto incontri in calendario per questa sera, la Champions League cala il sipario sulla fase a gironi. Acquisita nella serata di martedì la qualificazione della Roma (prima nel girone A), confermato – nonostante la sconfitta di Brema – il passaggio del turno dell’Inter (seconda nel proprio raggruppamento) restano da scrivere solo alcuni verdetti, con il destino delle ultime due italiane impegnate – Juventus e Fiorentina – che ancora non è stato del tutto scritto.

Juve per il primato, Fiorentina per la Uefa

Questa sera calerà il sipario sulla fase a gironi della Champions League, con molte certezze (i nomi delle squadre approdate al turno successivo) e qualche sorpresa che potrebbe venire dalla posizione delle squadre qualificate. E poi c’è sempre la Coppa Uefa, considerata di minor prestigio ad inizio stagione ed ora diventata salvagente per alcune delle compagini eliminate dalla massima competizione.

In particolare c’è incertezza nei gironi delle due italiane, Juventus e Fiorentina, impegnate l’una nella rincorsa del primato, l’altra nella non facile conquista di un posto in Uefa.

Per i bianconeri quello di stasera dovrebbe essere un compito piuttosto agevole, visto che l’avversaria di turno si chiama Bate Borisov e vista anche la striscia positiva degli uomini di Ranieri, interrotta solo dalla sconfitta di San Siro.  Per passare il turno da prima della classe, alla Vecchia Signora è sufficiente non perdere contro i bielorussi, già fuori da tutti i giochi con due soli punti in 5 gare.

La Fiorentina (rim)piange, la Juve sogna

Il miracolo non c’è stato. Speravamo di poter commentare l’impresa viola contro il Lione, ma i ragazzi di Prandelli non hanno saputo contrastare la maggiore esperienza dei francesi, ritrovandosi a dover rimpiangere ancora una volta le buone occasioni lasciate per strada.

Certo è che la qualificazione non è sfuggita ieri sera. La Fiorentina poteva e doveva fare di più nelle gare precedenti, non riuscendo però a finalizzare la gran mole di gioco creata. Un limite che i viola si portano dietro da troppo tempo e che anche nella partita contro i campioni di Francia è stato messo ben in evidenza.

Come prevedibile, i viola sono partiti subito all’arrambaggio, con conclusioni che provenivano da ogni dove (Gilardino, Mutu, Montolivo), ma il Lione non è stato certo a guardare e nel giro di mezz’ora ha castigato i padroni di casa.

Rivoluzione Lazio: Pazzini per Rocchi

C’è tensione in casa Lazio, nonostante i 23 punti in classifica, nonostante il miglior attacco del campionato, nonostante la stagione si prospetti migliore rispetto alle annate precedenti.

A creare malumore è Tommaso Rocchi, deluso dalla decisione di Delio Rossi di lasciarlo fuori dall’undici titolare nell’ultima gara casalinga. Il capitano è poi entrato a partita in corso, cercando di offrire come sempre il suo prezioso contributo alla causa, ma non si può certo dire che sia rimasto soddisfatto dalla scelta operata dal mister.

In questo clima di malcontento è bastata solo qualche sua frase per far riaccendere il tormentone dello scorso anno, quando veniva dato per partente un giorno si ed uno no. Ed ecco spuntare l’idea geniale: uno scambio alla pari con Giampaolo Pazzini, che in maglia viola non sta trovando troppo spazio a causa della forma strepitosa del duo Gilardino-Mutu.