Champions League: niente finale a Roma?

Il rischio c’è, inutile far finta di niente: lo Stadio Olimpico di Roma potrebbe vedersi togliere l’assegnazione della finale di Champions League del prossimo 27 maggio, l’appuntamento più prestigioso per una competizione a livello di club.

Il motivo? Per individuarlo occorre tornare al 4 novembre scorso, data storica per i colori giallorossi che, battendo in casa il Chelsea nella gara di Champions League, ritrovavano la giusta verve per risalire anche in campionato.

Prima dell’incontro, però, si registrarono degli incidenti nei pressi dello stadio, con un bilancio di quattro feriti (tra i quali un agente) ed un arresto. Una situazione inaccettabile per la Uefa che ora bacchetta la Roma, rimproverandole di non aver saputo organizzare al meglio l’evento, permettendo, tra l’altro, ai tifosi il lancio di fumogeni.

John Terry premiato da Capello, ma quante banane sul web!

Chiamatelo capitano, lui che capitano lo è già nella sua squadra di club, ma che stasera avrà l’onore di indossare la fascia anche in nazionale. John Terry se la merita tutta l’investitura, dopo la cocente delusione nella finale di Champions, ed anche un tipo duro ed apparentemente insensibile come Fabio Capello ha capito il momento critico del calciatore ed ha voluto premiarlo.

È una buona cosa per Terry. Quello che è successo mercoledì scorso non è stato simpatico per lui. Si è allenato molto bene e quando gli ho detto che sarebbe stato il capitano è stato molto molto felice. Il capitano deve essere un leader e Terry lo è.

Già, il buon John è il vero leader del suo Chelsea. Ha preso per mano la squadra e l’ha trascinata fino alla finale di Champions, ha evitato un gol praticamente fatto, attorcigliando il collo come un pupazzo di gomma su quel tiro a colpo sicuro di Giggs, si è caricato sulle spalle la responsabilità di tirare il quinto rigore, quello decisivo, quello che poteva significare il raggiungimento di un sogno.

Champions League al Manchester United!

Alla fine ha vinto chi ha sbagliato di meno, ma se ci fosse stata la possibilità di assegnare la Champions League ai punti, probabilmente la gara tra Manchester United e Chelsea sarebbe finita pari. Meglio i Red Devils nella prima frazione di gioco. Il Chelsea subisce l’iniziativa della squadra di Ferguson e non riesce a proporsi in avanti. Cristiano Ronaldo è defilato sulla fascia, a volte quasi estraneo alla manovra, ma al minuto 26 riesce a regalare la quarantaduesima perla di una stagione da incorniciare, dopo un’ottima azione di Scholes sulla fascia.

L’unico pericolo corso da Van Der Saar è su un colpo di testa di Rio Ferdinand, che pressato da Ballack rischia di infilare la propia porta. Ma è solo un lampo e sul rovesciamento di fronte Cech deve guadagnarsi la pagnotta due volte nel giro di pochi secondi, chiamato a respingere il colpo di testa di Tevez prima ed il tap-in di Carrick poi.

Dominio Manchester in questa fase dell’incontro, ma come nella migliore tradizione a gol sbagliato corrisponde un gol subito ed è Lampard ad infilare la porta dei Reds, quando ormai la fine del primo tempo è ad un passo. Destro comodo ed esultanza dedicata ancora una volta alla mamma scomparsa qualche giorno prima della semifinale.

Champions League: Chelsea in finale!

Aveva ragione Benitez ad essere scaramantico alla vigilia della doppia sfida con il Chelsea. Nelle due precedenti occasioni il Liverpool aveva avuto l’occasione di giocarsi il ritorno tra le mure amiche dell’Anfield Road, ma stavolta la sorte ha deciso per i campi invertiti ed è stato il Chelsea a festeggiare la qualificazione davanti ai propri tifosi.

E così dopo aver perso la semifinale nel 2005 e nel 2007, quando sulla panchina sedeva Josè Mourinho, i Blues sono riusciti finalmente a conquistare la finale di Champions League, la prima della loro storia.

La partita è stata fortemente condizionata dalla pioggia scesa copiosa sull’impianto londinese e lo spettacolo ne ha risentito più di quanto dicano i cinque gol finali.