Le orge di Adriano

Giovani, belli, ricchi e famosi: è naturale che sfruttino lo status di privilegiati, godendosi fino in fondo la fortuna che gli è piovuta dal cielo. Ma a volte i calciatori hanno la tendenza ad esagerare, con comportamenti che lasciano dubbi sulla propria professionalità e che li fanno somigliare a dei bambini viziati.

Uno di questi è il nostro caro Adriano, arrivato in Italia con la fama di Imperatore e diventato poi nel corso degli anni l’ombra di se stesso e non perché abbia dimenticato come si calcia un pallone, ma perché si è lasciato spesso trascinare in eccessi a di fuori del campo. Le sue continua bravate gli sono costate una bella fetta di carriera, ma sembra che la lezione non gli sia ancora bastata, visto che continua imperterrito a mostrare il suo bel faccione alle pagine rosa dei giornali.

L’ultima stupidaggine l’ha combinata qualche giorno fa, appena messo piede in Brasile, dove era arrivato per rispondere alla convocazione di Dunga. Non che ci sia nulla di male nel battezzare l’acquisto di una nuova proprietà con un festa per amici e parenti, ma lui deve sempre esagerare, da buon Imperatore, e anche stavolta ha trovato il modo di far sparlare di sé. Cos’altro ha combinato?

Chelsea: feste, alcol e litigate

Pare proprio che in casa Chelsea cambino allenatori e protagonisti, ma non l’abitudine di festeggiare qualunque avvenimento possibile. Ricordate il party in maschera organizzato durante le festività natalizie dello scorso anno o l’ubriacatura generale seguita alla conquista della semifinale di Champions League? Ed ora ecco un’altra ottima scusa per alzare il gomito e ritrovarsi tutti insieme appassionatamente.

A convocare l’allegra brigata è stato Wayne Bridge, appena passato al Manchester City e desideroso di salutare degnamente i compagni di squadra, offrendo loro un giro di birra. Un giro per modo di dire, visto che il party è iniziato al ristorante Zuma, per poi protarsi fino all’alba al nightclub Whisky Mist.

Poi tutti a casa a tentare di smaltire la sbornia, in vista della ripresa degli allenamenti. Tutti? Quasi tutti, visto che il festeggiato e capitan Terry (accompagnato dalla consorte) hanno preferito proseguire la serata al Colony Casino.

Mr. Ferguson predica bene e razzola male

Ma quanto è diabolico Sir Alex Ferguson! Non gli bastava aver proibito ai suoi ragazzi qualunque tipo di festa nel periodo natalizio, ora ha anche intenzione di farli crepare di invidia mentre lui e l’intero staff del Manchester United se la spassano allegramente in dolce compagnia.

Per capire di cosa stiamo parlando, occorre fare un passo indietro e tornare al dicembre dello scorso anno, quando la festa dei Red Devils in vista del Natale, venne interrotta dall’arrivo della polizia, poiché qualcuno aveva denunciato uno stupro.

In seguito a quella vicenda il rude Ferguson multò la squadra, dopo una violenta sfuriata alla ripresa degli allenamenti, culminata con il divieto assoluto di organizzare feste di squadra, specie in prossimità delle feste comandate. E fin qui ci possiamo stare, visto che ogni volta che i ragazzotti si ritrovano insieme non fanno altro che combinar danni.

Ronie e Dinho: in Brasile la festa porta guai

Brasile, terra di samba, di carnevale, di calciatori dai piedi buoni e… di feste fino all’alba. Sarà anche per questo che la maggior parte dei giocatori che approda da quest’altra parte del mondo soffre di saudade e chiede di tornare in patria appena possibile. E sarà per questo che ultimamente si sente parlare spesso di grandi campioni impegnati più a dimenarsi su una pista da ballo che a dimostrare il proprio valore su un campo di calcio.

E’ questa la storia di due fenomeni del calcio giocato, uno nel pieno della propria attività agonistica, seppur in cerca di un riscatto dopo una stagione deludente, ed uno fermo da mesi ai box per l’ennesimo infortunio subito: Ronaldinho e Ronaldo. Cominciamo dal Fenomeno (con la F maiuscola), che domani soffierà sulla sua trentaduesima candelina, ma che ha vouto anticipare la festa e godersi la compagnia di parenti ed amici in una nota discoteca di Rio de Janeiro. E fin qui nulla di male.

Peccato però che ad un certo punto della serata (in realtà era l’alba) un ammiratore abbia insistito un po’ troppo per avere un autografo del brasiliano, che sentendosi strattonato, ha reagito in malo modo, provocando quasi una rissa. La serata si è conclusa con Ronaldo (decisamente alticcio) che ha preferito dileguarsi dall’ingresso posteriore per evitare i flash dei paparazzi.