Fair play finanziario

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Fair play finanziario

Il fair play finanziario è uno strumento che segnerà una svolta nel mondo del calcio. Per la prima volta nella storia, infatti, con esso viene posto un limite alle spese “pazze” che si sono sostenute durante le annate precedenti, in cui vigeva solo la regola del più forte: chi è più ricco compra i calciatori migliori e vince.

Per venire incontro ad un mondo reale in cui un individuo comune deve lavorare 200 anni per guadagnare quello che un calciatore percepisce in una stagione, e per limitare i forti esborsi finanziari da parte dei presidenti dei club europei, verrà posto un limite che non sarà numerico, ma ancora più semplice da stabilire: spendi quello che guadagni. L’obiettivo è il pareggio di bilancio per i club delle 53 nazioni che fanno parte dell’Uefa, sempre più nei guai a causa dei conti in rosso.

Roma ad un passo dagli americani

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A breve la bandiera italiana nella sede della Roma potrebbe essere affiancata da quella a Stelle e Strisce. Secondo gli advisor Rotschild che stanno portando a termine la cessione della società capitolina, è la cordata americana quella con l’offerta più seria in mano. Non fa nulla se per la prima volta nella sua storia la Roma non avrà un presidente italiano, nell’era del fair play finanziario sono i soldi quello che contano, e a quanto pare gli statunitensi offrono più garanzie.

E’ il progetto a convincere. La cordata che ha già, tra i vari imprenditori, gente che di sport ne capisce dato che possono portare “in dote” una squadra di baseball, ha chiaro in mente cosa fare: rilanciare nel mondo il marchio giallorosso, rendendo la Roma quel simbolo del calcio-spettacolo che sono oggi Barcellona e Real Madrid.

Moratti: Calciopoli è stata una truffa

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Stavolta non c’è alcuna provocazione della Juventus, né richieste di scudetti tolti da un tribunale forse troppo frettoloso. Eppure Massimo Moratti torna ancora sulla vicenda-Calciopoli, dimenticando forse per un attimo che anche la sua Inter è finita nell’occhio del ciclone, dopo le intercettazioni portate in aula dalla difesa di Luciano Moggi. Il patron dei nerazzurri approfitta di un intervento ad un seminario di giornalisti sportivi in quel di Coverciano per ribadire la propria posizione riguardo ad uno dei periodi più bui del calcio nostrano:

Il fatto che l’Inter abbia vinto dopo Calciopoli dimostra quanto questa sia stata una vera truffa per il calcio italiano, una prova in più di quanto stava accadendo. Era frustrante quando dicevano che spendevo e non vincevo. Calciopoli è stata una cosa veramente volgare oltre ad una fregatura economica.

Juventus: bilancio ok, ma niente spese pazze a gennaio

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C’è una notizia buona ed una cattiva per i tifosi bianconeri. La buona è che il consiglio d’amministrazione che si è riunito oggi nella sede di Corso Galileo Ferraris ha definito il bilancio della Juventus sanissimo, uno dei più sani (se non il più sano) della Serie A. Ciò significa che se già oggi entrassero in vigore le norme del fair play finanziario, i bianconeri sarebbero l’unica big italiana a giocare le coppe europee senza problemi.

La cattiva è che, per mantenere questa solidità di bilancio, non verranno spese grosse cifre a gennaio. Ciò significa che se non verrà conquistata la qualificazione in Champions League, probabilmente non ci saranno grossi investimenti nemmeno a giugno. Dunque che fare?

Liverpool ad un passo dall’amministrazione controllata, il Manchester United seguirà a ruota

I tempi delle vacche grasse sono finiti, e due dei più grandi club che hanno fatto la storia del calcio, Liverpool e Manchester United, rischiano seriamente grosso. Il club più nei guai è sicuramente il Liverpool che, a differenza dei Red Devils, non ha alle spalle né una dirigenza in grado di appianare i debiti, né utili in bilancio.

Tutti, dai tifosi agli amministratori, fino anche ai calciatori, chiedono un cambio di dirigenza, ma gli americani Hicks e Gillett non ci pensano proprio a mollare. E allora come fare per ripagare i tanti debiti, primo fra tutti quello in scadenza con la Royal Bank of Scotland di 280 milioni di sterline? I presidenti non vogliono sborsare un solo penny, e allora ecco la soluzione prospettata dai tabloid: un ammutinamento da parte della dirigenza per mandare in amministrazione controllata la società.

Serie A, Premier e Liga a rischio fallimento

Forse alla fine ci salverà Michel Platini con il suo fair play finanziario, ma certo è che la situazione economica europea è tutt’altro che rosea. E non si parla dell’economia in generale, ma di quella legata al calcio. Secondo un’analisi effettuata dall’agenzia finanziaria A.T. Kearney, il nostro campionato sarebbe il più in pericolo di tutti, con un tasso di redditività del -12%: in pratica ogni anno ci sono talmente tante perdite, considerando solo il massimo campionato, che per 100 euro investiti se ne perdono altri 12.

Non va meglio alle altre big europee, con la Premier League che presenta un tasso di redditività del -5% e la Liga spagnola con -7%. Un po’ migliore è la situazione in Francia, dove si raggiunge un sostanziale pareggio, ed in Germania dove l’indice diventa positivo, passando a +4%.