Il prossimo top player che il PSG acquisterà si chiamerà Taxe. Non è un calciatore, ma la parola “tasse” in francese. Sì perché questo giocatore costerà agli sceicchi la bellezza di 45 milioni di euro. È l’effetto della nuova tassa sui super ricchi voluta dal Premier Hollande che fa pagare il 75% a chi guadagna più di un milione di euro l’anno. E nella rosa parigina ci sono 18 calciatori più l’allenatore a superare tale soglia.
fair play finanziario
Real Madrid indagato per aiuti statali illegali
Si allarga la schiera di club messi sotto la lente d’ingrandimento della Commissione Europea. Come riportavamo già qualche settimana fa, l’UE stava indagando su alcuni club professionistici (erano venute fuori squadre olandesi, ma si diceva non fossero le uniche) che avrebbero ottenuto degli aiuti dalle pubbliche amministrazioni per migliorare i propri bilanci. Oggi vien fuori un altro nome e stavolta è altisonante: il Real Madrid.
Fair Play finanziario, bene il Milan, male l’Inter
Con la fine del campionato che si avvicina è tempo di bilanci. E quello delle squadre italiane è nel complesso positivo. Dal punto di vista del fair play finanziario si sono date tutte da fare, nel tentativo di rientrare dai debiti, e quasi tutte ce l’hanno fatta. In Serie A non ci sono club che rischiano grosso come PSG o Manchester City, o come il Malaga che la prima sanzione, ovvero l’esclusione dalla Champions League, se l’è già beccata. Ma non è tutto tranquillo.
Aiuti statali ai club di calcio, accade in Olanda
Non si fa in tempo a chiudere uno scandalo nel calcio che se ne apre un altro. Stavolta ci vanno di mezzo 5 club olandesi, ma potenzialmente potrebbero essere molti di più, anche al di fuori dei Paesi Bassi. Lo ha scoperto la Commissione Europea che ha notato strani flussi di denaro tra alcuni Comuni ed i rispettivi club calcistici. L’accusa sarebbe di finanziare le squadre con i soldi pubblici, un danno grave sia dal punto di vista giuridico che da quello del fair play finanziario.
Real e Chelsea, quando il fair play finanziario non vale
Ormai siamo vicini all’entrata in vigore del fair play finanziario. Le nuove regole volute da Platini per fermare le spese folli nel calcio diventeranno realtà dalla prossima stagione. Nonostante questo però alcuni club sembrano non volerne sapere di rispettarle. Una di queste è il Chelsea, un club capace di spendere quasi 100 milioni nel cosiddetto “mercato di riparazione” di gennaio dello scorso anno e che nell’ultima estate ha speso la bellezza di 112 milioni. Tra tre mesi ci riproverà e l’indiziato speciale è Radamel Falcao.
Real Madrid incassi record, ma non è ancora salvo
Dopo la mannaia della Uefa che ha tagliato i bonus a quei club che non hanno adempiuto agli obblighi contrattuali, molti occhi si sono spostati verso quei club super-indebitati. Tra questi c’è anche il Real Madrid che però oggi ha voluto tirarsi fuori dalla bagarre con un annuncio che ha dello straordinario. Per la prima volta infatti un club sportivo ha superato il mezzo miliardo di euro di introiti. Mai nessuno nella storia aveva fatto tanto.
Fair Play Finanziario, colpiti i primi club
L’UEFA fa sul serio e comincia a attuare le prime disposizioni punitiva per le società che non rispettano i principi del cosiddetto “Fair Play Finanziario“. Un punto sul quale Platini spinge moltissimo, e lo dimostra il fatto che è stata annunciata la sospensione temporanea dei premi UEFA per 23 club che non rispettano alcuni dei regolamenti dettati dal Fair Play Finanziario. Tra le società coinvolte spiccano i nomi di Atletico Madrid, Malaga e Fenerbahce.
Fair Play Finanziario, il PSG rischia l’esclusione dalle coppe europee
Spendere e spandere è una pratica che andava bene fino a qualche anno fa. Questo non è stato comunicato agli sceicchi del PSG (ma anche del Manchester City), che di questo passo rischiano seriamente di non vedere i propri club nelle competizioni europee della stagione 2013/2014. Il motivo è presto detto. Alla fine di questa stagione i debiti che sono consentiti ai club europei sono di appena 45 milioni di euro. Questa cifra è quanto i francesi hanno intenzione di spendere per acquistare il solo Lucas.
La Liga rischia il collasso
Siamo abituati a pensare che il nostro calcio stia attraversando una grossa crisi: i litigi tra i club per la ripartizione dei diritti tv, il nuovo contratto tra calciatori e Lega che non viene firmato, il nuovo calcioscommesse, i debiti.
Tutto vero, ma anche gli altri campionati non se la passano bene. Persino la Liga, che negli ultimi anni viene vista come un modello per i successi targati Barcellona, e le sue stelle – in primis il duo Cristiano Ronaldo e Lionel Messi – se la passa male.
Uefa: Platini rieletto presidente, Abete suo vice
Quattro anni fa dovette vedersela con quel colosso che era Lennart Johansson, e vinse per pochi voti. Ieri invece Michel Platini ha avuto gioco facile perché ha dovuto sfidare se stesso. Potevano benissimo risparmiarsi l’incontro i delegati Uefa riuniti a Parigi per le elezioni del presidente della federazione, dato che Michel Platini era l’unico candidato, ma nonostante questo il voto è stato definito “un’acclamazione”.
La forma lascia un po’ perplessi, ma la scelta era piuttosto scontata, visto che con il progetto del Fair Play Finanziario che le Roi stava portando avanti già da qualche anno, non avrebbe avuto senso cambiare il vertice della massima autorità calcistica europea.
A rischio il fair play finanziario?
Tutti i tifosi sanno che il fair play finanziario inizierà a cambiare il calcio a partire dalla stagione 2012/2013. Per questo tutti i club che vogliono garantirsi un futuro di successo dovrebbero – se non lo hanno già fatto – cambiare il proprio modello gestionale puntando sul settore giovanile, su una riduzione del monte ingaggi e in uno stadio di proprietà.
E’ la creatura del presidente Uefa Michel Platini per dare un futuro ad un calcio avvitato in una spirale di spese senza senso, ma potrebbe anche morire nella culla. O almeno essere applicato con uno o più anni di ritardo.
Milan, primi problemi con Ibrahimovic?
Ibrahimovic si sa, è un calciatore imprevedibile. Ma ormai anche la sua imprevedibilità è diventata scontata. Dopo un po’ di tempo si stanca della squadra in cui gioca e comincia a fare storie, lo fece alla Juve, lo ha fatto dopo tre anni di Inter, a Barcellona è durato anche meno di un anno, e cominciano ad arrivare i primi segnali anche per quanto riguarda il Milan.
Sia chiaro, sicuramente i rossoneri potranno contare sullo svedese anche nella prossima stagione, ma sul futuro meno immediato non si può mettere la mano sul fuoco. Prima Ibra ha cominciato a lamentare stanchezza, ieri invece, parlando della Champions League ed in particolare del Tottenham, ha aperto ad un suo futuro in Premier League.
Inter una rivoluzione in attacco a giugno?
Difficile trovare un attacco più fornito di quello dell’Inter: a David Suazo, Samuel Eto’o, Goran Pandev, Diego Milito e Philippe Coutinho, a gennaio si è aggiunto – come tutti sanno – Giampaolo Pazzini per 12 milioni più il francese Biabiany.
A giugno molte cose potrebbero cambiare. Sicuro partente sarà David Suazo, legato ai nerazzurri fino a dicembre dell’anno prossimo – finora non è mai entrato in campo e difficilmente lo vedremo ancora con la maglia dell’Inter.
Juventus: la rinascita parte dallo stadio nuovo, previsti decine di milioni di incassi
L’austerity della Juventus degli ultimi anni potrebbe star volgendo al termine. Con il nuovo stadio di proprietà, che in realtà è una piccola città, gli introiti dei bianconeri potrebbero crescere a dismisura, mettendo la società in una posizione di vantaggio rispetto alla concorrenza sul mercato, almeno italiano.
Se, una volta entrate in vigore le regole del fair play finanziario, non si potrà spendere più degli incassi di bilancio nell’anno solare, il nuovo Delle Alpi potrebbe dimostrarsi una miniera d’oro, in confronto a tutti gli altri club italiani che non possono disporre di una struttura simile. Ciò significa che gli incassi saranno elevati, decine di milioni ogni anno, e di conseguenza lo sarà anche il budget per il campionato.