Italia-Egitto, analisi di una figuraccia

I campioni del mondo sconfitti dai campioni d’Africa. Detta così, può non sembrare una gran cosa, ma andando ad analizzare le due squadre, e soprattutto la partita, ci rendiamo conto che si è trattato di una vera e propria umiliazione.

Partendo dai freddi numeri, basti dire che l’Italia è quarta nel ranking Fifa, l’Egitto solo quarantesimo; l’Italia ha la quasi certezza di partecipare al prossimo mondiale, l’Egitto di certezze ne ha ben poche, visto che è ultimo nel girone che prevede anche Ruanda, Algeria e Zambia, di certo non squadroni. Eppure ieri sera non solo sono stati in grado di sconfiggerci, ma anche di batterci sul piano del gioco.

I motivi di una tale sconfitta possono essere tanti. Con molta probabilità c’è che nella testa dei calciatori c’era la sicurezza di avere già i tre punti in tasca. Eppure sarebbe bastato guardare la partita disputata con il Brasile per capire che l’Egitto non è squadra da sottovalutare. Sotto accusa sicuramente anche le scelte di Lippi, che non ha le idee chiare sull’attacco, ma continua a sbagliare la formazione. La nazionale ha poche idee, il gioco sempre uguale, concentrato soltanto sulle punizioni di Pirlo e sulle sovrapposizioni di Grosso e Zambrotta. Un po’ poco per dei campioni del mondo.

Ligue 1: il Bordeaux crolla dal secondo al quinto posto

Nessuna sorpresa nell’ultima giornata di Ligue 1. Si trattava di un testa-coda, e le squadre favorite hanno vinto tutte. Una giornata troppo facile, in cui l’unica ad effettuare un mezzo passo falso è il Bordeaux, che però affrontava la partita più difficile, contro il Grenoble.

L’impresa di giornata la porta a casa il Psg, una squadra che in passato ha avuto centinaia di problemi, ma che contro il St. Etienne ottiene la quarta vittoria consecutiva che vale il secondo posto in solitaria a soli 4 punti dalla capolista. La vetta comunque resta sempre protetta senza grandi problemi, con un Grosso formato mondiale e tutta la squadra che gira alla perfezione, tanto da andare in rete un pò con tutti i componenti nelle ultime giornate.

Ligue 1: Gorcouff ancora decisivo, Grosso torna al gol

L’unico campionato europeo che vedeva la capolista già distanziarsi dalle altre si è livellato con gli altri su un equilibrio che rende molto più interessanti i campionati nazionali di questa stagione. Il Lione infatti frena la sua corsa in una gara più insidiosa del previsto. Si rivede in campo Grosso, che festeggia il suo ritorno dopo oltre un mese di stop per infortunio con una bella rete. Peccato che i campioni di Francia non brillino in difesa, e così il Lille ha l’opportunità di impattare, e il Marsiglia di avvicinarsi.

I marsigliesi non se lo lasciano ripetere due volte e 24 ore dopo ne approfittano, andando a vincere sul campo del Valenciennes per 1-3. La situazione adesso vede ancora il Lione in vetta al campionato, ma con l’Olympique indietro solo di un punto.

Grosso e Gamberini, quanta sfortuna! Si torna a casa con un referto medico preoccupante

“Tornano a casa”. Con queste tre parole il Prof. Castellacci, il medico della Nazionale, lascia trasparire tutta l’amarezza sulle condizioni dei due calciatori, Grosso e Gamberini, che ieri sera hanno dovuto lasciare il campo anzitempo per infortunio.

Gli stop saranno dovuti anche a problemi piuttosto seri, anche se in campo non sembrava dovessero essere così terribili: un mese di stop per il terzino del Lione, almeno due settimane per il centrale viola.

Italia-Spagna: il fotoracconto della delusione

Ci sono emozioni che non si possono raccontare con le parole. Così avevamo esordito all’indomani della vittoria sulla Francia, che ci aveva permesso di superare il girone e di continuare a cullare il nostro sogno europeo. Parole che alla luce del risultato di ieri sera restano valide, sebbene cambi lo stato d’animo di chi le scrive.

Ma il nostro mestiere ci impone di raccontare anche le emozioni legate alla sconfitta ed è un bene che ci siano immagini ad aiutarci in questo triste compito. Ed allora andiamo a rivivere la serata di ieri, con l’anima ferita e la consapevolezza che si poteva fare di più.

Donadoni è in emergenza: troppo importanti le defezioni per squalifica di Gattuso e Pirlo per contrastare una Spagna schiacciasassi.

La Spagna passa ai rigori, Italia eliminata

Siamo fuori, meritatamente. Buffon trascina una brutta Italia fino ai rigori, ma poi non riesce a compiere il miracolo. Un’ottima Spagna (almeno 20 le occasioni da gol per le Furie Rosse) schiaccia una piccola Italia (solo 4 o 5 tiri in porta), che vive solo di qualche folata dei suoi fuoriclasse, ma in cui si sentono troppo le assenze degli squalificati.

Nell’Italia il posto di Pirlo e Gattuso è preso da Aquilani e Ambrosini. Cassano fa coppia con Toni in attacco. Gli spagnoli invece si presentano con la formazione titolare, con Torres e Villa ad impensierire Buffon.

Olanda, che spettacolo!

La squadra di Van Basten concede il bis. Dopo il 3-0 alla nostra Italia, anche i vicecampioni del mondo affondano sotto i colpi degli oranje. 4-1 è il risultato finale, ad una Francia che non ha mai dato l’impressione della solidità, e che adesso rischia seriamente di uscire dagli Europei, forse anche più dell’Italia.

Nel pomeriggio intanto gli azzurri si fanno fermare da una buona Romania, ma anche da uno sciagurato arbitraggio, sull’1-1, e adesso devono sperare nella correttezza degli olandesi che, nel caso in cui si facessero battere dalla Romania nell’ultima giornata, farebbero qualificare la formazione di Mutu e Chivu, eliminando in un sol colpo le due finaliste di Germania 2006.

Italia-Romania: prove di formazione!

La delusione non è stata ancora completamente assorbita. Troppo fresco il ricordo delle tre sventole che ci hanno svegliato dal sogno di passare agevolmente il turno, buttando sul campo il blasone.

Ma bisogna andare avanti ed usare la sconfitta come punto di ri-partenza, perché nulla ancora è compromesso e se giocheremo da Italia nessun obiettivo può essere irrangiungibile.

Certo, abbiamo più volte ripetuto che la Nazionale Italiana, così come era messa in campo nel primo tempo contro l’Olanda, ben poco poteva fare per arginare le folate orange ed alla fine l’unico colpevole del disastro è stato il buon Donadoni. Ma è ora di cambiare faccia ed il mister sa che questo è l’ultimo appello: il tempo degli esperimenti è finito ed è ora di mettere in campo la squadra migliore, al di là di chi ha contribuito alla qualificazione.