Napoli: Hamsik e Lavezzi sicuri partenti a giugno

La parola calciomercato quest’anno a Napoli suonerà un pò amara. Infatti nel calciomercato in entrata sembra debba muoversi molto poco (Cannavaro prima di arrivare a Napoli è probabile passi un anno nel Milan, e chi arriva è sconosciuto), mentre quello in uscita potrebbe essere piuttosto pesante.

Andando in ordine cronologico, ieri sera il Real Madrid fa sapere di non preoccuparsi più di tanto del rinnovo contrattuale di Lavezzi con i partenopei. Per assicurarsi El Pocho infatti i blancos hanno pronti, per la prossima estate, 40 milioni di euro, una cifra enorme che potrebbe convincere qualunque dirigente, al di là di qualsiasi ragione del cuore.

Calciomercato: chi arriva, chi no, e chi forse

Cominciamo dagli arrivi certi. Anzi, dall’arrivo. Infatti pare sia fatta ormai per Mutarelli al Bologna. Il primo acquisto del mercato di gennaio pare averlo portato a termine la squadra di Mihajlovic, quella che sembra averne più bisogno, approfittando del malumore del forte centrocampista della Lazio, chiuso dalle scelte di quest’anno di Rossi, che giocando con il tridente dà poco spazio a gente come lui.

Probabimente nel messaggino di auguri per Natale a Mihajlovic c’era anche la rassicurazione che Mutarelli arriverà a breve a Bologna, e così l’unica pedina che manca potrebbe essere quella dell’attaccante da affiancare a Di Vaio. Il pressing sulla Reggina per avere Corradi diventa sempre più insistente, dato che su Cruz è stata già messa una pietra sopra tempo fa, Crespo non sembra intenzionato ad andare a Bologna, e Moratti ha appena dichiarato che non ci pensa minimamente a lasciar partire Balotelli.

Cannavaro – Messi, botta e risposta

E’ riconosciuto da tutti come uno dei più forti giocatori al mondo e proprio per questo gode di un’attenzione particolare da parte dei difensori avversari, che spesso si accaniscono contro le sue caviglie (e non solo). Lionel Messi è uno dei calciatori più picchiati della Liga spagnola, sebbene risulti “solo” quarto in questa poco invidiabile classifica, preceduto da Marcos Senna, Santi Cazorla e Aritz Aduriz Zubeldia.

Ma rispetto ai suoi colleghi, la Pulce vanta un altro primato, quello cioè del calciatore che provoca il maggior numero di ammonizioni per interventi ai suoi danni (ben 10 dall’inizio del campionato).

Verrebbe da dire “povero Leo Massi”, ma non tutti sarebbero d’accordo con l’atteggiamento di compassione nei suoi confronti. Tra questi, Fabio Cannavaro, che gioca contro l’argentino almeno un paio di volte l’anno. L’ultima proprio domenica scorsa nella gara vinta dal Barcellona per 2-0, che ha ulteriormente allontanato il Real dalla vetta della classifica. Sentite le accuse dell’azzurro e la risposta della Pulce.

Liga: Real sempre più in crisi, Barça sempre più solo

Sappiamo che per adesso rimane al suo posto, ma l’allenatore del Real Madrid Bernard Schuster se l’è vista davvero brutta sabato scorso. Dopo i numerosi k.o. che stanno arrivando nelle ultime settimane (ultimo in coppa del Re contro una squadra di serie C), perde anche in campionato contro il Valladolid. Se poi aggiungiamo che i punti di distacco dal Barcellona sono ora 5 e che proprio i blaugrana 7 giorni prima avevano rifilato 6 reti al Valladolid, la situazione sembra farsi sempre più grave.

A far precipitare le cose anche l’infortunio di Van Nistelrooy, dato che Higuain si è sgonfiato dopo i 4 gol della partita precendente e l’attaccante più pericoloso dei blancos è stato Cannavaro, il che è tutto dire. La difesa inoltre traballa, e così Schuster ha le ore contate: se non dovesse vincere contro il Recreativo sabato prossimo sarebbe fuori.

Liga: il Barça balla, il Real traballa

Buone notizie per la Juventus, cattivissime notizie per tutte le altre squadre di Champions. La sesta giornata di Liga consegna un Real in piena crisi difensiva, ma un Barcellona degno dei tempi migliori. La squadra di Cannavaro subisce altri due gol dall’Espanyol, “vantando” una delle difese peggiori del campionato, seconda solo al disastroso Gijon e ad un altro paio di squadre.

Tant’è che, due volte sotto, i Blancos si sono dovuti affidare al talento del solito Raul per venirne fuori, e ora, nonostante la vittoria, sono ancora fermi al quinto posto, troppo lontani, se non per i punti, almeno per il gioco espresso, dalla coppia di vertice formata da Villareal e Valencia.

Liga: Barça ancora giù, il Real risorge

Una squadra di Barcellona al primo posto dopo due giornate di campionato era facilmente prevedibile. Ma che questa squadra non fosse IL Barcellona, ma l’Espanyol, questo proprio non poteva immaginarlo nessuno. Come non si poteva immaginare che i blaugrana si ritrovassero addirittura in zona retrocessione, mentre invece in Champions League, al momento, ci va l’Almeria.

Si presenta così la seconda giornata di Liga, che come in Italia vede le grandi squadre partire con il freno a mano tirato. La causa principale stavolta è stata la settimana delle nazionali, con il Barça costretto a giocare con i ragazzini della Primavera contro un super-Santander, e che si salva solo su rigore a 20 minuti dalla fine grazie a Messi appena entrato.

Blatter, consegnaci la Coppa!

Notte di lacrime di gioia, di fuochi d’artificio e di caroselli fino all’alba per festeggiare la conquista del quarto titolo mondiale e chi se ne importa se la Coppa è stata consegnata dal numero uno dell’Uefa Johansson o dal’ultimo dei magazzinieri dell’Olympiastadion di Berlino: l’Italia è Campione del Mondo e ciò che conta veramente è che Cannavaro ha tra le mani il trofeo dei trofei!

Ma a due anni, di distanza il capitano azzurro non ha dimenticato il grave affronto di Blatter, presidente della Fifa, che preferì dileguarsi al momento della consegna, nascondendosi poi dietro la scusa della paura dei fischi. Fabio Cannavaro se l’è legata al dito ed ha voluto prendersi la sua rivincita:

L’esperienza in Germania ha cambiato la vita a tutti noi. Abbiamo creduto in un sogno e lo abbiamo realizzato. Abbiamo alzato una coppa fantastica. Ma ora abbiamo anche un’altra opportunità, quella di zittire tutti: per questo motivo invito il presidente Blatter a consegnarmi la Coppa, ora può farlo.

Tatuaggi e calciatori: Fabio Cannavaro

Il nome dei familiari, moglie e figli, dev’essere una vera e propria fissazione per i calciatori, che non riescono proprio a fare a meno di tatuarseli per tutto il corpo. Certo, il nostro capitano della nazionale Fabio Cannavaro non è ai livelli di Materazzi, ma da questo punto di vista non può invidiargli proprio niente.
Nonostante la lunga carriera e le tante vittorie, il nostro Fabio ha “solo” 6 tatuaggi in tutto il corpo, sparsi un pò ovunque, giusto per non scontentare nessuno. Il tatuaggio diventato più famoso di tutti è quello che si leggeva in rilievo nel momento in cui alzava la coppa del mondo, il nome del figlio Andrea. Ah che bei ricordi.

Cannavaro e l’Italia che verrà

A meno di quindici giorni dal ritorno di Marcello Lippi sulla panchina azzurra, si torna a parlare di nazionale italiana, nonostante il primo impegno sia ancora molto lontano. L’occasione ce la offre un’intervista concessa da Fabio Cannavaro alla Gazzetta dello Sport, in cui il capitano si candida ancora per una maglia al centro della difesa azzurra.

Del resto, già all’indomani dell’infortunio che gli ha impedito di partecipare alla kermesse europea, Cannavaro si era autoeletto capitano fino al 2010, dando la piena disponibilità alla causa della nazionale.

Il ribaltone in panchina non gli ha fatto certo cambiare idea ed ora si dice pronto a prendere per mano una difesa che ha mostrato qualche affanno, per condurla all’appuntamento con la conferma del titolo. Ma che Italia dovremo aspettarci da qui a due anni?

Italia-Spagna: i pronostici, aspettando Toni

Il primo quarto è archiviato: la Germania è la prima semifinalista di Euro 2008, qualificata ai danni di un Portogallo presuntuoso e sceso troppo mollemente in campo. Tra oggi e domani conosceremo i nomi di altre due pretendenti al titolo, mentre per la nostra Italia dovremo aspettare domenica sera. Mancano ancora due giorni abbondanti, ma già la febbre sale e sui quotidiani è guerra di pronostici.

Ognuno è sicuro della propria forza, ognuno è convinto di vincere. Scende in campo addirittura il premier spagnolo, Luis Zapatero, sicuro del 3-2 finale. Per le Furie Rosse, naturalmente!

Previsione ottimistica per una Spagna che non riesce a batterci in sfide ufficiali da ben 88 anni, anche se questo dato fa solo statistica e con quella non si guadagnano punti.

Italia-Romania: prove di formazione!

La delusione non è stata ancora completamente assorbita. Troppo fresco il ricordo delle tre sventole che ci hanno svegliato dal sogno di passare agevolmente il turno, buttando sul campo il blasone.

Ma bisogna andare avanti ed usare la sconfitta come punto di ri-partenza, perché nulla ancora è compromesso e se giocheremo da Italia nessun obiettivo può essere irrangiungibile.

Certo, abbiamo più volte ripetuto che la Nazionale Italiana, così come era messa in campo nel primo tempo contro l’Olanda, ben poco poteva fare per arginare le folate orange ed alla fine l’unico colpevole del disastro è stato il buon Donadoni. Ma è ora di cambiare faccia ed il mister sa che questo è l’ultimo appello: il tempo degli esperimenti è finito ed è ora di mettere in campo la squadra migliore, al di là di chi ha contribuito alla qualificazione.