Ancora
un Miralem proveniente dai balcani. Questo di cognome
fa Pjanić ed è già una bella realtà del calcio professinistico internazionale. 18 anni appena compiuti, ma la classe è quella
di un veterano del pallone, nonostante i margini di miglioramento siano ancora molto ampi.
La sua è la storia dell’emigrante, dalla Bosnia in guerra al tranquillo Lussemburgo, dove comincia a tirar calci al pallone sotto gli occhi di papà Fahrudin (anch’egli calciatore) che cerca di insegnargli i primi segreti del mestiere.
A tredici anni si trasferisce al Metz, squadra nella quale fa tutta la trafila delle giovanili, prima di approdare alla nazionale Under 17 del Lussemburgo, mettendosi in luce come uno dei migliori giocatori dell’Europeo. Da lì cominciarono a piovere titoli sui giornali ed apprezzamenti degli addetti ai lavori, nonché il corteggiamento da parte della nazionale francese, interessata a convocarlo come naturalizzato.