Verso Euro 2008: Russia

L’allenatore che probabilmente ha più esperienza di tutti in competizioni internazionali è sicuramente Guus Hiddink. Il ct olandese ha condotto nella sua carriera già due nazionali che si sono incrociate anche con l’Italia, e ora ci riprova con una nuova scommessa, che solo lui poteva accettare.

Dopo l’exploit di coppa Uefa dello Zenit di San Pietroburgo, i russi ci riprovano con un altro allenatore proveniente dai Paesi Bassi, forse per scaramanzia, certo è che Advocaat avrà dato i suoi consigli al collega connazionale, perchè 6 convocati provengono dalla squadra campione d’Europa. E come la sorpresa di quest’anno, anche questa Russia non va sottovalutata anche se il 99% dei suoi calciatori provengono dal campionato nazionale.

Verso Euro 2008: Germania

Una delle formazioni che ogni anno risultano tra le favorite, ma che poi difficilmente vincono il torneo, è senza dubbio la Germania. I calciatori teutonici, vuoi per il loro campionato molto difficile, vuoi per l’innato spirito di sacrificio e la competenza tecnica indiscutibile, risultano sempre come una delle squadre più difficili da battere, ma poi gli manca sempre qualcosa per fare il salto di qualità.

I tedeschi si presentano agli Europei di Svizzera e Austria con 15 calciatori su 23 provenienti dall’ultimo mondiale di casa, in cui furono eliminati proprio dall’Italia, con una formazione titolare praticamente identica. Quei calciatori sono ancora molto giovani, a parte qualche pedina d’esperienza che ci vuole sempre, e quest’anno saranno anche più preparati, dato il maggior tempo avuto a disposizione, rispetto al mondiale, di preparare un gioco di squadra all’altezza. Anche perchè quelli con meno esperienza, Marin, Jones ed Helmes, sono stati fatti fuori dal tecnico Low dalla lista dei pre-convocati.

Donadoni rifiuta il rinnovo del contratto

Donadoni alza la voce e rifiuta condizioni per il suo contratto. Il mite tecnico di Cisano Bergamasco per la prima volta nella sua carriera usa toni forti e impone le sue regole.
A chi diceva che non era un tecnico di polso, consigliamo di fare due chiacchiere con Abete e vediamo se è ancora dello stesso parere.

Ciò che il boss della Federcalcio voleva imporre al c.t. è un prolungamento del contratto fino al 2010, a condizione che ai prossimi europei l’Italia arrivasse almeno in semifinale.
A quel punto Donadoni ha perso le staffe e ha detto un deciso no a qualsiasi condizione che gli possa togliere serenità, e di conseguenza toglierla anche al gruppo che lo seguirà in Austria e Svizzera.