Reja e Beretta a rischio esonero

La squadra va male? Si cambia allenatore! E’ così da sempre nel mondo del calcio, dove fior di tecnici hanno dovuto subire l’onta dell’esonero, sebbene spesso le colpe fossero da ricercare da altre parti.

Un’onta che potrebbe toccare di qui a poco a due allenatori della serie A, incapaci di tirar fuori le proprie squadre da situazioni di classifica disastrose rispetto alle aspettative. I due “colpevoli” rispondono ai nomi di Edy Reja e Mario Beretta, dopo le deludenti prestazioni offerte nelle gare del pomeriggio.

Mentre scriviamo a Lecce è in corso un summit per decidere il futuro della squadra, un futuro dal quale sembra escluso il tecnico giallorosso. Il pareggio interno con la Reggina ha fatto precipitare la situazione, tanto che il patron Semeraro si è lasciato andare a dichiarazioni che lasciano pochi dubbi sul destino dell’allenatore.

Rafa Benitez non si muove da Liverpool

Della serie: come far cambiare idea ai detrattori dalla sera alla mattina. In questa frase potrebbe essere riassunto il recente passato di Rafa Benitez, un tempo idolo dell’Anfield Road ed ora trattato alla stregua dell’ultimo arrivato. Nei giorni scorsi i bookmakers inglesi accettavano scommesse sul suo esonero, salvo poi chiudere le stesse per eccesso di ribasso.

Il destino dello spagnolo sembrava ormai segnato, tanto che la gara di Champions contro il Real Madrid veniva indicata come una sorta di ultima spiaggia.

Ma il calcio ci ha abituati a non dare nulla per scontato, specie se in panca c’è uno che più volte è stato messo sulla graticola, riuscendo poi a sorprendere tutti e a condurre il suo Liverpool verso le vette più alte. Gli si può rimproverare di non essere riuscito a costruire una squadra competitiva per la Premier, ma appena sente odore di Champions, Rafa non si smentisce, riuscendo in un modo o nell’altro a portare i Reds tra le regine del continente.

Grosseto, esonerato Gustinetti

Incomprensibile decisione da parte della dirigenza del Grosseto, squadra che milita in serie B. Nonostante la squadra stia ampiamente superando le aspettative (era partita con l’obiettivo della salvezza e adesso

Delio Rossi non se ne va

C’è aria di tempesta in casa Lazio dopo le ultime sconfitte che hanno allontanato la squadra di Delio Rossi dai sogni di gloria lungamente cullati. Tutto ciò ha portato all’incrinatura dei rapporti con il tifo più acceso, fino alla contestazione civile, ma pur sempre decisa, in quel di Formello.

A finire sul patibolo il portiere Carrizo e Delio Rossi, reo di non aver indovinato qualche scelta determinante nelle gare clou dell’ultimo periodo. In un clima così infuocato è logico quindi che saltino fuori voci relative all’esonero del tecnico, sebbene lui continui a difendersi dicendo di non aver mai parlato di traguardi ambiziosi.

Da parte sua l’allenatore ha l’appoggio incondizionato della società, che ancora una volta ha ripetuto l’intenzione di andare avanti con la stessa guida tecnica. Rossi resta al suo posto, checché ne dica la curva, e non vuole nemmeno sentir parlare di ultimatum.

Real, Ramos al posto di Schuster

Salta la prima panchina eccellente nel panorama europeo. Non che per noi sia una novità assoluta, visto che se ne parla da settimane, ma pensavamo che il buon Bernd Schuster riuscisse a sopravvivere almeno qualche altro giorno alla guida del Real. E invece ecco la decisione improvvisa: via il tedesco e spazio a Juande Ramos per tentare di salvare il salvabile in una stagione nata sotto una cattiva stella.

Se proprio esonero doveva essere, era più logico anticiparlo a qualche tempo fa, quando la squadra era stata estromessa dalla Coppa del Re. E invece in quel momento un summit della società aveva dato fiducia al tecnico tedesco, seppure “a tempo”, in attesa che il momentaccio passasse senza lasciare troppe vittime sulla sua strada.

Domenica invece è arrivata la sconfitta interna con il Siviglia, ma più che i tre punti persi, quello che ha influito sulla decisione dei vertici del Real è stata l’arrendevolezza dell’allenatore.

Crisi Real, Schuster a rischio esonero

Perdere 2-0 contro la Juventus ci può stare, specie se tra gli avversari si annida un campione del calibro di Alex Del Piero, alla sua seconda-terza giovinezza e sempre più decisivo per le sorti dela Vecchia Signora. E ci può stare pure l’incassare 3 gol dal Malaga squadra di centroclassifica e con poche ambizioni di conquista del titolo. Quello che proprio non ci sta è venire eliminati da una formazione di terza divisione, l’equivalente della nostra Lega Pro (o serie C per i nostalgici).

E’ la sorte toccata ieri sera al Real Madrid, fatto fuori dai sedicesimi della Copa del Rey dal Real Union, squadra non certo abituata a palcoscenici importanti come il Santiago Bernabeu. Gli ospiti partivano da un vantaggio non certo abissale, avendo vinto in casa “solo” per 3-2, tanto che tutti alla vigilia della gara si aspettavano che il Real tra le mura amiche riuscisse a travolgere i malcapitati baschi.

E per certi versi i blancos travolgenti lo sono stati, infilando per ben quattro volte la porta avversaria, fino a condurre per 4-2 quando il cronometro segnava il minuto numero 86. Ma non avevano fatto i conti con Eneko Romo Arangoa, che proprio allo scadere regalava ai suoi la rete della qualificazione.

Domenech sull’orlo del licenziamento, sulla sua panchina un pezzetto di Italia

Rischia grosso Domenech. Molto grosso. L’allenatore capace di mettere d’accordo tutto il mondo sul titolo di ct più antipatico del mondo sta per lasciare vacante questo “trono”. A mettere in pericolo il suo posto sono i disastri della sua squadra degli ultimi anni, ma soprattutto la stampa di casa che non perde occasione per dargli addosso.

3-1 nella partita persa all’esordio contro l’Austria e la vittoria stentata per 2-1 contro la Serbia tre giorni dopo hanno dato torto alla Federcalcio francese che, nonostante la figuraccia degli ultimi europei, era rimasta l’unica a difenderlo.

Zeman di nuovo esonerato

Ancora un licenziamento per Zdeněk Zeman, vecchia conoscenza del calcio italiano. Vista l’impossibilità di allenare grossi club in Italia, il tecnico boemo aveva preferito emigrare, per tentare la fortuna alla