Preziosi: ero ad un passo da Messi…

Quarta in classifica a quaranta punti e lanciata più che mai verso la zona Champions: la Genova rossoblu può permettersi il lusso di sognare in grande, alla faccia di quanti pronosticavano un campionato “tranquillo” ma non eccezionale. Merito di una squadra ben costruita, di un allenatore valido e di una società che ha saputo valorizzare i giovani, indovinando al tempo stesso acquisti “pesanti”.

Merito anche di un presidente, Enrico Preziosi, che pare avere un fiuto straordinario quando si tratta di portare a casa campioni ad un passo dall’esplosione. Quasi sempre, almeno. Tranne quella volta che era sul punto di prendere Lionel Messi, quando ancora non era il fenomeno che tutti conosciamo:

Su segnalazione di  Favero lo avevo portato a Como. Era un ragazzino, costava 50 mila dollari, ma il mio d.s. di allora lo bocciò.

Incredibile valzer di attaccanti a gennaio

Quando si parla di attaccanti, e soprattutto quando si parla di spendere milioni di euro, il primo club che viene in mente è senza dubbio l’Inter. Sono ancora i nerazzurri a tenere banco davanti agli occhi di milioni di tifosi, che si aspettano, viste le premesse, un mercato di gennaio ricco di fuochi d’artificio.

Il primo, nonostante le smentite, potrebbe essere Diego Milito. Preziosi ha detto no al Real Madrid, figuriamoci all’Inter, ma Moratti non si dà per vinto e ritorna all’attacco. L’offerta già faceva paura all’inizio: Milito a gennaio in cambio di Burdisso e Obinna a titolo definitivo, Balotelli in prestito fino a giugno più 30 milioni di euro. Visto il primo no di Preziosi, anziché ritirare l’offerta, Moratti ha rilanciato: se l’argentino arriva a giugno, ha già assicurato che Acquafresca, di proprietà dell’Inter ma in prestito al Cagliari, a giugno si trasferirà in Liguria. E se tutto ciò non dovesse bastare, pare esserci già pronto un altro rilancio in termini monetari, ancora però non quantificato.

Anche Genoa e Sampdoria divorziano: addio al Ferraris

Sulla scia degli esempi di Juventus, Milan e Lazio, anche le due squadre di Genova, Genoa e Sampdoria, potrebbero presto abbandonare il Luigi Ferraris per trasferirsi in un impianto di proprietà. Ma a differenza delle altre squadre che lo farebbero per ricavare guadagni propri e non dover dividere lo stadio con i cugini di Torino, Inter e Roma, queste due squadre lo farebbero perchè costrette.

Visti i costi a cui il comune deve provvedere, dalla continua rizollatura, ai seggiolini, fino all’ammodernamento dell’impianto richiesto dalla Uefa, la giunta comunale genovese ha deciso di mettere all’asta lo stadio per potersi liberare di oneri troppo pesanti. la base di partenza di cui si sente parlare è 35 milioni di euro. Ma vediamo quali sono gli scenari che si aprirebbero nel caso in cui lo stadio venisse venduto.

Alla scoperta dell’oggetto del desiderio di mezza serie A: Davide Lanzafame

Lo scorso anno era considerato una delle migliori promesse del calcio italiano. Era stato mandato in serie B a farsi le ossa, ma all’inizio, tra i molti guai societari del Bari, si era un pò perso. Ironia della sorte, dopo gli anni fantastici con la primavera della Juventus, in cui era diventato anche capocannoniere del campionato, aveva fatto il suo esordio in prima squadra proprio contro il Bari, e a promozione acquisita.

E così, probabilmente per l’arrivo di Perinetti, ex direttore sportivo bianconero, alla corte di Matarrese, Lanzafame finisce a Bari, dove il suo rapporto non idilliaco con Materazzi lo porta anche a finire in panchina. Ora a distanza di 8 mesi sembra che sia più appetito di Ronaldinho ed è arrivato anche alla nazionale Under 21.