Partiamo dicendo che probabilmente non c’è nessun interessamento di Dzeko per la Juventus e viceversa, ma certo è che la telefonata del bosniaco a Barzagli è risultata abbastanza sospetta. Non era né il compleanno del difensore né quello dell’attaccante, ma i due che hanno giocato insieme nel Wolfsburg ieri si sono sentiti per un breve colloquio. La notizia è arrivata alle orecchie dei segugi di Tuttosport che hanno subito pensato ad un interessamento della Juve, con l’attaccante che chiedeva al suo ex compagno come si stava a Torino e se ne valesse la pena di trasferirsi. In attesa di conoscere la verità su quella telefonata, vediamo quali sono i veri obiettivi della Juventus nel mercato di gennaio e giugno.
Edin Dzeko
Premier League: vincono tutte le big, ma che fatica!
Rischiano ma vincono tutte le big della Premier League in questa undicesima giornata di campionato. La capolista, il Manchester City, se la vede brutta in casa del QPR, una squadretta piccola e senza pretese, ma che sta dando diversi grattacapi a molti avversari. La sua punta di diamante è l’ex del Perugia Bothroyd, tanto criticato in Italia quanto osannato in patria. Il centravanti del club londinese prima segna e poi fa segnare un compagno per due vantaggi che spaventano Mancini. Ma prima Dzeko e poi Silva rimettono le cose a posto e a metà secondo tempo Tourè segna la rete che vale la vittoria.
Peccato per il Manchester United che si era nel frattempo avvicinato ai cugini. La squadra del “mito” Ferguson, che oggi festeggia i 25 anni alla guida dei Red Devils e che ad inizio gara è stato accolto da eroe dai suoi giocatori, dagli avversari ed anche dalla quaterna arbitrale, fa una fatica immensa a sfondare contro il Sunderland, tanto che la vittoria arriva proprio grazie ad un’autorete di un ex dello United, Wes Brown, che forse per un attimo ha pensato di far parte ancora della truppa di Sir Alex.
Premier League: Chelsea umiliato, City imprendibile
E’ un sabato di emozioni quello che si vive in Premier League, grazie soprattutto a delle difese un po’ “allegre”, ma anche all’agonismo mostrato in campo dai grandi campioni che affollano il campionato inglese. Il big match era senza dubbio Chelsea-Arsenal, e non ha deluso le aspettative. Dopo la vittoria del City nel derby, i Blues credevano di essere gli unici in grado di fermare la squadra di Mancini, ed invece la vede scappare via a +9. Tutta colpa dell’Arsenal.
I Gunners infatti alternano un primo tempo inguardabile ad una ripresa da 10 e lode, grazie soprattutto ad un Van Persie incredibile e ad un Walcott che da solo vale l’intera squadra. Comincia bene la giornata per il Chelsea, con una dormita della difesa che permette a Lampard di sbloccare il risultato. Lo show di Van Persie comincia poco dopo la mezz’ora, segnando la rete del pareggio. E a pochi istanti dalla fine del primo tempo, un’altra dormita dei Gunners permette stavolta a Terry di riportare in vantaggio i suoi.
Manchester City: tutti contro il Mancio, e l’Inter sogna Tevez
La sconfitta di ieri sera contro il Bayern Monaco potrebbe costare cara a Roberto Mancini. L’ex tecnico dell’Inter ha infatti sollevato un polverone su Carlitos Tevez, ma non solo. Il caso incriminato è avvenuto nella ripresa, quando la squadra era sotto di 2-0 e Mancini ha chiesto all’argentino di entrare. Secondo quanto riferisce il tecnico a fine partita, Tevez si sarebbe rifiutato di scendere in campo e quindi per lui un calciatore che non obbedisce agli ordini non è degno di giocare mai, e per questo Tevez ha chiuso con il City.
Poche ore dopo però è arrivata la smentita da parte del calciatore stesso, il quale ha spiegato che si stava scaldando, ma siccome in panchina c’era molta confusione, non si è capito con il Mancio e dunque lui non ha rifiutato l’ingresso, ma semplicemente non ha capito ciò che l’allenatore gli aveva detto. Ma non finisce qui.
Premier League: clamoroso United, 8 gol all’Arsenal
Avremmo voluto tanto vedere questa partita con l’Udinese al posto del Manchester United, ma ci rendiamo conto che i friulani non possono essere i Red Devils. Sarebbero bastate anche la metà delle 8 reti rifilate all’Arsenal dalla squadra di Ferguson per passare il turno in Champions, ma intanto questa partita deve suonare come più di un campanello d’allarme per i Gunners che ancora non hanno sostituito a dovere i loro campioni appena partiti.
L’Arsenal non è molto sereno, come ha dimostrato anche il crollo contro il Liverpool, e così sul terreno dei campioni d’Inghilterra fanno una figuraccia. A partita ancora aperta Van Persie sbaglia un rigore, e questo porta ad un crollo psicologico che favorisce le tre reti di Rooney, le due di Young, e quelle di Welbeck, Nani e Park (appena 2 minuti dopo l’ingresso in campo). Per l’Arsenal la consolazione sta nel vedere che almeno Walcott c’è con il gol nel finale di primo tempo, e Van Persie si riscatta segnando a metà ripresa.
Premier League: favoloso City, Malouda salva il Chelsea
La seconda giornata di campionato conferma che è il Manchester City la squadra da battere. I ragazzi di Mancini sembrano una corazzata invincibile che soltanto i cali di concentrazione possono battere. Basti dire che nell’ultima gara contro il Bolton in panchina si accomodano Tevez e Balotelli, per capire la qualità della rosa.
Il City mette sotto gli avversari per tutto il primo tempo, Aguero per una volta non è il solito cecchino, ma si mangia l’impossibile, e così bisogna affidarsi alla fortuna per sbloccare il risultato. Un bel regalo lo fa Jaaskelainen che si fa rimbalzare davanti un tiro innocuo di Silva che finisce in porta. Una volta trovato il gol, il City si scioglie e raddoppia, stavolta con Barry. Il Bolton non ci tiene a passare da vittima sacrificale e si fa sotto, prima accorciando con Klasnic, e poi nella ripresa, dopo il terzo gol di Dzeko, segnando ancora, ma il City è troppo forte ed è impossibile togliergli punti.
Amichevoli: Inter strapazzata dal Manchester City
I dubbi della vigilia sono diventati realtà. Come avevamo predetto ieri infatti, il Manchester City non è il Celtic, e se già contro gli scozzesi la difesa a tre traballava, contro gli inglesi è stato un vero e proprio sfacelo. Dell’Inter in campo si vedono solo Julio Cesar che tenta di salvare il salvabile, ed Eto’o che, come al solito, è il primo ad entrare in forma dei suoi compagni. Per il resto sono sempre e solo le maglie celesti a primeggiare.
E’ vero che ancora ai nerazzurri mancano alcuni degli uomini migliori in vacanza, mentre Mancini poteva disporre di tutti gli effettivi perché il campionato inglese comincia tra due settimane, ma in ogni caso non è mancato tanto il tasso tecnico, quanto la testa, visto che ciò che lascia più perplessi è l’atteggiamento dell’Inter che era entrata in campo già sapendo di dover perdere.
Bosnia sospesa dalle competizioni internazionali
Da oggi la Bosnia Herzegovina non è più una nazionale, né un campionato, riconosciuto dalla Uefa e dalla Fifa. La federazione bosniaca non ha uno statuto riconosciuto dagli organismi internazionali
Qualificazioni Euro 2012: Inghilterra e Germania soliti schiacciasassi, la Russia ormai non è più tra le grandi
Non ci sono state grosse sorprese nelle partite di ieri sera valide per le qualificazioni ad Euro 2012. Siamo ormai entrati in quello che si potrebbe definire il girone di ritorno, e più o meno sono state rispettate le previsioni di inizio torneo. Ma andiamo con ordine.
Gruppo A: La Germania non abbassa la guardia e con una doppietta di Klose ed una di Muller stende senza fatica il Kazakistan, squadra di certo non competitiva, e rimane, insieme ad Olanda e Spagna, tra le squadre a punteggio pieno nel proprio girone, dopo che ieri il Belgio aveva tentato di avvicinarsi.
Gruppo B: Probabilmente è questo il girone più interessante perché aperto ad ogni risultato. La Russia non riesce a trovare il gol contro la ben più modesta Armenia, che in casa anche in passato ha dimostrato di vendere cara la pelle, e così le vittorie dell’Irlanda del Trap sulla Macedonia e della Slovacchia con un gol del napoletano Hamsik su Andorra, portano in vetta alla classifica le 3 nazionali a 10 punti, a +2 dall’Armenia, segno che ancora tutto può succedere.
Europa League: Dzeko salva il City, passano tutte le favorite
Quella di ieri sera si può definire la giornata dei rimpianti. Con la sconfitta subita sul campo del Villareal, esce l’ultima italiana dell’Europa League, unica grande squadra ad essere eliminata in questo turno, anche se c’è da dire che di certo gli spagnoli non possono essere definiti squadra materasso. Inoltre con i risultati di ieri, che si vanno ad aggiungere a quelli disastrosi di Champions, il sorpasso della Germania nei confronti dell’Italia nel ranking Uefa diventa ormai non solo cosa fatta, ma si consolida tanto da sembrare impossibile un ri-sorpasso nel finale di stagione come avvenne lo scorso anno.
Un vero peccato anche perché ce la possiamo prendere con l’urna che ha assegnato ai partenopei forse la squadra più in forma tra le trentuno disponibili. Tra le tante big che si sono affrontate in questo turno, solo l’Ajax ed il Benfica sono sembrate in forma, avendo eliminato senza patemi d’animo rispettivamente Anderlecht e Stoccarda. Tutte le altre invece sembravano alla portata del Napoli.
Europa League: stentano le grandi, solo il Bayer Leverkusen ha un piede negli ottavi
E’ evidente che l’Europa League è vista quasi come un “fastidio” da parte dei club dei maggiori campionati europei, i quali concentrano le forze più sul campionato per guadagnare una qualificazione in Champions che per cercare di vincere un trofeo che di solito finisce nelle bacheche dei campionati “minori”.
E così capita che o, come accaduto al Napoli, alcuni dei migliori restano fuori a rifiatare, oppure anche quando vanno in campo tutti, come nel Manchester City, l’impegno non è lo stesso del campionato, e così molte partite finiscono con zero o pochi gol.
Premier League: United di cuore, City di forza, il campionato è tutto loro
Nell’attesa di sapere se il Chelsea ha intenzione di puntare alle posizioni di vertice, sono le squadre di Manchester a tenere banco anche in questa ventitreesima giornata di Premier League. Nella squadra di Mancini c’è l’esordio di Edin Dzeko dal primo minuto, il quale disputa tutta la partita, ma il protagonista resta sempre lui, Carlitos Tevez, anche questa volta a segno con una doppietta. La gara è di quelle da vedere e rivede contro un Wolverhampton che, a dispetto della classifica e della disparità di tasso tecnico sulla carta, disputa una partita di cui andare fieri, anche se ritorna a casa con zero punti.
Al City of Manchester sono gli ospiti a passare in vantaggio con una rete di Milijas. Il forcing dei padroni di casa si concretizza con un gol di Touré a fine primo tempo, seguita ad inizio ripresa dalle reti di Tevez ed ancora del difensore ivoriano. Sul 3-1 sembrava chiusa la partita, specialmente perché a metà tempo l’attaccante argentino fa doppietta e chiude il risultato sul 4-1, ed invece la squadra di McCarthy tira fuori l’orgoglio e va in rete altre due volte, regalando un finale di gara rovente. Finirà 4-3, con la posta piena per il City ma gli applausi tutti per i Wolves.
Mancini: con Dzeko vinciamo il titolo
L’ufficialità arriverà probabilmente il prossimo 5 gennaio, ma oramai il passaggio di Dzeko al Manchester City è stato messo nero su bianco, con tanto di termini della trattativa arrivati in
Dzeko al City, ormai è (quasi) ufficiale
Niente Juventus, Bayern o Real Madrid: Edin Dzeko ha scelto il Manchester City. I presunti capricci di Balotelli hanno spinto i dirigenti della seconda squadra di Manchester ad accelerare sul mercato alla ricerca di un attaccante di peso, e così ecco che questo è stato individuato nel bosniaco più desiderato del mondo.
A convincere il calciatore, che da mesi dichiara di preferire la Juventus, è stato l’ingaggio, 7 milioni a stagione, almeno un paio di milioni in più di quello che gli offrirebbero i bianconeri, mentre a convincere il Wolfsburg pare sia stato il calciatore stesso, ormai impossibile da trattenere in una squadra che non punta più alla Champions League, ma che visto come sta andando quest’anno è già tanto se riesce a salvarsi.