Fantacalcio: nella giornata degli scontri diretti puntare sui “gregari”

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La giornata di campionato che si sta per affrontare è una di quelle che valgono una stagione. Saranno almeno 6 gli scontri diretti, due per la salvezza, due per l’accesso all’Europa e due per lo scudetto, più un derby ad alta tensione tra Palermo e Catania. In giornate come queste in passato i big hanno quasi sempre deluso, a volte perché la partita era studiata talmente bene dagli allenatori che bloccavano i campioni, altre invece perché non reggevano la tensione.

Fatto sta che nelle giornate difficili sono i cosiddetti “gregari” i calciatori decisivi, quelli cioè che sono caratterialmente molto forti, ma la cui tecnica a volte viene sopraffatta dai grandi nomi. In giornate come queste sono loro che escono alla distanza, e potrebbe succedere anche in questo weekend.

Eder: il Palermo in vantaggio sul Genoa

 Sul promettente attaccante dell’Empoli Eder è corsa fra Genoa e Palermo. I rosanero sono in vantaggio su quella rossoblu per il giocatore che ha disputato un ottimo campionato di Serie B.

Il patron Zamparini vuole portare in Sicilia il bomber e domani potrebbe avere un colloquio con la società toscana per discutere il futuro del giocatore.

Italia-Brasile 3-2: la partita del secolo!

Che strani scherzi fa la memoria, quando si tratta di ricordare qualcosa di così lontano nel tempo! Di anni ne sono passati 26 ed all’epoca ero poco più di una bambina, innamorata di quel pallone che rotolava su un campo verde, di quel calcio lento e statico, che a guardarlo oggi fa veramente sorridere.

Dovrei aver dimenticato determinate immagini, sostituendole nella mente con qualcosa di più recente, con scene che nel tempo sono passate davanti ai miei occhi, regalandomi grandi emozioni. E invece ancora adesso, se mi chiedete qual è la partita che più di ogni altra è stampata nella mia memoria e nel mio cuore, non ho dubbi: Italia-Brasile 3-2! Nessuna come quella mi ha emozionato tanto, nemmeno la finale con la Germania e nemmeno la finale in Germania.
A queste ultime dedicherò dei capitoli a parte nelle prossime puntate, ma ora permettetemi di dar sfogo ai ricordi di quell’afoso pomeriggio d’estate del 1982.

Erano le 17 e 15 del 5 luglio e al Sarrià di Barcellona andava in scena la storia, anche se nessuno lo sospettava, guardando le formazioni schierate a centrocampo al momento degli inni nazionali. La “povera” Italia si apprestava ad essere l’ennesima vittima sacrificale dell’immenso Brasile, che macinava bel gioco e risultati e che poteva permettersi anche di pareggiare, per raggiungere la semifinale. L’Italia veniva invece dalla vittoria con l’Argentina, ma ancora non si era placato lo scetticismo degli addetti ai lavori, inviperiti per le deludenti prestazioni degli azzurri nel girone eliminatorio.