Questa volta la Balotellata sarebbe davvero grossa. Usiamo il condizionale perché questa storia ci sembra talmente tanto assurda da sembrare inverosimile, ma se si dimostrasse reale la carriera di Balotelli ne risentirebbe pesantemente, e non solo con l’esclusione dalla nazionale. A parlare è il pentito di camorra Armando De Rosa che racconta della turbolenta visita che Supermario fece a Napoli nel giugno 2010, quando si diceva che quel blitz dovesse essere solo l’anticamera del suo passaggio alla squadra di De Laurentiis.
droga
Padovano, 8 anni di carcere per droga
E’ andata bene a Michele Padovano, l’ex calciatore della Juventus, condannato ad 8 anni e 8 mesi di reclusione per l’accusa di essere coinvolto in un traffico internazionale di droga. Per l’ex attaccante, che era stato arrestato circa 5 anni fa e poi rilasciato, erano stati chiesti 24 anni di carcere.
L’arbitro Moreno arrestato per traffico di droga
Ricordate l’arbitro Byron Moreno, colui che cacciò l’Italia di Trapattoni a calci nel sedere dai mondiali nippo-coreani? Beh, difficilmente gli italiani potranno dimenticare quel nome, considerando che le decisioni prese
Adriano: non sono alcolizzato!
L’aria di casa gli ha restituto il sorriso e la voglia di vivere, dopo i tanti problemi avuti a Milano. Non che Adriano abbia finalmente deciso di mettere la testa
Paul Gascoigne in un reality show
Lo abbiamo criticato, compatito, commiserato a causa di quella debolezza di carattere che faceva da contraltare al suo essere un grande sul terreno di gioco. Siamo arrivati addirittura a pensare
Il ritorno di Gascoigne
Abbiamo seguito le sue vicende con il fiato sospeso, accompagnandolo qua e la tra un ricovero e l’altro, nella speranza di rivederlo un giorno nel pieno della forma. Ormai il
Maradona risponde a Pelè: io drogato? Lui gay
La rivalità c’è, c’è sempre stata, sebbene i due abbiano giocato in epoche diverse. Ma in ballo c’è il titolo di giocatore più forte di tutti i tempi e nè
Gascoigne e Maradona, campioni ritrovati
Eroi in campo, deboli fuori. Capaci di incantare con il pallone tra i piedi, infiammando la fantasia dei tifosi, ma troppo fragili nel carattere, tanto da ritrovarsi schiavi di un vizio che difficilmente lascia scampo. E’ la storia che accomuna Diego Armando Maradona e Paul Gascoigne e, sebbene sia difficile un paragone calcistico tra i due, resta la somiglianza negli eccessi fuori del campo.
I guai del Pibe de Oro sono lontani nel tempo, ma è scontato che il suo nome venga fuori ogni qualvolta ci si trova a parlare di talenti che buttano al vento il grande privilegio che gli è stato concesso, come è accaduto a Paul Gascoigne, ad esempio. Ora Diego ha trovato la sua dimensione ideale, coronando un sogno che inseguiva da tempo, finalmente libero da vizi e schiavitù:
Ero praticamente morto, dopo molti anni ora mi sento felice. Mi sveglio tutti i giorni con una fiducia rinnovata nella vita. Mi sono reinventato, si può uscire dalla droga.
Paul Gascoigne si racconta
Sul suo conto ne abbiamo dette e scritte di tutti i colori, ma quasi sempre basandoci sulle rivelazioni di chi ha avuto la sfortuna di incontrarlo nell’ultimo disastroso anno. Di parole uscite dalla sua bocca, invece, poco o niente, come se bastasse il suo comportamento a descrivere lo stato pietoso in cui versava.
Parliamo di Paul Gascoigne, più volte finito ad arricchire le pagine del nostro blog per vicende al limite del paradossale, con tutti quegli eccessi che ne hanno caratterizzato la vita da quando ha smesso di giocare a calcio. Stavolta, però, Gazza prende la parola e ci racconta dalle pagine del Sun il suo ultimo anno di vita, tra alcol, droga, uscite di testa e ricoveri vari. Tutto comiciò dopo l’operazione all’anca sul finire del 2007:
Non ricordo esattamente quando e perché ripresi a bere dopo l’intervento, ricordo solo che era Natale e che avevo voglia di farmi un goccio. Cominciai con un paio di bicchieri di vino e non mi fermai praticamente più. Dopo una settimana, non ero più in grado di badare a me stesso, così mi spostai al Marriott Hotel di Gateshead, dove mi scolai di tutto, dal vino alle bottigliette di gin del minibar.
Sheryl risponde a Gascoigne
Continua a tenere banco il caso-Gascoigne, dopo le ultime vicende che lo hanno fatto finire in prima pagina per l’ennesimo guaio legato all’uso ed abuso di alcol e droga. Solo
Gazza il tormentato apre il suo cuore ai giornalisti
Il mio compagno di stanza, Jimmy Five Bellies, ha detto che ho più vite di un gatto e ha ragione. Ma questa è l’ultima.
Esordisce così la commovente quanto dolorosa intervista fatta dal Sun a Paul Gascoigne, ritrovato in una stanza d’albergo pochi giorni fa, dopo che era stato dato per disperso la notte di Natale. L’arrivo di Santa Klause lui lo ha festeggiato con un mix di droga e alcool, ma ora è pentito e chiede aiuto. Anche per questo parla di ultima possibilità e chiede aiuto a tutti attraverso le pagine del giornale inglese, soprattutto ai suoi figli.
L’alcool e la droga lo hanno ucciso più volte, ha ammesso, e noi non stentiamo a credergli nemmeno quando dice che l’essere ricoverato nella clinica di igiene mentale lo ha fatto morire ancora un’altra volta. Una parte di sè non si riprenderà mai da quel momento, e forse è l’unico caso al mondo di persona che, dopo il ricovero, sta anche peggio di prima.
Gascoigne ha un nuovo amore!
Di lui e delle sue bravate abbiamo parlato abbondantemente su queste pagine, ma mai potevamo immaginare di finire per raccontarvi di una sua storia d’amore. Ci riferiamo a Paul Gascoigne,
Gazza, 10 mesi di declino
Ancora Paul Gascoigne a tenere banco sulle prime pagine dei giornali, in quella che potrebbe essere una delle sue ultime apparizioni mediatiche. Non per fare da menagrami, ma se continua di questo passo, tra non molto ci toccherà preparare un elogio funebre dell’ex campione inglese, sempre più alle prese con i guai legati all’abuso dell’alcol.
E’ di un paio di giorni fa la notizia dell’ennesimo arresto per aggressione e danneggiamenti, che lo porterà probabilmente al terzo ricovero in pochi mesi. Ma questa non è che la punta dell’iceberg.
Difficile trovare una data di inizio per il suo declino, visto che già da quando correva dietro ad un pallone era ben noto ai paparazzi per le sue notti brave all’interno di locali più o meno alla moda. Lo salvava all’epoca il fatto di saper incantare le folle con le sue giocate, di fronte alle quali tutto passava in secondo piano. Ma ora non ha più scudi dietro i quali ripararsi e a guardarlo sembra solo la controfigura del campione ammirato sul campo.