La Pulce argentina, anche durante la finale della Coppa del Mondo contro la Germania, più di una volta si è piegato sulle ginocchia dimostrando di avere dei conati di vomito. Poi ha continuato a giocare. A questo punto ci si chiede se il vomito di Messi sia da legare al doping.
Doping
La Champions League della Juventus del ’96 potrebbe essere revocata
Nubi sempre più scure si addensano sul cielo di Torino. Non bastavano i due scudetti revocati e la retrocessione in Serie B per Calciopoli. Adesso a pendere sulla testa della Juventus è anche il rischio di revoca della Champions League vinta nel 1996 ai danni dell’Ajax. Era la Juventus dei Vialli, Ravanelli e di un giovanissimo Del Piero che pochi mesi dopo vinse a Tokyo anche la Coppa Intercontinentale. Ebbene, secondo un’inchiesta giornalistica olandese, la squadra di allora era drogata.
Lippi: in passato ci facevano iniezioni di vitamine
La morte di Piermario Morosini continua a far parlare soprattutto in vena polemica. Se si considera poi l’allarme lanciato da Zeman, che parla di un calcio incapace di uscire dalle farmacie, allora la situazione continua a destare ben più di un sospetto. Marcello Lippi, tecnico campione del mondo con la nazionale italiana nel 2006 ha parlato di iniezioni di vitamine che gli venivano somministrate in passato dai massaggiatori. E non solo, dà qualche dettaglio sul suo futuro e fa una scommessa sulla lotta scudetto.
Ufficiale: Adrian Mutu al Cesena
Se ne parla da settimane, ma l’ufficialità è arrivata solo nella giornata di oggi: Adrian Mutu è passato dalla Fiorentina al Cesena a titolo definitivo. A rendere nota la trattativa andata a buon fine è la stessa società viola con un comunicato:
Adrian Mutu è stato ceduto a titolo definitivo al Cesena Calcio. La Fiorentina ringrazia Adrian per le stagioni sportive trascorse insieme e gli augura i migliori successi per il prosieguo della sua carriera professionale.
Dieci giocatori del Barça sottoposti a test antidoping
Non accenna a placarsi la tempesta scatenata dall’emittente madrilena Cadena Cope, che qualche giorno fa aveva lanciato pesanti sospetti sui giocatore del Barcellona, ma anche su chi avrebbe il compito di occuparsi di controlli antidoping. A detta della radio (che citava comunque fonti vicine alle merengues) il Real Madrid era in procinto di chiedere controlli “seri” sui blaugrana, per verificare che fossero realmente a posto con le norme antidoping.
Un’accusa così diretta non poteva non portarsi dietro uno strascico di reazioni, tanto che il Barcellona ha minacciato il ricorso alle vie legali per difendere la correttezza dei propri giocatori. Nel frattempo Florentino Perez, presidente del Real Madrid, si è tirato fuori dalla storia, facendo sapere di non avere nulla a che fare con la vicenda. E fin qui è storia vecchia. La novità è arrivata oggi alla Ciudad Deportiva, quartier generale del Barcellona, dove si sono presentati due ispettori per effettuare controlli a sorpresa su ben 10 giocatori.
Kolo Touré positivo ad un controllo antidoping
Brutte notizie per Roberto Mancini, tecnico del Manchester City, che per qualche tempo dovrà fare a meno di Kolo Touré, trovato positivo ad una sostanza proibita durante un controllo antidoping.
L’ombra del doping sulla Spagna campione del mondo
C’è aria di bufera nello sport spagnolo, in seguito ad una vasta operazione antidoping che sta coinvolgendo sempre più protagonisti. Qualche giorno fa era stata fermata una delle professioniste più rappresentative dell’atletica leggera, Marta Dominguez, oro nei 3000 siepi ai Mondiali di Berlino del 2009. Insieme a lei sono finiti in carcere l’allenatore, il manager ed il medico, tale Eufemiano Fuentes, già noto alla giustizia iberica per il coinvolgimento nello scandalo che sconvolse il mondo del ciclismo quattro anni fa. Cosa c’entra tutto ciò con il calcio?
C’entra eccome, perché pare che il dottore in questione abbia confessato ad un compagno di cella di essere a conoscenza di casi di doping nel mondo del calcio. E non stiamo parlando di casi isolati, magari presenti nelle serie inferiori, ma di atleti che hanno fatto parte della nazionale spagnola campione d’Europa e del mondo nel biennio 2008-2010:
Se parlassi, tutto il calcio spagnolo tremerebbe e toglierebbero all’istante il titolo mondiale ed europeo alla nazionale.
Il mea culpa di Mutu
Dove sarebbe arrivata la Fiorentina la scorsa stagione se avesse potuto contare sull’apporto di Adrian Mutu? Difficile saperlo, ma è certo che la lunga assenza del rumeno non ha facilitato
Batosta Mutu, confermati i 17 milioni di risarcimento al Chelsea
Ancora nei guai Adrian Mutu, con i fantasmi del passato che ritornano a farsi sentire. Mentre il calciatore viola sta scontando una seconda squalifica per doping, stavolta per la positività
Doping: Mou accusa, il CSKA si difende
Gli è capitata la compagine più abbordabile tra quelle rimaste a contendersi il massimo titolo a livello continentale, ma evintentemente per lui non è abbastanza, se è vero che sta cercando in tutti i modi di movimentare la vigilia. Parliamo di Josè Mourinho, mago dell’ars oratoria e specialista nel creare polemiche anche laddove non ce ne sono. Scusate la presa di posizione, ma mi sembra piuttosto curioso che un allenatore del suo calibro, alla guida di uno degli organici più completi a livello internazionale, tiri fuori la storia del doping per distogliere l’attenzione dal quarto di finale di Champions League.
Bersaglio delle sue critiche (e delle sue accuse) è il CSKA di Mosca, prossima avversaria dell’Inter in Champions. L’episodio al quale fa riferimento lo Special One è quello che ha visto coinvolti i giocatori Berezutski e Ignashevich, trovati positivi ad una determinata sostanza nel dicembre scorso e squalificati per una sola giornata:
C’è qualcosina di grigio nel cammino del Cska in Champions: se vanno due giocatori al controllo antidoping e gli trovano sostanza non permessa c’è qualcosina di grigio.
Mutu: la madre lo difende, il Coni lo sospende
Adrian Mutu è colpevole o innocente? Assumeva pillole per bloccare l’appetito, pur conoscendo la loro pericolosità, o ha semplicemente sbagliato scatola, dimenticando di consultare il foglietto illustrativo? Forse un giorno
Squalifica Mannini-Possanzini: serie A e B pronte allo stop
Un altro punto a favore di quanti sostengono che la giustizia italiana (anche quella sportiva) fa acqua da tutte le parti. Della vicenda abbiamo già trattato qualche ora fa, ma alla luce delle dichiarazioni di Corioni, vale la pena tornare sull’argomento. Parliamo naturalmente del fatto del giorno, ovvero della squalifica di un anno comminata a Daniele Mannini e Davide Possanzini per doping, che doping non è, visto che i due erano completamente “puliti” al momento delle analisi.
L’unica loro colpa è stata quella di presentarsi con una ventina di minuti di ritardo al cospetto dei medici incaricati delle analisi, dopo una gara di 13 mesi fa. Non abbiamo sottomano la legislazione sportiva e non possiamo quindi esprimerci in proposito, ma appare alquanto bizzarra la decisione del Tas nei confronti di due calciatori che non si sono sottratti al proprio dovere, seppure con qualche minuto di ritardo. Naturalmente la vicenda ha scatenato aspre polemiche da nord a sud, tanto che il Presidente del Brescia, Gino Corioni, sta tentando di trovare alleati per protestare contro la sentenza:
L’Aic vuole fermare i campionati di A e B. La proposta ha già trovato il consenso del presidente della Lega, Antonio Matarrese. Adesso, però, bisognerà sentire tutte le società e quindi non so se la cosa andrà effettivamente a buon fine.
Carlo Petrini ritorna a denunciare il doping in un’intervista shock su Sky
“Un adolescente su tre è disposto a fare uso di sostanze illecite pur di raggiungere il successo nel mondo del calcio. La cosa ancora più inquietante è che il 10% di loro si dichiara ‘pronto a morire per uso di questo sostanze’, pur di assomigliare al proprio idolo sportivo”
Questa è la miglior presentazione che si può fare di Carlo Petrini, calciatore degli anni ’70 di Milan, Bologna, Genoa, Roma e tante altre squadre. Uno dei pochi che, a causa della sua malattia e di quella che ha colpito suo figlio a soli 19 anni (e per la quale è morto), ha il coraggio di denunciare a voce alta il doping nel calcio. Ieri l’intervista a Sky ha riaperto una delle ferite più grosse del calcio italiano, e potrebbe avere echi importanti.
Petrini da più di 10 anni si batte per far emergere la verità su un mondo che sembra tutto rose e fiori, ma che in realtà è “molto ipocrita“, fatto non solo di doping, ma anche di partite truccate, scommesse, soldi in nero e sfrenatezze sessuali, come ha denunciato in molti suoi libri, purtroppo mai pubblicizzati sui media tradizionali perchè piuttosto scomodi.
Rubata la biografia scottante di Zidane!
Ebbene si, ci tocca trattare anche di questo! Non bastavano sospetti e polemiche in casa nostra, ora ci si mettono anche i francesi a crear caos intorno al mondo del