Premier League: Kuyt e Lampard riaprono il campionato

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Chi pensava che il Chelsea fosse fuori da tutti i giochi deve ricredersi, il campionato inglese è più aperto che mai, anche se ora non si può più sbagliare. Forte del vantaggio di punti sulle inseguitrici, il Manchester United che si presenta ad Anfield contro il Liverpool è molle e senza grinta. Oltre ad un palo colpito da Berbatov non fa nulla, mentre i Reds sembrano davvero indiavolati.

Poi ci si mette anche la difesa degli ospiti, per una volta non impeccabile, che regala almeno due delle reti con cui il Liverpool indirizza la partita, ed infine la grande serata di Kuyt, che segna una tripletta e porta la terza sconfitta in campionato all’armata di Ferguson che ora non può dirsi più così tranquilla come pochi giorni fa.

Europa League: Dzeko salva il City, passano tutte le favorite

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Quella di ieri sera si può definire la giornata dei rimpianti. Con la sconfitta subita sul campo del Villareal, esce l’ultima italiana dell’Europa League, unica grande squadra ad essere eliminata in questo turno, anche se c’è da dire che di certo gli spagnoli non possono essere definiti squadra materasso. Inoltre con i risultati di ieri, che si vanno ad aggiungere a quelli disastrosi di Champions, il sorpasso della Germania nei confronti dell’Italia nel ranking Uefa diventa ormai non solo cosa fatta, ma si consolida tanto da sembrare impossibile un ri-sorpasso nel finale di stagione come avvenne lo scorso anno.

Un vero peccato anche perché ce la possiamo prendere con l’urna che ha assegnato ai partenopei forse la squadra più in forma tra le trentuno disponibili. Tra le tante big che si sono affrontate in questo turno, solo l’Ajax ed il Benfica sono sembrate in forma, avendo eliminato senza patemi d’animo rispettivamente Anderlecht e Stoccarda. Tutte le altre invece sembravano alla portata del Napoli.

La Roma soffierà Kuyt a Benitez?

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Dirk Kuyt è da tempo nelle mire di molti club europei, in particolare dell’Inter, essendo stato il primo nome sulla lista che Benitez ha presentato a Moratti appena ingaggiato. La scorsa estate poi saltò tutto, ufficialmente per le richieste troppo alte del Liverpool, ma in realtà perché, avendo la squadra più forte d’Europa, dopo aver speso tanto Moratti ha preferito non sborsare più un euro.

Ora, come ogni volta che si riapre il mercato da due anni a questa parte, Kuyt è nuovamente con le valigie in mano, e la destinazione pare possa essere Roma, sponda giallorossa. La situazione dalla scorsa estate è cambiata. Il Liverpool ha un incredibile bisogno di soldi, Kuyt non è più considerato come vice-campione del mondo, ma un attaccante come tutti gli altri, ha subìto qualche infortunio di troppo e oggi, dopo 14 giornate di campionato, ha segnato appena due gol. Un po’ poco per un calciatore valutato 20 milioni di euro.

Inter: Kuyt, Montolivo e tanti italiani sul taccuino di Branca

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L’Inter ha deciso di pianificare il mercato del futuro per dare una squadra solida a Benitez, soprattutto con calciatori a lui graditi. Il piano prevede molte novità rispetto al passato, di cui due sono sostanziali: puntare sui giovani (e non sui campioni già affermati), e soprattutto sugli italiani.

Il primo nome però è come al solito quello di Kuyt. Con il cambio ai vertici societari del Liverpool non è più così sicuro che l’olandese possa lasciare l’Inghilterra, ma intanto l’intenzione è quella di investire qualcosa come 14 milioni di euro a gennaio. Se accettano bene, altrimenti l’attenzione si sposterà su altri obiettivi.

Inter: il sogno si chiama Torres, l’incubo la cessione di Milito

 Il mercato dell’Inter è in fermento. Con Benitez sono cambiati gli obiettivi e secondo la stampa oltremanica i desideri dell’allenatore spagnolo sono Javier Mascherano e Dirk Kuyt. I due giocatori del Liverpool potrebbero seguire alla Pinetina il loro ex tecnico, anche se l’olandese ha dichiarato che rispetterà il contratto con i Reds. In casa nerazzurra, però, a tenere banco è la questione legata all’attaccante. Diego Milito è in bilico, Fernando Torres è il sogno.

Milito:

E’ stato il grande protagonista delle vittorie stagionali. L’argentino, dopo la doppietta nella finale di Champions League, ha strizzato l’occhio al Real Madrid, proprio in quel Santiago Bernabeu, in cui ha giocato la partita più importante della sua carriera. La scorsa settimana il Principe del Vernal ha fatto retromarcia e tramite il suo procuratore ha fatto sapere di essere disposto a rimanere a Milano.

Juventus: Benitez dice sì

Ormai è fatta, se la Juve dovesse assicurare al 100% che le promesse fatte a Benitez nei giorni scorsi saranno mantenute, il tecnico spagnolo sarà il prossimo allenatore dei bianconeri.

Champions League quarti di finale ritorno: Chelsea-Liverpool 4-4 d’altri tempi, passano i “Blues” di super-Lampard (doppietta). Bayern-Barcellona 1-1, segna Ribery

Chelsea-Liverpool 4-4
Bayern Monaco-Barcellona 1-1

Chelsea-Liverpool: alla faccia di chi aveva parlato di gare a senso unico e qualificazioni già decise all’andata: il grande cuore Liverpool ha provato in ogni modo, fino all’ultimo respiro, a sovvertire un pronostico sfavorevole dopo l’1-3 di Anfield, anche nonostante l’assenza del capitano e leader carismatico Steven Gerrard. “Reds” in vantaggio al 19’ con una punizione di Fabio Aurelio mal valutata da Cech, che si lascia sorprendere; al 28’ ecco il raddoppio su rigore di Xabi Alonso, che si era procurato il fallo, e solo dopo questi due schiaffi in pieno viso si sveglia il Chelsea. La ripresa inizia con i “Blues” che mettono in campo tutt’altro piglio, tanto da accorciare con Drogba, pareggiare con Alex (su punizione violenta che effa il sempre positivo Reina) e trovare persino il vantaggio con Lampard. Finita qui? Tutt’altro, perché Lucas prima – con la complicità di Essien, che devia il pallone e spiazza il proprio portiere – e Kuyt poi ribaltano la situazione in 2’: ora al Liverpool basterebbe una rete per ritrovarsi in semifinale. Benitez gioca il tutto per tutto con Babel per Arbeloa, terzino destro piuttosto didattico, ma si sbilancia e subisce il 4-4 con un colpo di biliardo di Lampard al 44’, a chiudere definitivamente i giochi. Il buon Arrigo Sacchi ama ripetere che le partite più belle non sono quelle con il maggior numero di gol realizzati, ma ci sentiamo di dissentire: con tutte queste emozioni non c’è stato tempo per la noia.