Diritti tv, ecco come saranno ripartiti tra i club di Serie A

Non saremo l’Inghilterra, ma ci stiamo avvicinando. Nella stagione 2012/2013 i club di Serie A si spartiranno una mega-torta per i diritti televisivi: 966 milioni di euro. Quasi un miliardo per un solo anno lascia intendere che si tratta di un mercato importantissimo, specialmente per i tempi che corrono. E questa cifra dovrebbe essere uguale anche per le prossime due stagioni. Ma come saranno divisi tutti questi bei milioncini?

Inter, Paolillo minaccia: “non compriamo dalle piccole”

Foto: AP/LaPresse

Continua il braccio di ferro sui diritti televisivi tra le 5 grandi del calcio italiano (Inter, Milan, Juventus, Napoli e Roma) e tutte le altre. Dopo la minaccia di andare a giocare in Ligue 1 o in Premier League fatta dal presidente juventino Andrea Agnelli, oggi è la volta di Ernesto Paolillo, amministratore delegato dell’Inter, che propone una sorta di “ripicca”:

Le grandi potrebbero scambiarsi tra di loro calciatori e non prendere calciatori dalle altre squadre e lo si puo’ dire con assoluta trasparenza. Se da una parte vengono portati via soldi alle cinque grandi, è evidente che poi non si vanno a regalare soldi alle piccole.

Ghirardi: “15 club trattati come poveracci”

Foto: AP/LaPresse

Anche nel giorno del venerdì santo volano parole grosse tra i dirigenti dei club di Serie A. Ormai la partita è tra i primi 5 club per numero di tifosi (Juventus, Milan, Inter, Roma e Napoli), e tutti gli altri, l’oggetto del contendere sono i 200 milioni dei diritti televisivi.

Dopo la lite dei giorni scorsi tra Lotito e De Laurentiis, e la proposta di Lazio, Udinese e Cagliari di coinvolgere il bacino d’utenza e non i tifosi che si recano allo stadio (come volevano le big), a prendere la parola è Tommaso Ghirardi, presidente del Parma che di solito parla poco, ma quando parla si fa sentire.

Lotito-De Laurentiis: è rissa!

Foto: AP/LaPresse

Altro che calcio, forse avrebbero fatto bene a presiedere qualche circolo pugilistico. Claudio Lotito e Aurelio De Laurentiis, rispettivamente presidente della Lazio e del Napoli, hanno avuto un incontro piuttosto “ravvicinato” martedì sera durante una cena per discutere dei diritti televisivi, ma soltanto oggi il fatto viene reso noto dalla Gazzetta dello Sport.

Secondo la ricostruzione dei fatti, il motivo del contendere sarebbero i 200 milioni dei diritti televisivi che devono essere spartiti tra i 20 club di A. Evidentemente i due non erano molto d’accordo sui criteri, tanto che prima è volata qualche parolina di troppo, poi si è passati agli insulti, agli spintoni, ed infine alle mani.

Calcio senza crisi, il fatturato dei club mondiali migliora rispetto al passato

Altro che crisi. Se quasi tutti i settori della vita “normale” risentono della recessione economica mondiale, sembra che il calcio sia rimasto completamente ai margini di questa ondata terribile. I conti effettuati dall’agenzia di consulenza finanziaria Deloitte, e presentati nella relazione Football Money League 2009, parlano chiaro: quasi 4 miliardi di fatturato solo nella stagione 2007/2008, 5% in più rispetto alla precedente.

Sembra quasi che gli europei possano rinunciare a tutto, dalle auto ai vestiti, finanche a mangiare, pur non perdersi le gesta della propria squadra del cuore. A guidare la classifica delle 20 squadre con il fatturato più grande al mondo, per il quarto anno di fila è il Real Madrid con ben 365,8 milioni di euro (quasi 15 in più rispetto alla stagione precedente).

Ritorna 90° minuto

C’era una volta 90° minuto ed il faccione rassicurante di Paolo Valenti, che per primo ci mostrava i gol della domenica dagli schermi di Mamma Rai: quanta nostalgia per quegli anni e per quei volti… Poi arrivò la concorrenza spietata della tv commerciale e di quella a pagamento e la leadership della Rai cominciò a scricchiolare pericolosamente. Fino alla resa totale, davanti a richieste che la tv di Stato non era più in grado di sostenere, per la delusione di milioni di italiani che assistevano alla morte di una trasmissione storica.

Alla fine però, quel che contava realmente era la possibilità di vedere gli highlights delle gare e, facendo buon viso a cattivo gioco, ci siamo accontentati delle proposte della tv commerciale, che si era assicurata i diritti in chiaro per le gare della serie A.

Ora però Mamma Rai ha deciso di riprendersi quanto le era stato tolto, trovando un compromesso con la Lega calcio per le prossime due stagioni. Lo avevamo già anticipato ieri, quando le parti non erano ancora arrivate all’accordo, pur essendo sulla buona strada.

Caos societari: Avellino e Messina rischiano di non iscriversi al campionato

Nel campionato di serie B non tira una buona aria. Sarà che non viene molto calcolato dai media, o che i diritti televisivi, dopo il picco della retrocessione della Juve, sono completamente scomparsi. Fatto sta che nella serie cadetta e in C l’iscrizione di molte società per il prossimo anno è in pericolo.

Sembra momentaneamente sistemata la situazione dello Spezia, che con la retrocessione venderà i suoi migliori pezzi per salvare la società, oltre che grazie all’aiuto popolare dell’associazione “Lo Spezia siamo noi“. Molto peggio se la passano Messina e Avellino. I siciliani hanno perso il loro presidente, Franza, in maniera definitiva, dopo le dimissioni presentate qualche giorno fa. L’Avellino invece, dopo la retrocessione in C, ha visto i suoi debiti aumentare talmente tanto da mettere in difficoltà il presidente irpino.