Associazione Sportiva Roma

Foto: AP/LaPresse

Associazione Sportiva Roma

6 GIUGNO 1927. E il dì di seguito, 7 giugno.
Giorni frenetici e concitati, istanti impressi nelle pagine della storia del calcio italiano e scolpiti nelle menti di chi, da lì a un battito di ciglia, si sarebbe potuto definire tifoso della Magica. Il calcio laziale era fino ad allora rappresentato da quattro club: la Società Fascista Fortitudo Pro Roma, l’Alba Audace, il Roman Football Club e la Lazio. Ma l’idea, in qualche maniera, parve geniale fin da subito: fare di quattro squadre differenti un’unica struttura, unire forze e obiettivi, procedere insieme. Le trattative vennero avviate in modo repentino. Quattro mura per quattro presidenti: Italo Foschi per la Fortitudo, l’onorevole Ulisse Igliori per l’Alba Audace, l’avvocato Vittorio Scialoja per il Roman Football Club e Giorgio Vaccaro per la Lazio.

Roma – Juve: storia di una rivalità che non c’è più

C’era una volta Roma-Juve e c’erano due presidenti schietti ed ironici che non le mandavano certo a dire, trincerandosi dietro la diplomazia, ma affonfavano i colpi al momento opportuno. Che tempi ragazzi! Finiva la partita e non aspettavi la moviola per sapere se il fuorigioco c’era o no, ma aspettavi di sentire le dichiarazioni incrociate di Viola e Boniperti per assistere al solito show di fronte alla telecamere.

Un episodio fra tanti, il più eclatante, ricordato ancor oggi dai tifosi di fede giallossa. Era il 10 maggio 1981, Roma e Juve lottavano per il titolo (altri tempi, lo so). Turone (ricordato quasi esclusivamente per quell’episodio) infilò la porta bianconera, quando mancava un quarto d’ora alla fine della gara, ma l’arbitro Bergamo annullò per fuorigioco.