La Bombonera: gioiello argentino!

Dopo la presentazione degli stadi che ospiteranno gli Europei del prossimo mese, continuiamo il nostro viaggio alla scoperta degli impianti più suggestivi del mondo. Finora abbiamo dato ampio spazio agli stadi in giro per l’Europa, dimenticando che anche in Sudamerica, ad esempio, vi sono strutture altrettanto importanti, per cui vale la pena spendere due parole.

Stavolta quindi facciamo tappa a Buenos Aires per visitare la Bombonera, uno stadio che ha fatto la storia del calcio argentino ed ha visto giocare grandi campioni di tutte le epoche, primo fra tutti Diego Armando Maradona.

Cominciamo col dire che il curioso nome dell’impianto è un realtà un soprannome, affibbiatogli da uno degli architetti ed è dovuto alla sua somiglianza con una scatola di bombones (cioccolatini), che l’architetto stesso ricevette in regalo il giorno prima dell’inaugurazione.

Maradona show a Cannes!

Ennesimo show di Maradona dopo i tanti, tantissimi ammirati con la palla tra i piedi nei suoi anni migliori. Stavolta il pallone lo usa solo per la gioia dei fotografi appostati ai lati della passerella: uno, due, dieci palleggi per dimostrare che la magia di quel piede sinistro non si arrende all’età che passa.

Ieri a Cannes gli occhi erano puntati solo di lui, neanche fosse un attore di grido o un’attrice da sogno. Eppure c’era curiosità per il documentario sulla sua vita presentato dal regista serbo Kusturica al Festival francese.

Un docu-film di 90 minuti che farà discutere non poco, come sempre del resto quando ad aprire bocca è sua Maestà, Diego Amando Maradona. Ne ha per tutti il Pibe de Oro: da Matarrese a Pelè, fino a toccare temi internazionali che fanno riflettere sullo stapotere Usa. Gli si può rimproverare tutto, ma bisogna ammettere che, pur nella sua visione contorta di determinati eventi, qualche verità l’ha sempre detta, esponendosi in prima persona.

Pelè: Maradona dovrebbe perdere i titoli perché era dopato

Nella sua biografia tracciata qualche mese fa su queste pagine, avevo volutamente evitato di raccontare il Maradona fuori dal campo, limitandomi a cantarne le imprese sportive, la gioia che riusciva a regalare ai miei occhi nel vederlo giocare.

Ma ora eccola l’occasione per tornare a parlare di lui, di quel lato oscuro che lo ha accompagnato per gran parte della sua carriera, pur non intaccandone il mito, perché Maradona è stato grande a prescindere. Ma c’è chi non pensa che come me e, dall’alto della sua esperienza sportiva e della sua fama internazionale, esprime il suo disappunto verso chi non ha punito a sufficienza Maradona per gli errori commessi:

Maradona dovrebbe perdere tutti i titoli che ha vinto. Perché? E’ risultato positivo ai controlli antidoping.