Mourinho: “Kakà è un mio giocatore”

 Inizia finalmente la prima giornata di Liga, e con lei iniziano anche le conferenze stampa di Josè Mourinho. Dello Special One si può dire tutto, tranne che le sue dichiarazioni siano banali.  Anche oggi ha risposto alle domande dei giornalisti,  a partire dal mercato (soprattutto in uscita) del Real. Ecco le sue parole su Kakà, dopo le voci su un suo possibile trasferimento:

Kakà è’ un mio giocatore e non ha mai saltato un allenamento. Per mia scelta ha giocato poco nei primi due match ufficiali della stagione ma nel precampionato ha avuto tantissimo spazio, quindi non ci sono problemi

Più duro invece con altri giocatori della rosa, che evidentemente non rientrano nei piani del tecnico di Setubal:

 Per Diarra, Drenthe, Gago e Pedro Leon non sono preoccupato, di loro si sta occupando Zidane. Hanno ancora cinque giorni di tempo per trovarsi una sistemazione.

Il Barcellona pensa di denunciare Mourinho

Foto: AP/LaPresse

Ve lo avevamo riferito a poche ore dal termine del super-clasico di Champions League. Mourinho, allenatore del Real Madrid, si era scagliato contro la Uefa affermando che il Barcellona aveva troppo potere e per questo veniva favorita, facendo riferimento all’espulsione di Pepe che avrebbe condizionato la partita.

Non usa parole pesanti Guardiola, che era stato tirato in ballo dallo Special One che gli aveva detto di vergognarsi di tale vittoria, il quale ha affermato:

non è il Barcellona, ma l’arbitro a decidere i cartellini gialli e rossi.

Mourinho grida allo scandalo: il Barça ha troppo potere

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Bisogna saper perdere, ma lui, Josè Mourinho, forse era assente dai banchi di scuola quando la maestra insegnava questa importante lezione di vita. E allora eccolo materializzarsi davanti ai giornalisti al termine di Real Madrid-Barcellona di Champions League, il clasico più combattuto e discusso degli ultimi anni. Le merengues hanno appena beccato due sonori schiaffoni da quel furetto di Messi, mettendo così un piede nella finale di Londra del prossimo maggio. Mourinho non frena la rabbia e vomita tutto il suo malumore davanti ai microfoni:

Se dico quello che penso e che sento all’Uefa la mia carriera finisce oggi. Perché? Perché? Perché? Ho perso tre partite contro il Barcellona giocando in dieci. Perché tre anni fa con il Chelsea? Perché l’anno scorso con l’Inter? Perché oggi con il Real Madrid? Da dove viene questo potere?

Mourinho sogna l’America

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José Mourinho è un vero e proprio globetrotter. L’allenatore portoghese ha 48 anni ed ha già lavorato nei tre campionati europei più importanti – oltre ovviamente al Portogallo -: dopo il Chelsea (2004-2008), l’Inter (2008-2010) e attualmente il Real Madrid.

Ma lo Special One non può accontentarsi di questo. Per uno che è alla ricerca di sfide sempre nuove il continente europeo è troppo piccolo.

Mourinho contro Iniesta e Ballesteros

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Impagabile Mourinho. senza di lui tutti i media – noi compresi – avrebbero più problemi a riempire le loro pagine. Negli ultimi giorni ha approfittato della pausa natalizia per attaccare Andres Iniesta. Dargli il pallone d’Oro sarebbe ingiusto perché dovrebbe avere avuto più peso

i 5 mesi di assenza per infortunio.

– e magari se avesse giocato la semifinale con l’Inter la storia sarebbe stata diversa.

E poi

Ha segnato nella finale di un Mondiale? Possono farlo tutti, può capitare a chiunque.

Per lo Special One

Il gol nella finale del Mondiale poteva farlo anche un terzino

Scontata e perfetta la risposta del grande centrocampista del Barcellona:

Si, è vero che il gol possono farlo tutti ma l’ho fatto io e questo mi basta.