Dopo la mannaia della Uefa che ha tagliato i bonus a quei club che non hanno adempiuto agli obblighi contrattuali, molti occhi si sono spostati verso quei club super-indebitati. Tra questi c’è anche il Real Madrid che però oggi ha voluto tirarsi fuori dalla bagarre con un annuncio che ha dello straordinario. Per la prima volta infatti un club sportivo ha superato il mezzo miliardo di euro di introiti. Mai nessuno nella storia aveva fatto tanto.
debiti
Fair Play Finanziario, il PSG rischia l’esclusione dalle coppe europee
Spendere e spandere è una pratica che andava bene fino a qualche anno fa. Questo non è stato comunicato agli sceicchi del PSG (ma anche del Manchester City), che di questo passo rischiano seriamente di non vedere i propri club nelle competizioni europee della stagione 2013/2014. Il motivo è presto detto. Alla fine di questa stagione i debiti che sono consentiti ai club europei sono di appena 45 milioni di euro. Questa cifra è quanto i francesi hanno intenzione di spendere per acquistare il solo Lucas.
Maradona testimonial del Fisco in Italia?
Il suo rapporto con il Fisco italiano, si sa, non è mai stato idilliaco. Dal suo addio al Napoli negli anni ’90 ogni volta che Maradona tornava in Italia gli veniva sequestrato qualcosa per poter rientrare nei 40 milioni di debiti che ha accumulato per un “equivoco”, come lo chiama lui. Ora non vorremmo entrare nella questione spinosa, ma di certo l’ultima idea del Pibe de Oro non sarebbe male.
Barcellona, Laporta denunciato per i troppi debiti
E’ stato presidente del Barcellona fino a 4 mesi fa, ma di Laporta si continua a parlare in Catalogna. Non solo perché è in lizza per diventarne governatore, ma per un affare ben peggiore: una gestione definita “dissennata” del club, specie nell’ultimo anno, che ha portato ad un rosso da 79 milioni di euro. Per questo l’assemblea dei soci, seppur spaccata in due, ha deciso di denunciare l’ex presidente.
Non sarebbe grave la posizione di Laporta se il Barça avesse i conti in ordine, ma purtroppo, come la maggior parte dei club europei, era già pieno di debiti. Con questi ulteriori 79 milioni il debito dei blaugrana sale a quota 430 milioni, più del Liverpool salvato in extremis dal fallimento e quasi quanto l’inguaiatissimo Manchester United. Ma non è solo questo ad essere contestato all’uomo d’affari catalano.
Liverpool ad un passo dall’amministrazione controllata, il Manchester United seguirà a ruota
I tempi delle vacche grasse sono finiti, e due dei più grandi club che hanno fatto la storia del calcio, Liverpool e Manchester United, rischiano seriamente grosso. Il club più nei guai è sicuramente il Liverpool che, a differenza dei Red Devils, non ha alle spalle né una dirigenza in grado di appianare i debiti, né utili in bilancio.
Tutti, dai tifosi agli amministratori, fino anche ai calciatori, chiedono un cambio di dirigenza, ma gli americani Hicks e Gillett non ci pensano proprio a mollare. E allora come fare per ripagare i tanti debiti, primo fra tutti quello in scadenza con la Royal Bank of Scotland di 280 milioni di sterline? I presidenti non vogliono sborsare un solo penny, e allora ecco la soluzione prospettata dai tabloid: un ammutinamento da parte della dirigenza per mandare in amministrazione controllata la società.
Lo United è in rosso, ma Rooney non si vende
Rosso è il colore della maglia di uno dei club più blasonati d’Europa, ma rosso è anche il suo conto in banca, stando a quanto riporta la stampa britannica. Parliamo del Manchester United, che deve registrare una perdita pari a 83,6 milioni di sterline. Per ripianare parzialmente il bilancio si parla di vendita dei pezzi da novanta, primo fra tutti Wayne Rooney, che farebbe la felicità di molti club sia in patria che al di fuori dei confini nazionali.
Fin qui le indiscrezioni dei tabloid d’oltremanica, ma a quanto pare la situazione non è così grave come potrebbe sembrare, se è vero che David Gill, amministratore delegato dei Red Devils, si è materializzato di fronte ai taccuini per rassicurare i propri tifosi.
Manchester United: tutti in vendita!
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Vi siete mai chiesti come mai un ragazzo di 28 anni così talentuoso, considerato il centrocampista più forte dell’intera Africa e uno dei più forti a livello mondiale, sia ancora senza squadra? E soprattutto, vi siete chiesti come mai nell’ultimo anno ci sono state molte squadre (Milan, Tottenham, Torino e tante altre) che lo volevano ingaggiare, ma poi misteriosamente è caduto tutto nel vuoto?
Un’inchiesta del quotidiano Repubblica ci svela i retroscena di questo giallo. La motivazione, come spesso accade nel calcio, sono i soldi. Ma non quelli del contratto chiesto dal calciatore, ma quelli che deve lui ai suoi creditori. A tradirlo sono stati i molti “colpi di testa” fatti fuori dal campo di gioco, in cui, tra feste, litigi e tante altre cavolate, lo hanno messo in condizioni di essere ricercato in mezza Europa per centinaia di migliaia di euro di debiti non pagati. Tanto che oggi pare che debba allenarsi sotto falso nome.