Le istituzioni non sono vicine al Napoli

Uno sfogo sensato ma anche molto virulento di De Laurentiis che ritiene che le istituzioni siano lontane dal Napoli, che ce l’abbiano con lui e abbiano smesso ingiustificatamente di tifare anche la squadra della città. Ecco le parole del presidente del Napoli.

De Laurentiis: Lavezzi via? Gli mancheremmo

 Il futuro di Lavezzi, aldilà della qualificazione in Champions League, è quello che più interessa oggi i tifosi del Napoli. Fra i tre tenori in attacco sembra quello più indicato a cambiare maglia nella prossima stagione, anche se finora di offerte concrete non se ne sono viste, nonostante la relativa abbordabile clausola rescissoria del calciatore. Intervistato da Radio Marte, il presidente Aurelio De Laurentiis ha parlato del Pocho, ma anche dell’importante sfida contro il Bologna di domenica pomeriggio.

Bufera sugli arbitri, torna l’ipotesi moviola in campo

Si chiude tra le polemiche il girone d’andata della serie A, con una 19esima giornata stracolma di sviste arbitrali e conseguenti contestazioni. E’ Sabato sera, inizia lo show arbitrale: la partita tra Fiorentina e Torino è evidentemente determinata da un errore madornale di Tagliavento che concede un rigore inesistente per un tuffo in area di Mutu, che porta all’esasperazione il presidente granata Cairo.

Se il Sabato non è dei migliori per quanto riguarda le prestazioni arbitrali, la Domenica non è da meno. De Laurentiis è infuriato dopo il 2 a 2 in casa del suo Napoli con la Lazio, affermando di non voler giocare 11 contro 12, e negli spogliatoi è esplosa la sua rabbia in una lite con Reja, che ha addirittura minacciato di lasciare la panchina partenopea, ma nelle scorse ore lo stesso presidente ha dichiarato d’aver chiarito tutto col mister.

Attento Reja, la panchina scotta

Il presidente De Laurentiis, si sa, non è uno che le manda a dire, ma dopo l’ultima delusione del suo Napoli, le sue parole suonano molto come un ultimatum. Reduce dalle 5 scoppole ricevute dal Milan, il presidente sperava di rifarsi con la qualificazione in Coppa Italia, ma neanche stavolta è stato accontentato.

E così naturalmente a farne le spese è come al solito l’allenatore. Edy Reja è ufficialmente in bilico, dovesse sbagliare la prossima partita, dovrà aspettarsi l’invito a preparare le valigie.

Gli italiani all’estero e la nostalgia di casa

Per anni il campionato italiano è stato considerato il più bello del mondo, tanto che, per capire se un giocatore era forte o meno, bisognava testarlo sui nostri verdi campi. Di italiani all’estero nemmeno l’ombra, se si esclude qualche rara apparizione di calciatori a fine carriera, attirati dagli ingaggi stratosferici (vedi Chinaglia e Bettega negli anni ’80).

Poi il mercato cominciò ad allargarsi ed era sempre più facile vedere i nostri eroi vestire maglie di squadre straniere: da Vialli a Zola, da Panucci a Vieri, da Ravanelli a Carboni, la lista di italiani emigrati all’estero è infinitamente lunga. Evidentemente la nostalgia di casa si sente meno quando il portafogli è colmo e le squadre straniere sono molto più disposte ad investire per assicurarsi i campioni nostrani.

Nel 2006 la Spagna riuscì a sottrarci persino due campioni del mondo del calibro di Cannavaro e Zambrotta, per niente allettati dall’idea di scendere in B con la Juventus. Esperienze più o meno fortunate nelle squadre (Real e Barcellona) più blasonate della penisola iberica, ma nel cuore sempre il Bel Paese e la voglia di tornare, dimostrata con continue dichiarazione d’amore verso il nostro campionato.