Calciomercato Lazio, è fatta per Honda

Non è arrivato a gennaio, ma molto probabilmente arriverà a giugno. Andiamoci piano con i facili entusiasmi perché anche 3 mesi fa sembrava fatta, ma all’ultimo momento il CSKA si tirò indietro. Ora però le cose dovrebbero essere cambiate. Keisuke Honda ha sempre manifestato il suo interessamento per la Lazio ed anche a gennaio litigò letteralmente con i suoi dirigenti che non volevano cederlo, minacciandolo anche di metterlo fuori rosa.

CSKA Mosca – Real Madrid 1-1, Champions League 2012

E’ un Real Madrid spocchioso e troppo sicuro di sé quello che arriva a Mosca per l’andata degli ottavi di finale. Una Mosca innevata in cui i padroni di casa, il cui campionato è fermo da più di due mesi, puntavano più sul fattore neve che sulle armi tecniche per poter avere la meglio sulla squadra di Mourinho.

Visto il terreno pesante, lo Special One decide di lasciare in panchina chi gioca in punta di piedi come Kakà e Higuain, preferendo magari la freschezza e l’atleticità di gente come Callejon e Khedira, con Benzema a fare da unica punta supportato da Cristiano Ronaldo. Nel CSKA invece il quasi laziale Honda comincia dalla panchina, e disputerà appena una ventina di minuti.

Cska Mosca – Inter 2-3: fotogallery

Nella seconda gara della fase a gironi della Champions League l”Inter torna ad essere la Pazza Inter che tutti conoscevamo. In vantaggio di due reti dopo neo di 25 minuti, i nerazzurri si facevano recuperare dai russi, per poi andare a conquistare la vittoria con la prima rete ufficiale di Mauro Zarate.

L’Inter partiva con il piede giusto, andando in rete con Lucio (alla seconda segnatura in pochi giorni) già al minuto numero 6 della prima frazione di gioco. Pazzini raddoppiava al 23′, ma poi il Cska Mosca si rifaceva sotto, accorciando le distanze con Dzagoev a pochi istanti dall’intervallo. Al 77′ era Vagner Love a far esplodere lo stadio con la rete del 2-2, ma la gioia dei russi durava appena un paio di minuti, fin quando Zarate non sfruttava un passaggio di Cambiasso per il definitivo 2-3.

CSKA Mosca-Palermo 3-1: fotogallery

Foto: AP/LaPresse

Serata storta per il Palermo di Delio Rossi, che aveva raggiunto la gelida Russia nella speranza di portare a casa qualche punto utile in vista della qualificazione al prossimo turno di Europa League. I rosanero erano partiti con il piede giusto, quando Maccarone si confermava bomber di razza e portava in vantaggio i suoi. Ma la partita era ancora troppo lunga ed il CKSA Mosca è una squadra che non fa sconti a nessuno. Figuriamoci tra le mura amiche e con un uomo in più per due terzi di gara.

L’espulsione di Nocerino ha complicato infatti i piani di Delio Rossi, che si è ritrovato a rivedere la formazione già alla mezz’ora della prima frazione di gioco. I russi arrivavano in svantaggio all’intervallo, ma nella ripresa non potevano non approfittare della superiorità numerica e infierivano sui siciliani.

Palermo – CSKA Mosca 0-3: fotogallery

Foto: AP/LaPresse

Non riesce a carburare il Palermo di coppa ed è costretto ad arrendersi ad un CKSA Mosca sceso dalle steppe russe per cercare conferme al suo primo posto nella classifica del girone F di Europa League. I padroni di casa hanno provato ad arginare la maggiore esperienza internazionale dei russi, ma alla fine della fiera devono incassare una sconfitta che sa di umiliazione rispetto al gioco mostrato.

I rosanero meritavano di perdere, ma forse le tre pappine firmate Doumbia (doppietta) e Necid risultano troppo pesanti da digerire per una squadra che comunque ha giocato per i tre punti. In una serata storta come quella di ieri, l’unica consolazione viene dal risultato di Praga, dove lo Sparta si è fatto fermare dal fanalino di coda Losanna, tenendo così accese le speranze di passaggio del turno dei siciliani.

Europa League: batosta Palermo, pareggio Juve

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Palermo – CSKA Mosca 0-3

Salisburgo – Juventus 1-1

Serata da dimenticare per il Palermo, squadra rivelazione del campionato italiano, ma inconsistente in Europa League, tanto da venire asfaltata dal CSKA Mosca tra le mura amiche. E dire che i rosanero avevano tenuto bene nella prima parte della gara, mostrando anche spunti interessanti, ma erano i russi ad avere l’occasione migliore, quando Benussi atterrava Gonzalez, procurando il calcio di rigore. Ma il portiere del Palermo riusciva a trovare l’immediato riscatto, respingendo il tiro dal dischetto di Vagner Love e mantenendo immutate le speranze dei suoi.

Speranze che cominciavano a vacillare al minuto numero 34, allorché Daumbia veniva lasciato libero di colpire tra i difensori di casa. Primo tempo con il Palermo sotto di una rete e probabile strigliata di Delio Rossi ai suoi durante l’intervallo.

Doping: Mou accusa, il CSKA si difende

Gli è capitata la compagine più abbordabile tra quelle rimaste a contendersi il massimo titolo a livello continentale, ma evintentemente per lui non è abbastanza, se è vero che sta cercando in tutti i modi di movimentare la vigilia. Parliamo di Josè Mourinho, mago dell’ars oratoria e specialista nel creare polemiche anche laddove non ce ne sono. Scusate la presa di posizione, ma mi sembra piuttosto curioso che un allenatore del suo calibro, alla guida di uno degli organici più completi a livello internazionale, tiri fuori la storia del doping per distogliere l’attenzione dal quarto di finale di Champions League.

Bersaglio delle sue critiche (e delle sue accuse) è il CSKA di Mosca, prossima avversaria dell’Inter in Champions. L’episodio al quale fa riferimento lo Special One è quello che ha visto coinvolti i giocatori  Berezutski e Ignashevich, trovati positivi ad una determinata sostanza nel dicembre scorso e squalificati per una sola giornata:

C’è qualcosina di grigio nel cammino del Cska in Champions: se vanno due giocatori al controllo antidoping e gli trovano sostanza non permessa c’è qualcosina di grigio.

Roberto Mancini verso la Russia

Fino a qualche mese fa il suo nome era spesso accostato a grandi club, come se in Europa nessun altro tecnico potesse garantire il successo quanto lui. E lui, Roberto Mancini da Jesi, gongolava all’idea di sedere su panchine più comode e non meno prestigiose di quella che occupava e si permetteva persino il lusso di puntare i piedi e di rassegnare le dimissioni in diretta televisiva.

Era la sera dell’11 marzo e l’Inter usciva ridimensionata dai suoi sogni di gloria, cedendo il passo ad un Liverpool decisamente più forte e meglio messo in campo. Nerazzurri a casa e Reds avanti nella corsa alla Champions League, unico trofeo che il tecnico non è mai riuscito a mettere in bacheca.

Di lì, l’intenzione a saltare dalla barca, poi ritirata nei giorni successivi per intercessione di Moratti. Ma il popolo nerazzurro sapeva che il Mancio aveva i giorni contati e che il divorzio si sarebbe consumato al termine della stagione. E così è stato, ma è lecito chiedersi dove siano finiti tutti quei club che facevano la fila davanti alla sua porta, se è vero che la prima vera offerta è arrivata oggi, 20 luglio, e per di più da una squadra che si chiama CSKA Mosca.