Calciomercato, Brescia scatenato: vicini Marchetti, Zanetti e Blasi

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Mentre tutti attendiamo i colpi della Juve (Luis Fabiano o Floro Flores), dell’Inter (Sanchez) o del Milan (Criscito e Lazzari), è il Brescia il club più scatenato della Serie A che si comporta da big. Sembrerebbe quasi che debba vincere lo scudetto se davvero tutte le trattative annunciate andassero in porto.

La più importante riguarda il portiere, e dovrebbe essere Federico Marchetti, ex portiere della nazionale, messo fuori rosa da Cellino per alcuni atteggiamenti che non sono andati giù al patron del Cagliari. L’estremo difensore dovrebbe riuscire a rescindere il contratto a giorni, e si potrebbe accasare a Brescia, dove partirebbe Sereni, che non è mai riuscito a stabilire un ambiente sereno in Lombardia, il quale potrebbe andare al Bologna dove il prossimo anno diventerebbe titolare in seguito alla partenza di Vivano.

Cristiano Zanetti: la Juve è stata scorretta

Cristiano Zanetti parla già da fiorentino e getta veleno su quella che fino a ieri è stata la sua squadra. L’ex centrocampista della Juventus si presenta davanti ai taccuini e punta il dito contro Alessio Secco:

Assurdo dire che io avrei chie­sto garanzie tecniche. mai chiesto niente a Secco, anche perché lui non ha mai preso in considerazione un mio eventuale rinnovo. Tre anni?!? Ma se non abbiamo mai parlato. Diceva che non stavo bene? Non credo di essere l’unico che nell’ultima stagione ha avuto degli infortuni alla Juventus, comunque se il problema era questo si poteva anche fare un altro anno di contratto, vincolato al numero di presenze. Ah, dimenticavo: alla Fiorentina non ho fatto tre anni, ma due più opzione sul terzo, tanto essere onesti.

Zanetti non ci sta a passare per esoso né per quello che crea problemi all’interno dello spogliatoio, chiedendo garanzie che possono essere concesse solo ai supercampioni.

Non hanno mai avuto nessuna intenzione di rinnovare il mio contratto. E io, in questo spo­gliatoio, ero l’unico giocatore in scadenza.

Tra debutti e ritorni, ecco come le big preparano il ritorno al campionato

La Juventus a Messina, il Milan a Dubai, l’Inter nel freddo lombardo, tutti alle prese con gli esperimenti pre-campionato. La squadra del giorno è senza dubbio quella rossonera. Anzi, più precisamente è uno il giocatore da tenere sotto osservazione.

Tutte le attenzioni sono state rivolte a David Beckham, e lui non ha tradito le aspettative. Infatti non ci si aspettava che facesse chissà che, ma almeno che corresse e desse l’impressione di lottare. Risultato: ha giocato 45 minuti senza fare nulla di buono nè nulla di cattivo. Considerando che si trattava della prima gara con la maglia del Milan, che contro aveva l’Amburgo e non una squadretta, e che si allena con i rossoneri da solo una settimana, si può dire che la prova è stata superata.

Tiago, solo un mese di stop

Se un anno fa avessimo detto che i tifosi bianconeri erano in apprensione per la condizione fisica di Tiago probabilmente saremmo stati presi per pazzi. E invece quest’anno è proprio

Umiliazione Juve, sconfitta 2-1 dal South China

Comincia male la tourneè cinese dei bianconeri. La partita d’esordio vede i ragazzi di Ranieri soccombere 2-1 contro il South China, una squadra poco più che amatoriale. “Il nostro non vole essere un semplice blitz, ma una semina. Nel mondo ci sono 160 milioni di potenziali tifosi, 80 dei quali in Cina”. Queste le parole dell’a.d. Blanc, ma viste le premesse, mi sa tanto che questi 80 milioni di tifosi potrebbero finire per tifare per qualche altra squadra.

Certo, la Juve giocava con assenze molto importanti. Non c’erano infatti i nazionali Del Piero, Buffon, Camoranesi e Chiellini; gli Under 21 Giovinco, Marchisio e De Ceglie, Iaquinta è ancora infortunato, e a lui si è affiancato Nedved, mentre Trezeguet ha la testa in Francia, dato che sua moglie gli sta per regalare un altro figlio. Ma la Juve è sempre la Juve, e certe figure andrebbero certamente evitate.

Calciomercato o Fantacalcio? Ronaldo in Giappone e Ibra ai Galacticos

Ieri abbiamo parlato del mercato faraonico che aspetta la Juve, ma grossi cambiamenti ci potrebbero essere anche per altre squadre, e non solo in Italia.
Ma la vera notizia è che l’Inter pigliatutto di due anni fa, in cui girava per l’Europa a prendere tutti i calciatori che voleva, la prossima estate potrebbe diventare il supermercato preferito dei grandi club europei.

Primo fra tutti il Real Madrid. Sfumato il sogno Cristiano Ronaldo, che il Manchester non vuol cedere neanche per 120 milioni di euro, sembrerebbe che Mijatovic si stia facendo vivo con il club nerazzurro per chiedere informazioni su Ibrahimovic. E l’assegno che ha portato con se sembra avere tanti zeri: 70 milioni per l’Inter e 12 all’anno per Ibra, cifre da far vergognare anche lo stesso Ronaldo. Altra punta, altra corsa. Stavolta è il Chelsea a mettere gli occhi su uno dei gioielli di Moratti. Abramovich infatti sembra molto interessato all’acquisto di Balotelli, per continuare la campagna acquisti verde per il prossimo anno. L’offerta iniziale è di 10 milioni di sterline, ma potrebbe aumentare a breve.

Gaetano Scirea: un esempio di lealtà sportiva

Se mai c’è stato uno per cui bisognava ritirare la maglia, era Gaetano Scirea, grandissimo calciatore e grandissima persona.

Parole di Enzo Bearzot che ha conosciuto bene l’uomo prima che il campione. Gaetano era un mito e non lo scopriamo certo adesso, a quasi vent’anni dalla sua prematura scomparsa. Amato e apprezzato da tutti, juventini e non, era un vero esempio di lealtà sportiva e di amore per la professione. Questo è lo striscione che gli dedicò la curva romanista la domenica successiva alla sua morte e, se considerate la rivalità storica tra Juve e Roma, avrete la misura di quanto Gaetano fosse rispettato.

Mosse i primi passi da professionista nell’Atalanta, ma il suo era un destino già scritto e non poteva mancare l’interesse dei grandi club nei suoi confronti. Arrivò la Juventus e Scirea finì in bianconero, grazie all’ottimo rapporto che legava le due società. Fu chiamato a sostituire quello che fino ad allora era considerato un mito nella difesa della Juve, Sandro Salvadore, un difensore rude e arcigno, tipico di quegli anni.

Fantacalcio, 26^: si pesca tra le riserve

20 squadre incerottate si apprestano a regalarci la 26esima giornata di campionato, la terza in una settimana. La palma della sfortuna va all’Inter, che oltre ai lungodegenti Samuel e Cordoba, dovrà fare a meno anche di Maxwell (infortunato) e Burdisso (squalificato). Per sua fortuna la rosa dell’Inter comprende tre squadre da serie A, e i sostituti non faranno rimpiangere i titolari.

Il vero problema per l’Inter sarà l’attacco. Assenti ancora per infortuni vari Ibra e Cruz, ci si dovrà affidare a Crespo come unica certezza, e probabilmente ad un Suazo non al meglio. Sempre che Mancini non decida di inserire Balotelli a sorpresa contro una delle difese più battute d’Italia, oppure giocare con una sola punta.
Contro però troverà un Napoli che non se la passa tanto meglio. 3 titolari saranno fuori per infortunio e probabilmente esordirà dal primo minuto Grava.

E’ l’ora di Sissoko

Nonostante i neoacquisti non stiano rendendo al massimo, vedi domenica scorsa, c’è ancora chi è deciso a schierare un calciatore che ancora avrà fatto si e no un paio di allenamenti con la sua nuova squadra. Anche se stavolta la scelta è obbligata data la squalifica di Cristiano Zanetti. E così domenica potremo ammirare l’ex Liverpool Mohamed Sissoko, sperando che non faccia la fine di Bianchi.
Per gli amanti del Fantacalcio potrebbe essere un affare, dato che il suo costo (sulla Gazzetta) è di solo 14 Fantamilioni. Probabilmente non sarà un centrocampista che segna tanto, dato il suo ruolo di interditore, ma con le qualità che ha, potrebbe garantire voti alti, e magari ogni tanto anche qualche gol.

Un occhio di riguardo si può dare anche a SuperMario Balotelli. Dopo la splendida prestazione in coppa contro la Juve, potrebbe trovare un pò di spazio in campionato. Il suo costo è di 2 Fantamilioni, e tenendo conto che un pò in tutte le squadre si tende a comprare almeno un attaccante da 1 giusto per raggiungere il numero, questo potrebbe essere un buon investimento.
Certo, davanti a lui ci sono stelle come Ibrahimovic, Cruz, Crespo e Suazo, ma tenendo conto che Crespo è molto spesso infortunato e Suazo non sta rientrando più nei piani di Mancini, il giovane 17enne potrebbe entrare a partita iniziata e magari segnare anche.

Buffon non recupera e mette nei guai Donadoni

C’era un tempo in cui l’Italia era considerata terra di portieri: anni d’oro che creavano ai selzionatori della Nazionale non pochi problemi di scelta, tanto era folta la schiera di pretendenti alla maglia numero uno.

Il dopo Zoff, leader indiscusso tra i pali, aveva consegnato ai vari ct di turno dei dualismi che garantivano, qualunque fosse la scelta, sicurezza e capacità. Erano i tempi di Zenga e Tacconi, con il primo a raccogliere applausi e lo juventino a sperare in qualche disavventura del collega, per poter indossare i guanti e scendere in campo. Eppure in molti ancora si chiedono che cosa sarebbe successo se nella partita con l’Argentina del ’90 ci fosse stato Tacconi a difendere la porta azzurra. Ma il passato non si può cambiare e questa è decisamente un’altra storia.

Venne poi l’epoca di Pagliuca e Marchegiani a dividersi la gloria e la maglia nei Mondiali americani del ’94, con Peruzzi, giovane promessa, alla finestra, nella speranza di poter indossare la maglia numero uno nel futuro prossimo. Tempi di vacche grasse per i vari Sacchi, Vicini, Zoff e Trapattoni il cui unico problema era l’imbarazzo della scelta.