Coppa Italia ottavi: Milan – Bari 3-0

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Ottavi di finale di coppa Italia.
Stadio Giuseppe Meazza di San Siro, Milano:
Milan-Bari 3-0
Reti:
19’ pt Ibrahimovic (M), 46’ pt Merkel (M), 20’ st Robinho (M)

La prima di Antonio Cassano da titolare con la maglia del Milan. Giunge ad uopo, per il talento barese, l’appuntamento degli ottavi di finale della competizione nazionale perché Massimiliano Allegri, di cui il 99 rossonero va dicendo un gran bene, decide di mettergli in mano le chiavi della trequarti locale. Ironia della sorte, in caso di qualificazione Cassano e il Milan troveranno la Sampdoria, ovvero il club e la tifoseria a cui il barese, solo qualche mese fa, giurava eterno amore.

A motivare ulteriormente Cassano, le parole della vigilia spese da Cesare Prandelli che si è detto convinto del fatto che il calciatore non fallirà quella che pare essere l’ultima occasione della carriera per vincere e convincere definitivamente. Che a benedire lo schieramento tra i titolari di Cassano sia proprio il Bari, pare dettaglio in grado di rinforzare le belle sensazioni. Altro dato: di fianco al barese c’è Ibrahimovic che, dopo l’ennesima dimostrazione di quanto l’intesa con Pato non sia congeniale, può stavolta contare su un assist man impeccabile.

Coppa Italia ottavi: Roma – Lazio 2-1

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Ottavi di finale di Coppa Italia.
Stadio Olimpico, Roma:
Roma-Lazio 2-1
Reti:
8′ st rig. Borriello (R), 13′ st rig. Hernanes (L), 32′ st Simplicio (R)

Daniele De Rossi, per almeno tre motivi. Il primo è che la Roma, battendo la Lazio per 2-1, si aggiudica il derby di coppa Italia e si qualifica per i quarti di finale dove incontrerà la Juventus in una gara ancora secca: si giocherà all’Olimpico bianconero per la migliore posizione juventina nella griglia di partenza. Il secondo è dato dal fatto che, senza Francesco Totti squalificato, chi incarnava in maniera evidente e totale l’essenza della formazione giallorossa era proprio lui, capitan Futuro. Il terzo, infine, sta nel fatto che quel futuro ad affiancare lo status di capitano, con il passare dei giorni, si sta affievolendo sempre più per trasformarsi in un presente vivo, nitido, reale. Con la fascia intorno al braccio, Daniele De Rossi ha finora vinto tutti i derby disputati: che fosse campionato, che fosse coppa. Il che non significa, vero, che in carriera li abbia vinti tutti. Come lui, se non meglio, ha fatto Claudio Ranieri: era la quarta stracittadina, per il testaccino, che ha fatto poker. Quattro vittorie, nessuna sconfitta, manco un pareggio. Eppure, stavolta, tutto si può dire meno che il mister capitolino avesse azzeccato la formazione iniziale.

Dentro Adriano e Borriello, fuori Menez e Vucinic; mediana corposa e rocciosa con Brighi, Simplicio e Greco di fianco al biondo ostiense; in difesa Mexes e Juan al centro con Burdisso e Riise sulle fasce. Fronte Lazio: assente Muslera per infortunio, dentro Berni; Mauri e Floccari vanno in panchina e Reja si affida a Gonzalez e Kozak. Biava e Radu tornano titolari a differenza della sfida contro la Sampdoria. Altro dato che comunichiamo per non perdere lo sfizio di dare degli imbecilli a quanti lo meritano: nel prepartita, rotto vetro pullman biancoceleste, ferito il team manager Maurizio Manzini e accoltellato al gluteo un ragazzino di quindici anni. Il tifo non abita nel “carne e ossa” dei responsabili: lì c’è solo spazio per l’ignoranza colpevole.

Coppa Italia ottavi: Napoli – Bologna 2-1

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Ottavi di finale di coppa Italia.
Stadio San Paolo, Napoli:
Napoli-Bologna 2-1
Reti:
9’ pt Yebda (N), 23’ pt Lavezzi (N), 10′ st rig. Meggiorini (B)

Arrivati agli ottavi e, soprattutto, con gara secca da affrontare, ci si prova. Con un occhio alla competizione principale che resta il campionato, vero, ma con l’ardore e l’attenzione che merita una competizione quale è la Tim Cup, di meno appeal rispetto al resto ma pur sempre prestigiosa e in grado di garantire introiti (oltre a un posto in Euopa). Logica vuole che a cercare con maggiore interesse il passaggio del turno e la finale sia il Napoli il quale, rispetto al Bologna, può vantare una rosa più competitiva e vivere sulle ali dell’entusiasmo garantito da una prima parte di stagione assolutamente positiva. Qualificato alle fasi finali di Europa League, al secondo posto in graduatoria nella massima serie, il club di De Laurentiis ha imparato ad alimentare la voglia di vittorie e gradirebbe regalare a un pubblico spesso encomiabile la gioia di un successo che manca da tempo.

Non per questo i felsinei approdano al San Paolo con l’intenzione di deporre le armi, tutt’altro: impegnati nella lotta per non retrocedere – sarà così fino alla fine della stagione – gli emiliani sembrano pronti a vivere la serata di gloria che sfide del genere sannno garantire. Con l’immancabile turn over, evidente, ma con la consapevolezza che coloro i quali sono chiamati in causa hanno l’opportunità di mettersi in mostra in una vetrina di qualità: non c’è Di Vaio, tra gli ospiti, che presentano in attacco la coppia composta da Gimenez e Meggiorini. Dal canto suo, Mazzarri concede un turno di riposo a Cavani ma non rinuncia alle altre due stelle: Hamsik e Lavezzi ci sono, il centrocampo è completato da Yebda, Sosa e Blasi. In difesa largo a santacroce e Vitale.

Coppa Italia ottavi: Juventus – Catania 2-0

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Ottavi di finale di Coppa Italia.
Stadio Olimpico, Torino:
Juventus-Catania 2-0
Reti:
35’ pt Krasic (J), 9′ st Pepe (J)

Juventus e Catania contrapposte in terra bianconera per guadagnare su campo il passaggio del turno di Tim Cup. Entrambe nutrono forti motivazioni e grandi aspettative dalla competizione nazionale: per gli etnei l’obiettivo è quello di arrivare il più lontano possibile nell’ottica per cui vincere significherebbe, oltre che traguardo storico, conquista di una posizione in Europa. Per gli juventini, invece, specie in tempi di magra in cui le competizioni e i trofei messi in bacheca non si vedono neppure con il lanternino, anche la Coppa Italia acquista una importanza determinante.

Le due squadre, in realtà, sono reduci da un periodo opaco di risultati: per ciascuno dei due club, due sconfitte consecutive: contro Parma e Napoli la Juventus (sette reti subite a fronte di una marcatura all’attivo), contro Roma e Inter il Catania (impegni proibitivi che hanno fruttato tre reti fatte e sei sul groppone). Il mercato dovrebbe rinforzare entrambe le rose anche se fino a ora l’unica novità in entrata è quella evidenziata dai bianconeri che possono contare su Luca Toni.

Coppa Italia ottavi: Inter – Genoa 3-2

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Ottavi di finale di Coppa Italia.
Stadio Giuseppe Meazza di San Siro, Milano:
Inter-Genoa 3-2
Reti:
15’ pt e 43’ pt Eto’o (I), 8′ st rig. Kharja (G); 14′ st Mariga (I), 47′ st Sculli (G)

Non c’è il due senza tre. E’ un detto proverbiale che Leonardo, neo allenatore dell’Inter, spera di far suo in occasione della terza uscita con la squadra nerazzurra (la seconda a San Siro). Non è più campionato, non è ancora Champions League ma la coppa Italia che agli ottavi prevede la formula “dentro o fuori” merita di essere interpretata con la massima concentrazione per almeno due motivi.

Il primo è che l’Inter ne è detentore avendola conquistata lo scorso anno ai danni della Roma; il secondo è legato all’inevitabile trascorso stellare dei nerazzurri che, anche grazie alla conquista della Tim Cup, poterono portare a compimento uno storico triplete. Di fronte ai padroni di casa il Genoa non così spigliato dell’ultimo periodo a cui è venuto meno anche il riferimento offensivo dal momento in cui Luca Toni ha raggiunto l’accordo con la Juventus per il prossimo anno e mezzo. Nonostante ciò, Ballardini non ha alcuna intenzione di deporre le armi senza giocare i 90’ e, specularmente all’omologo Leonardo, ricorr al turn over solo in parte.

Coppa Italia ottavi: Palermo – Chievo 1-0

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Gara degli ottavi di finale della Coppa Italia.
Stadio Brabera, Palermo:
Palermo-Chievo 1-0
Rete:
35’ st Miccoli (P)

Dentro o fuori e la presenza nell’unica competizione extra-campionato cui Palermo (eliminato dall’Europa League) e Chievo possono ambire. La coppa nazionale, snobbata negli ultimi anni a scapito di obiettivi ritenuti più importanti, diventa così vetrina. Per coloro che hanno meno spazio in campionato o per chi, calzante è l’esempio di Liverani, ha bisogno di giocare per testare una condizione di forma in ripresa dopo l’infortunio.

Esordio tra i rosanero per i due sloveni Andjelkovic e Kurtic. Diverse seconde linee anche nelle file del Chievo: Memushaj, Jokic Moscardelli e Granoche. La prima conclusione (8’) è del Chievo: ci prova Moscardelli da lontano, Sirigu mette in calcio d’angolo. Replica locale al 13’: Jokic tenta il sinistro dopo una progressione palla al piede. Tiro debole facile preda di Sirugu. Nel botta e risposta, i clivensi tornano dalle parti di Sirigu al 29’: Moscardelli prova il sinistro al volo dal limite dell’area, l’estremo locale blocca senza alcuna difficoltà. Passano 2’ e i padroni di casa reèplicano all’affndo precedente Miccoli, servito in area da Ilicic. Conclude di destro ma Squizzi blocca il pallone.

Coppa Italia: Bari-Livorno 4-1

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Coppa Italia, gara valevole per l’approdo agli ottavi di finale:
Bari-Livorno 4-1
Reti: 25’pt rig. Rana (B); 6’st A. Masiello (B), 10’st Rivas (B), 29’st D’Alessandro (B), 45’st Dionisi (L).

Il Bari accede agli ottavi di finale e affronterà il Milan.

Bari-Livorno 4-1: primi segnali di vita da parte dei Galletti che, nonostante il percorso stentato di un campionato che, per andamento, è purtroppo differente a quello dello scorso anno, hanno liquidato nettamente il Livorno e mostrato sprazzi del gioco spumeggiante che ricordavamo a malapena. Il passaggio del turno (agli ottavi, la proibitiva sfida contro il Milan di Allegri) è il frutto di una ripresa da incorniciare che ha legittimato il vantaggio acquisito nel primo tempo. Partono subito forte, gli uomini di Ventura, con l’obiettivo di ipotecare la qualificazione nel minor tempo possibile e con pochi sforzi.